Il chip – Racconto di Sandra Pauletto edito da Sensoinverso Edizioni

chipQuello che un tempo era stato solo un classico dei film di fantascienza era diventato quotidianità nel mondo reale già dai tempi di mio padre. Tutti noi umani, appena mettevamo la testolina fuori dal ventre materno veniva innestato un microchip sottocutaneo nel polso.

Carta d’identità, codice fiscale e cose simili non esistevano più, qualsiasi tipo di documento d’identificazione era all’interno del chip.

Da un anno i mass media diastavano bombardando con l’arrivo del nuovo modello. Ovunque, immagini, jingle promuovevano l’arrivo del mitico M 71 – Ultimate.

Avevano così tanto decantato le mille capacità di questo chip rivoluzionario, che alla fine anch’io come tutti gli altri, non stavo più nella pelle al pensiero di averlo.

Tra le mille pubblicità che rimbalzavano su ogni canale mediatico possibile, uno in particolare aveva attirato la mia attenzione:

“Vuoi essere il primo? Cerchiamo Beta tester”

Mancavano circa 6 mesi all’uscita ufficile del chip e mi sembrava che la data dovesse non arrivare mai, mi candidai per fare il Beta tester.

Se fossi stato selezionato (cosa che reputavo impossibile visto che tutti i ragazzi della mia età sicuramente si erano candidati) avrei potuto averlo prima di tutti.

Avevo smesso di pensare alla candidatura quando, con una telefonata, mi chiesero di presentarmi alla sede della New Generation per le selezioni.

Cercai di non farmi illusioni, ma la fantasia correva, oh se correva ,e già mi vedevo tra i pochi fortunati.

Quando arrivai sul posto volevo andarmente. Non avrebbero mai scelto me, c’era troppa gente. Una fila lunga quanto il Mississipi si snodava fino all’entrata del palazzo.

Ero in fila da quattro ore e ancora non vedevo la porta da dove sarei dovuto entrare. Mi sentivo decisamente scemo.

Ad un certo punto ci fu grande trambusto. Grida e imprecazioni accoglievano quello che avevo temuto. Non avrebbero visto tutti i candidati. I 5 fortunati erano stati scelti, gli altri potevano andarsene.

Deluso stavo per andarmene quando fui letteralmente travolto da quelli dietro di me che spingevano per avanzare. Qualcuno dal fondo preso dall’ira tirò fuori una pistola e iniziò a sparare, a quel punto tutti si misero a correre, io compreso.

Alla prima curva girai per riprender fiato, mentre il servizio d’ordine tra idranti e manganelli riportava la calma e bloccava lo sparatore folle.

Io, mani sulle ginocchia prendevo fiato. Si aprì una porta di servizio.

“Ehi ciao è un secolo che non ci vediamo che fai qui?”

Alzai la testa e sorrisi nel rivedere un mio vecchio compagno di banco.

Ci abbracciammo.

“Speravo di esser Beta tester ma mi è andata male” risposi.

“Non ci credo, tu in fila per poter usare per primo il nuovo chip ?”

 

Beh” risposi arrossendo “ mi sarebbe piaciuto ma mi consolo pensando che mille persone o più sono nella mia condizione.”

Non credo” disse il mio ex compagno di classe mettendomi un braccio sulla spalla. “ Tu sei un ragazzo fortunato, vieni con me” e così dicendo mi accompagnò dentro l’edificio.

Attraversammo un lungo corridoio fermandoci davanti ad una porta . Bussò quattro volte e poi due, come fosse un segnale convenuto. La porta si aprì.

La stanza era piccola ma piena di monitor e di computer, dietro ad un separè potevo vedere un lettino tipo quello degli ambulatori medici.

Il mio amico prese in disparte l’uomo che ci aveva aperto e che mi guardava sospettoso, poi assieme tornarono e lo sconosciuto mi parlò:

Non serve che ci presentiamo” disse stringendomi la mano “ in tutti i casi io e te non ci siamo mai visti e questo incontro non è mai avvenuto siamo intesi?”

Garantisco io Doc” disse con tranquillità il mio ex compagno di banco strizzandomi l’occhio.

Nessuno deve sapere che ho messo fuori un altro Beta Tester altrimenti perdo il lavoro, e voi due siete morti”.

