Intervista a Maria Elisa Gualandris – “La cacciatrice di fantasmi” (More Stories)

Intervista a Maria Elisa Gualandris – “La cacciatrice di fantasmi” (More Stories)

 

Maria Elisa GualandrisAbbiamo da poco recensito “La cacciatrice di fantasmi” (More Stories), ultima fatica letteraria di Maria Elisa Gualandris che è tornata a trovarci per fare quattro chiacchiere attraverso le quali avremo modo di approfondire

Buongiorno Maria Elisa, sono particolarmente lieto che di averti nuovamente qui come nostra graditissima ospite. Direi di iniziare subito con le domande perché parecchie cose che vorrei chiederti.

Buongiorno e grazie a voi!

  • È tornata Benedetta “Benny” Allegri ed è tornata davvero alla grande. Questo terzo capitolo della saga a lei dedicata è davvero molto bello e non è scontato nei romanzi seriali. Come ti sei trovata a raccontare le vicende di Benny? Com’è, e quali insidie nasconde secondo te, scrivere di un personaggio seriale?

 

Mi sono trovata come a casa, perché Benny è veramente diventata una parte di me e quindi ogni volta è stata una gioia ritrovarla.

Ci sono molte insidie nello scrivere di un personaggio seriale perché si rischia di essere ripetitivi, oppure di farlo evolvere in modo non coerente.

Credo che sia anche importante capire quando un personaggio ha bisogno di un po’ di riposo e di essere lasciato a “decantare”.

 

  • Molte volte, soprattutto nei romanzi molto ben strutturati, mi piace andare a sviscerare anche i dettagli. Tra le tante situazioni in cui si viene a trovare Benny, c’è quella che riguarda sua sorella Claudia, insegnante di liceo alle prese con una situazione particolare che troppo spesso capita nella realtà delle scuole italiane. Con la scusa di raccontare di Claudia racconti di una scuola allo sbando, di insegnanti costretti davvero a lavorare in condizioni poco piacevoli messi praticamente sotto schiaffo da alunni e genitori. È davvero così drammatica la situazione dell’istruzione in Italia secondo te?

Non sono un’insegnante e non ho figli che vanno a scuola, però da quello che percepisco si è rotto il patto educativo tra scuola e famiglia.  Genitori che per “proteggere” i propri figli da un brutto voto contestano in modo spesso anche aggressivo gli insegnanti. Non fanno certo il bene dei propri figli. Per un insegnante è veramente difficile lavorare oggi.

  • Tu di professione fai la giornalista che, guarda caso, è pure il mestiere della nostra Benedetta Allegri. Quanto di te, oltre alla professione, c’è in Benny?

 

Di me ci sono la curiosità e la voglia di scoprire sempre cosa c’è dietro l’apparenza delle cose, il legame con la famiglia e gli amici e l’amore per il lago.

  • Anche questo capitolo delle avventure di Benny ritroviamo i personaggi che abbiamo imparato a conoscere nelle puntate precedenti con l’aggiunta però di un protagonista decisamente particolare, un personaggio fondamentale per la storia, un personaggio attorno a cui gira gran parte della narrazione, ma soprattutto un personaggio che ha lasciato il mondo dei vivi nel 1993. Eh sì questa volta sembra che Benny abbia a che fare con un fantasma in piena regola, un fantasma tecnologico visto che è pratico di Whatsapp. Come è nata l’idea per questo personaggio?

Perché mi hanno sempre affascinata i messaggi che arrivano alla radio. C’è un legame magico tra lo studio della diretta e chi ascolta. Mi sono chiesta come sarebbe stato ricevere un messaggio … dall’aldilà.

  • Sicuramente in questo capitolo della trilogia dedicata a Benny scopriamo molto del passato del commissario Giuliani, un personaggio davvero molto ben strutturato, molto ben congegnato. Ti va di raccontarci qualcosa di più di lui?

Grazie mille. Inizialmente Giuliani era nato come un antagonista, un poliziotto che avrebbe dovuto ostacolarla. In realtà amore e odio spesso sono due facce della stessa medaglia e il commissario è diventato anche il suo migliore alleato. Giuliani si nasconde dietro a una corazza, scopriamo in questo libro che oltre a essere bello e un po’ sbruffone, ha anche un passato molto difficile e un dolore con il quale deve fare i conti. Ha anche molto coraggio e senso di protezione nei confronti di Benny.

  • . Tu che idea hai di quello che potrebbe essere l’aldilà? Come vedi l’eventualità di una vita anche dopo il nostro trapasso?

Io credo che ci sia vita oltre la morte. Non può finire tutto con la morte.

  • Diciamo che leggendo i libri dedicati a Benedetta Allegri si percepisce il tuo amore per quelli che, anche sulla scorta di una nota serie tv di qualche anno fa, oggi chiamiamo Cold Case, letteralmente “Casi Freddi”. Cosa ti appassiona di più in questo tipo di indagini?

Mi affascinano i misteri che hanno radici nel passato. Ma soprattutto mi toccano le storie di persone che non hanno ottenuto giustizia, spesso dimenticate da tutti a eccezione dei loro familiari che non possono nemmeno elaborare un lutto di cui non hanno certezza. Credo che sia la condanna peggiore per chi resta.

  • Leggendo sul tuo blog, sembrerebbe che per un po’ il ciclo di Benedetta Allegri rimarrà in stand by. Avevi già deciso a priori che si sarebbe trattato di una trilogia? Il successo che hai avuto con questi tre libri potrebbe portarti a prolungare la serie dedicata alla nostra amata Benny?

Non avevo pensato a una trilogia, ma credo che ora, come dicevo all’inizio, sia il momento di prendersi una pausa. Abbiamo chiuso un cerchio e molte cose sono andate a posto. Ciò non significa che non ci saranno nuove avventure per Benny, che tornerà quando ci sarà la storia giusta!

Grazie Mille a Maria Elisa Gualandris per essere stata ancora una volta nostra graditissima ospite e speriamo di averla ancora presto protagonista sulle nostre pagine.

Grazie a te! A presto!

David Usilla

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