Come il lago (More Stories) di Maria Elisa Gualandris

Come il lago (More Stories) di Maria Elisa Gualandris

 

Ci sono personaggi che entrano nel cuore, diventano per il lettore quasi degli amici, e questo succede quando l’autore riesce a dare a questo personaggio una caratterizzazione molto precisa, realistica, nella quale ognuno di noi possa almeno in parte riconoscersi.

Maria Elisa Gualandris ha creato un personaggio davvero molto ma molto bello, una via di mezzo tra Bridget Jones e Jessica Fletcher, un personaggio che non può non entrare nel cuore di tutti noi.

Con “Come il lago” (More Stories) torna l’apprendista reporter Benedetta Allegri con tutto il suo bagaglio di dubbi, insicurezze, frustrazioni ma al contempo di forza d’animo, ironia, sagacia ed intelligenza.

In realtà in questo secondo capitolo della saga a lei dedicata Benedetta è costretta suo malgrado ad abbandonare la professione che tanto ama, quella di giornalista, per adattarsi a fare la copywriter in un’azienda di Milano.

Purtroppo, nonostante la buona volontà, i conti non tornano e le bollette a fine mese vanno pagate e quindi bisogna essere pragmatici e adattarsi alle situazioni della vita.

Ma il sacro fuoco arde nel cuore di Benedetta, il suo amore per la verità non può restare sopito troppo a lungo soprattutto se il destino decide che deve essere lei la prima a scoprire il corpo senza vita di una donna sulle rive del Laghetto delle streghe.

Se poi è la figlia della donna morta a chiederle aiuto per fare luce sulle circostanze che hanno portato la madre alla morte, beh Benedetta non può che rimettersi all’opera barcamenandosi tra gli incerti della vita e il suo bisogno di verità.

Come il lago  è sicuramente molto ben scritto ed è certamente appassionante e coinvolgente così come un buon giallo deve essere ma non è solo questo è di più, molto di più, è una riflessione sulle nostre vite, su questo tempo che stiamo vivendo, sul nostro stile di vita e su quello che è la nostra società, quello che essa ci richiede per poter essere definiti “normali”, per poter essere iscritti nella categoria dei “regolari”.

Maria Elisa Gualandris ci restituisce un ritratto molto realistico e molto puntuale di questo nostro tempo, lo fa senza fronzoli scrivendo delle difficoltà che ogni giorno incontrano le persone normali per poter stare decentemente al mondo.

Ma raccontando di Benedetta e degli altri protagonisti di questo libro oltre che a parlare di indagini, di società e di costume, si parla anche di sentimenti, emozioni, d’amore e di disagio e lo si fa a 360 gradi sondando praticamente tutti gli stati d’animo possibili.

C’è un personaggio che però a me ha fatto un certo effetto, un personaggio che può essere definito marginale ma che secondo me invece ha una grande importanza: Valentina, la neonata nipotina di Benedetta, che a me ha ricordato un po’ il crocefisso di Don Camillo, quello a cui lui si rivolgeva quando aveva dubbi, quella voce della coscienza che lo rimetteva sulla retta via quando capitava si smarriva.

Devo dire che ho trovato questa figura come la ciliegina su una già gustosissima torta, un lampo di genio in una trama già veramente notevole. La scrittura è molto fluida e molto coinvolgente, i repentini cambi di scena che danno a questo libro un’impronta molto vicino a quella delle fiction tv rendo l’esperienza di lettura assolutamente piacevole ed appagante. È un libro che ho molto amato e spero di poter leggere presto nuove avventure che vedano all’opera Benedetta Allegri.

David Usilla

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