Io ero pronto a giurare su mio figlio, se ne avessi avuto uno.

C’è solo un problema” mi disse Doc

Sentii il sogno crollare un’altra volta.

Lo sapevo che non poteva essere vero” dissi palesemente deluso

Io posso metterti il chip ma non deve saperlo nessuno, e qui non ho nulla per anestetizzarti, ti farò male.”

Non importa soffrirò in silenzio” dissi cercando di essere convincente e pregando di esserne in grado.

L’uomo annui dicendo di on muovermi, fece per andarsene poi si voltò e mi diede un cazzotto in piena faccia che mi fece barcollare e perdere i sensi.

Quando riapri gli occhi non sapevo se mi pulsasse di più il naso, che sentivo gonfio come una zampogna, o il polso.

Ero steso sul lettino, il mio compagno rideva dandomi il bentornato mentre l’ uomo alzandosi dalla sedia sistemata al mio fianco disse:

Scusa amico ma non potevo rischiare che gridassi. Il tuo chip è piantato, ora sei un Beta Tester, ma ricordati che non deve saperlo nessuno. Se dovessi avere qualche problema devi contattare me, solo me, chiaro?” e mi diede un numero di cellulare.

Abbracciai entrambi, e me ne andai con addosso un’ euforia che non provavo da anni.

Quando rientrai a casa tutte le emozioni e le paure provate mi arrivarono addosso di colpo, mi spogliai e mi stesi sul letto in cerca di relax.

Mi addormentai quasi subito, ma quasi subito anche mi svegliai, o così credevo.

Il display della sveglia segnava le 10:00 di venerdì, ma era giovedì sera quando tornai a casa.

Fuori era giorno, come potevo aver dormito così tante ore?

Mi alzai per andare in bagno e passando davanti lo specchio del corridoio rimasi impietrito.

Avevo del sangue sulla camicia. Ero sicuro di essermi cambiato per andare a dormire, di chi era tutto quel sangue?

Accesi il computer e collegai il lettore del chip. Stampai la lista dei miei spostamenti da mercoledì pomeriggio, ne uscì un elenco in cui comparivano via a me sconosciute.

Questi beta-tester sono completamente inaffidabili” dissi rimpiangendo il mio vecchio e fidato chip.

Appallottolai la stampa e la buttai in cestino, “Qualcuno mi avrà sporcato quando è avvenuta la bagarre fuori dalla New Generation” dissi deciso a non pensarci più.

Mi misi a mangiare sbirciando con un occhio la TV. Intervistavano i fortunati Beta Tester sorrisi pensando che anch’io ero uno di loro.

Le notizie dall’estero raccontavano delle solite guerre.

Ripresi a concentrarmi sul pranzo, quando una Breaking news attirò la mia attenzione:

È stato trovato morto un uomo, vista la brutalità dell’uccisione è possibile riconoscerlo solo dal chip. Si sta cercando un ragazzo che è stato ripreso dalle telecamere. Sono state allertate le forze speciali perché dal controllo dei dati informatici non risulta la presenza del chip dell’aggressore.”

 

Fico!” Pensai, c’è un individuo fantasma che può muoversi indisturbato senza essere tracciato come noi comuni mortali. Chissà il morto chi era, quando entrano in scena questi Killer ombra di sicuro ci sono cose grosse sotto”

Restai con la TV accesa, non mi andava di uscire ed ero curioso di seguire gli eventuali aggiornamenti sul misterioso assassino.

Era la notizia del giorno e ogni canale ne parlava.

Quando andai a letto quello che i cronisti avevano battezzato come l’assassino di via Belpoggio non era ancora stato preso.

Mi svegliai alle 7:00 e per prima cosa accesi la radio per sentire le ultime novità.

Nella notte il misterioso assassino aveva colpito ancora. Un altro uomo è stato trovato morto e seviziato come quello del giorno precedente, anche questa volta nessun altro chip è stato segnalato nella zona oltre a quello della vittima, le telecamere di sorveglianza sono riuscite ad inquadrarlo anche se non in volto.

Andai a fare la doccia, arrivato in bagno per poco non caddi a terra. Il piede era scivolato su qualcosa di bagnato. Ripreso l’equilibrio guardai cosa fosse: sangue.

