Intervista a Sosio Gagliardi – “Il ritorno di Astaroth” – Youcanprint edizioni.

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INTERVISTA A SOSIO GAGLIARDI – “IL RITORNO DI ASTAROTH” – YOUCANPRINT EDIZIONI.

Sosio Gagliardi  

Abbiamo da poco recensito “Il ritorno di Astaroth”, scritto da Sosio Gagliardi, edito da Youcanprint e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore. Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

  • Perché hai scelto la via dell’auto-pubblicazione?

 

Quando non hai già un nome, un pubblico, è difficile trovare una CE tradizionale disposta ad investire su un fantasy epico fuori dagli schemi classici. Ovviamente, ho fatto diversi tentativi, ricevendo anche complimenti per l’idea originale, ma accompagnati da un rifiuto, appunto per il grosso rischio.

 

  • Il libro “Il ritorno di Astaroth” è il tuo primo romanzo?

 

Sì, è Il primo che ho pubblicato, anche se man mano che la storia si evolveva, è nata l’idea di farne una trilogia, aggiungendo un sequel ed un prequel.

 

  • Come nasce l’idea per il tuo libro?

 

Nasce dalla voglia di plasmare un romanzo come io vorrei leggerlo.

Poi nel mezzo ci sono caduti i miei valori, i miei pensieri personali ed è diventato un mezzo per lanciare un messaggio all’umanità:

“Quando c’è un problema, un evento avverso comune, serve unione e cooperazione, indifferentemente da etnia, orientamento (religioso, politico, sessuale) e dall’estrazione sociale.”                                                         

Può sembrare un messaggio superfluo e anche un gesto pretenzioso, però trovo che la società di oggi sia molto suddivisa e con un forte contrasto tra le varie parti, ognuno dovrebbe fare “il suo”; in questo modo io ho fatto (parte) del mio.

 

  • Qual è stata, se c’è, una parte più difficile da scrivere?

 

Ho un difetto grande: la ricerca della perfezione in ogni cosa che faccio.

(E se non la raggiungo, sono molto severo con me stesso)

Ho dovuto studiare molto, ogni cosa doveva avere un senso ben preciso; un’arma doveva avere un nome reale, lo stesso Astaroth, ad esempio, è un demone esistente ed ha una particolarità adatta per questo romanzo. Ma se devo scegliere una parte, è sicuramente la narrazione delle battaglie.

Sono frutto di ricerche su varie strategie militari e non è veramente semplice trovare le giuste parole per descriverle rimanendo fluidi.

 

  • Se hai scritto un fantasy immagino sia il tuo genere preferito, qual è stato il libro che ha fatto scoccare la scintilla?

 

Leggo praticamente di tutto, dai classici, ai gialli, passando per i thriller, ma la mia passione per il fantasy è forte, perché rappresenta una fuga dalla realtà quando si presenta la necessità di evadere.

Sicuramente la trilogia del Ciclo di Shannara, ha avuto un ruolo fondamentale in questa passione, adoro Terry Brooks.

Ho molto apprezzato anche un altro Terry… Terry Pratchett e le sue “Cronache di Mondo Disco”, mi hanno insegnato che si può uscire dalle linee guida del fantasy, senza dissacrarlo.

 

  • Scrivere un fantasy non è affatto semplice, come ti sei organizzato?

 

Avete presente gli schemi stile mappa concettuale dei detective? Così!

Una bella tavola di legno appesa al muro, foglietti, post-it con i vari personaggi, le varie fasi principali del racconto, su cui poi sviluppare i vari capitoli, procedendo per gradi. (Roba da Sherlock Holmes)

 

  • Stai lavorando a un nuovo progetto?

 

Sì, sto lavorando alla mappa del sequel, procede lentamente visti i tanti impegni di altro genere, ma procede a velocità piccola e costante.

 

Grazie a voi per il tempo dedicato, è stato un piacere.

 

 

Grazie mille a Sosio Gagliardi  per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

Matteo Melis

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