INTERVISTA A ERMANNO GUERRINI – L’uomo nero” Dialoghi edizioni

INTERVISTA A ERMANNO GUERRINI – L’uomo nero” Dialoghi edizioni

Abbiamo da poco recensito “L’uomo nero”, scritto da Ermanno Guerrini, edito da Dialoghi edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore.

 

Buongiorno, grazie per essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

Certo, è un piacere discutere del mio libro.

 

D.: Come ti sei documentato per la parte storica del tuo romanzo?

R.:  La storia fa parte dei miei interessi, quello che siamo è in parte legato alle radici culturali e alle tradizioni di provenienza, per questo nei miei romanzi c’è spesso un collegamento con il passato. Di solito mi documento nel Web, oppure vado a rileggere gli autori, anche locali, che si sono occupati di vicende storiche del territorio.

 

 

D.: Credi che l’Italia sia un paese razzista?

R.: No. Penso che in Italia non ci siano le condizioni favorevoli per movimenti o persone determinate a professare sul piano politico e sociale il razzismo. La gran parte della popolazione è solidale, disposta per tradizione all’accoglienza. I “razzisti”  nostrani diffidano dello straniero per motivi opportunistici, che esulano da vere e proprie convinzioni ideologiche. Per lo più sono nostalgici di un mondo e di una filosofia che non conoscono.

 

D.: L’uomo nero è il tuo nuovo romanzo ma ne hai pubblicato tanti altri, alcuni anche premiati. Quando hai capito che scrivere è una tua passione?

R.: Ho cominciato presto, all’inizio si trattava di materiale da tenere nel cassetto, poi mi sono convinto per fare un tentativo di pubblicazione. Scrivere era un sollievo, un modo per fantasticare e passare qualche ora piacevolmente.

 

D.: Com’è cambiata la tua scrittura nel corso del tempo?

R.: Col tempo credo di aver modificato il mio modo di scrivere, facendo attenzione al contesto, ai particolari, utilizzando un ritmo narrativo che invoglia il lettore a seguire la trama. Cerco di sorprendermi, anche perché sono io il primo beneficiario, con mutamenti repentini della storia. Questo modo di raccontare può apparire singolare, togliere scorrevolezza e addirittura rendere confuso il testo, ma è anche il mio modo istintivo di scrivere.

 

D.: Hai mai pensato di trasformare il tuo romanzo in un audiolibro?

R.: Perchè no, può essere un modo per incentivare la diffusione, anche se il libro cartaceo rimane la prima scelta per chi ama veramente leggere. Ho pubblicato l’ebook di un mio romanzo, molti si sono lamentati, forse l’audiolibro potrebbe essere accolto con minore diffidenza anche negli ambienti tradizionali.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

Sandra Pauletto

 

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