Mi portai le mani al volto per vedere se il naso avesse iniziato a sanguinare ma erano pulite.

Questo sangue allora da dove arriva?”

Andai in giro per casa chiamando il gatto, evidentemente in qualche modo doveva essersi ferito.

Lo trovai che dormiva placidamente sulla poltrona del soggiorno, lo svegliai per vedere dov’era il taglio ma non sembrava aver nulla che potesse sanguinare. Controllai pure le unghie ma anche lì niente di anomalo erano bianche e non presentavano segni di travasi.

Alzai lo sguardo verso la TV accesa e mi avvicinai allo schermo con il cuore in gola.

Le telecamere avevano ripreso il nuovo omicidio. L’uomo non si vedeva chiaramente in faccia ma per me era impossibille non riconoscerlo.

Il nuovo omicidio era stato compiuto in via delle Rose.

Collegai il chip al computer. Ero sicuro di non essermi mosso quella notte, ma invece uscì un elenco di spostamenti che terminavano proprio in via delle Rose, da dove dopo una sosta di pochi minuti tornavo sui miei passi fino a casa.

Corsi al cestino. Sul fondo ancora appallottolato c’era la stampa del giorno prima.

il percorso culminava in via Belpoggio dove mi fermavo pochi minuti e poi tornavo a casa.

Le mani iniziarono a tremarmi violentemente. Ogni tassello tornavo al suo posto.

Quel sangue sulla camicia e sul pavimento non era mio.

il chip non veniva rilevato perché era un Beta Tester, o almeno, era un Beta Tester?

Che cosa mi aveva piantato quell’uomo?

Come avevo fatto a fidarmi?

Mi battei dei pugni sulla testa insultandomi da solo.

Con il telecomando scorsi tutti i canali finché non ne trovai uno che trasmettesse di nuovo l’immagine dell’agressore.

Quel pazzo omicida senza dubbi ero io!

Dovevo costituirmi e spiegare tutto. Mi vestii in tutta fretta e apri la porta per uscire.

Mi trovai davanti Doc che mi puntava contro una pistola

Dove vai così di corsa?”

Che mi hai fatto?” gli gridai mentre spinto dell’ arma rientrato in casa insieme a lui.

Ti ho fatto felice, non volevi essere un Beta Tester? Beh direi che il chip di mia invenzione per il controllo a distanza della mente funziona alla meraviglia. Tu non ricordi nulla. Ho sottovalutato solo la presenza delle telecamere pensando che facendoti tenere una postura curva potesse essere sufficiente a non farti riprendere in faccia, ma mi sbagliavo.”

Perché mi hai fatto uccidere quelle persone?”

Erano di troppo, abbiamo ideato assieme il nuovo chip ma non mi andava più di dividere soldi e gloria con loro così li ho trasformati in cavie unendo l’utile al dilettevole”

Tu sei pazzo” gli dissi.

Tutti gli scienziati lo sono” mi rispose con uno strano luccichio negli occhi. “ la tua fase Beta Tester è finita, direi che il prototipo funziona ma ha bisogno ancora di qualche piccolo miglioramento”

Allora toglimelo”

Doc mi guardo con un ghigno sinistro. Come avevo fatto a non accorgermi che quell’uomo era completamente pazzo?

sì, te lo tolgo, ma dopo.”

Dopo quando?” chiesi ingenuamente, ora vorrei non averglielo chiesto.

Quando sarai morto” mi rispose e sparò.

Non ricordo nient’altro.

Ora sono a letto, in uno stato vegetativo dal quale credo non mi sveglierò più.

Quel bastardo dopo aver sparato mi ha amputato il polso per riprendersi il suo dannato chip e se n’è andato.

Non aveva previsto che qualcun altro poteva riconoscermi dal video. Quando il viso non si vede bene, solo due persone possono sapere chi sei: te stesso e tua madre.

Così si è precipitata qui appena in tempo per chiamare i soccorsi, avesse tardato ancora un po’ sarei morto.

Se riuscirò a rientrare nel mio corpo, che ora vedo laggiù steso su quel letto d’ospedale, racconterò alla polizia quanto è successo. Se non dovessi riuscirci, voi ora lo sapete, fatelo per me.

Sandra Pauletto

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