Il ritorno di Astaroth – Sosio Gagliardi – Youcanprint

Il ritorno di Astaroth – Sosio Gagliardi – Youcanprint

 

Pianeta Terra, era contemporanea:  un immane Apocalisse sconvolge il mondo come lo abbiamo sempre conosciuto con la sua geografia, usi e costumi.

Circa 500 anni dopo.

Ci troviamo nella città elfica di Kalahari,  capitale del regno degli elfi Liosalfar.

A governare il territorio, la Nobile stirpe degli Adervein nella persona di Re Plinio,  monarca certamente severo ma che sa essere anche misericordioso e comprensivo.

 

Costretto a far da padre oltre che a suo figlio anche al nipote, due personaggi diversi tra loro per caratteristiche ma simili per alcune, diciamo, scelte discutibili.

Il mondo proposto da Sosio Gagliardi non è però solo popolato da elfi, per quanto lo siano i personaggi principali.

Un personaggio importante in:  “Il ritorno di Astaroth” è anche quello di uno stregone che convocato il soprano dovrà avvisarlo di una sgradevole notizia, che il titolo lascia più che intuire.

Ma chi è questo inquietante figura da dal gagliardo nome Astaroth ?

Vi posso solo anticipare, tanto per stuzzicare la curiosità sulla storia, che si tratta di un potente stregone che è in passato era stato capace di evocare un demone che però la posseduto diventando con lui una sola cosa e ora questo demone ora è molto arrabbiato…

Il ritorno di Astarot è un Fantasy “classico” , nel senso che in lui li troviamo alcune caratteristiche dei Fantasy per eccellenza quali i testi di Tolkien,  Brooks e per certi aspetti anche Stephen King.

Questo non significa che si tratti di un Fantasy fotocopia di altri, ma anzi che si ispira ai grandi dai quali è impossibile non riecheggiare per fare un buon lavoro essendo loro IL fantasy.

Il romanzo di Sosio Gagliardi è collocato temporalmente, come abbiamo detto all’inizio, in un lontano futuro, dando quindi al tutto anche un pizzico di distopia, il che lo rende a suo modo unico.

Il romanzo si snoda tra avventure e colpi di scena ma non mancano i punti di riflessione offrendo così al lettore anche una leggera sfumatura da romanzo di formazione, cosa sempre gradita.

Mi è dispiaciuto che sia finito così presto perché è un bel libro ed è sempre triste finirlo, ma non perdo le speranze perché nella storia quando le cose sembrano ormai pressoché sistemate, ci viene mostrato qualcosa di ambiguo che pare proprio aprire la strada ad un seguito…

Non ci resta che aspettare e tenere gli occhi aperti su Sosio Gagliardi e la sua produzione letteraria e… incrociare le dita.

 

Matteo Melis

 

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