BOMBO TERRESTRE O BOMBO COMUNE
Il bombo è un insetto appartenente alla famiglia delle “apidae” e dell’ordine degli eminotteri.
Volgarmente viene descritto come una grossa ape pelosa. Di vero c’è solo che appartiene alla stessa famiglia e che sono entrambi insetti “pronubi” ossia impollinatori.
Sia il bombo che l’ape sono insetti sociali e la loro colonia può essere formata da circa seicento esemplari. Come per le api così per il bombo esistono delle categorie a seconda del ruolo che ricoprono all’interno della colonia abbianìmo quindi:
- una regina:
- I fertili (sia maschi che femmine)
- Operaie (solo femmine sterili)
La società dei bombi è annuale e di tipo matriarcale essendo organizzata dalla figura della regina.
Pur essendo dotati di folta peluria proprio per difendersi dal freddo, i bombi durante la stagione invernale muoiono, solo la regina si salva nascondendosi in grotte sotterranee. Aspettando l’arrivo della primavera in una sorta di letargo.
Al risveglio escono a cercare cibo dalle prime fioriture. Il salice pare essere una delle migliori fonti di nettare e polline.
Interessante segnalare che l’incontro tra il maschio e la regina avviene prima che quest’ultima vada in letargo. Lo sperma dell’accoppiamento viene conservato in una spermateca.
Sarà la regina a decidere quali e quante uova fecondare. L’uovo non fecondo genera maschi “aploidi”, (26 giorni) l’uovo fecondo genera femmine “diploidi”, (22 giorni) e future regine (30 giorni).
Lo sviluppo del bombo segue lo schema comune delle apidi: uovo-larva-muta-pupa-adulto.
Interessante sottolineare che la prima deposizione delle uova dà origine solo a bombi operaie le quali hanno il compito della raccolta, conservazione e trasformazione del cibo nonché a produrre la cera, permettendo così alle regine di occuparsi solo di continuare a deporre uova per dare vita alle colonie.
Le regine hanno una dimensione compresa tra i 2,2 e i 2,7 centimetri mentre le operaie sono un po’ più piccole con una misura compresa tra i 0,9 e 1,6 centimetri. I maschi sono uguali per dimensione alle operaie.
Gli adulti presentano la classica struttura capo-torace-addome o per chi preferisce
prosoma -mesosoma-metasoma.
Il capo del bombo è “ipognato ovalare” ossia in linea se un asse verticale con apparato boccale rivolto verso il basso. Presenta due grossi occhi composti a tre ocelli ben sviluppati (occhio semplice).
Sul capo presenta anche due antenne, sia gli ocelli che le antenne sono collocate in posizione antero-dorsale. Il clipeo, ossia la parte anteriore del capo è di forma pressoché rettangolare.
Fronte e clipeo sono incise da punteggiatura di varie profondità e densità. Nella parte laterale del capo distinguono l’area superiore chiamata “gena” dove si trova l’occhio composto e una inferiore detta “malare” e va dalla mandibola alla base dell’occhio.
Le antennesono collocate nelle aree parietali attraverso l’antennifero e sono cosìcomposte:
uno scapo basale, un breve condilo rotondeggiante e un flagello costituito da antennomeri allungati e cilindrici di misura e di numero variabile tra l’individuo maschile che ne ha undici e quello femminile che ne ha dieci.
Sul capo sono anche presenti le appendici boccali, costituite da quattro paia di mascelle e un labbro superiore, che nel loro complesso formano l’apparato boccale.
Il torace è formato da tre zone: protorace-mesotorace-metatorace alle quali va aggiunta una quarta porzione chiamata propodeo e che completa il torace stesso.
Su ogni segmento del torace è visibile un’area dorsale anche chiamata tergo o noto, una ventrale chiamata sterno e due laterali chiamata pleure.
Le ali sono collocate tra la seconda e la terza parte del torace praticamente tra tergo e pleura. Le ali si sviluppano durante la pupa e una volta completa sono costituite da due sottili lamine sovrapposte cosparse di venature.
Per ogni segmento toracico è attribuito un paio di zampe. La conformazione delle zampe è composta da sei parti: coxa-trocantere-femore-tibia-basitarso-disitarso, a sua volta diviso in tarsomeri, l’ultimo dei quali provvisto di unghia.
Maschi e femmine hanno zampe diverse perché nelle femmine quelle posteriori hanno la superficie esterna delle tibie leggermente lucide e più o meno piatte e/o concave.
Sono presenti dei lunghi peli laterali dove il polline rimane intrappolato. A livello dell’articolazione tibio – torsale è presente una “struttura” che forma degli agglomerati di polline che il bombo depone nella corbicola.
Il bombo a seconda che sia maschio, femmina operaia o regina, si comporta diversamente come impollinatore perché il bombo torna di volta in volta sullo stesso fiore fino a quando non ha esaurito tutto il nettare e il polline, può darsi che la scia odorosa serva anche a lui per riconoscere il fiore.
L’impollinazione del maschio avviene in modo accidentale in quanto il polline che si attacca sulle zampe e pelo cade e si stacca a causa delle vibrazioni dei muscoli dell’insetto durante il volo.
Discorso diverso va fatto per la femmina e le regine che raccolgono volontariamente il polline e lo trasportano sulle zampe posteriori e li portano al nido per conservarlo assieme al nettare. Se ne deduce che solo il maschio è impollinatore.
Per concludere ricordiamo che il bombo essendo appartenente alla famiglia delle apidae è provvisto di pungiglione. Solitamente pungono solo se infastiditi o per proteggere il nido.
Per la sua conformità non seghettata il pungiglione del bombo è capace di pungere più volte la vittima senza che l’nsetto subisca nessun danno a differenza delle api, che avendo il pungiglione seghettato, una volta punta la vittima, a sua volta muore.
Il bombo comune ben presente in Italia è diffuso in tutta Europa.
È in altre località che del bombo si fa allevamenti e commercio, ovvero in: Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Nord Africa e Russia.
L’articolo che avete letto è riferito al “Bombus Terrestris” ma ce ne sono molti altri, continuate a seguirci e imparerete a conoscere anche gli altri della famiglia.
Sandra Pauletto
VIdeo si bombo sulle ortiche