Intervista ad Antonio La Vecchia – “Noan il principe perduto” (Youcanprint) 

Intervista ad Antonio La Vecchia – “Noan il principe perduto” (Youcanprint)

Antonio La Vecchia

 

Abbiamo da poco recensito “Noan il principe perduto” (Youcanprint) di Antonio La Vecchia che torna a trovarci per raccontarci qualcosa del suo nuovo libro e dei suoi progetti futuri

Buongiorno Antonio, grazie per essere tornato a trovarci, è sempre un piacere ospitarti sulle nostre pagine.
Buongiorno a te, David, il piacere è soprattutto mio! Continuo a seguire il vostro Blog con molto interesse e sono veramente felice di rispondere alle tue domande.

  • Eccoci di nuovo qui, a parlare di Noan. Dopo il successo del primo capitolo della saga a lui dedicata, Noan il re dei banditi (Youcanprint), Noan torna e finalmente ne saprà di più riguardo le sue origini. Quando hai iniziato a scrivere questa trilogia avevi già in mente la sua evoluzione oppure le situazioni stanno prendendo forma man mano che la scrittura procede?

Avevo già in mente l’evoluzione della trilogia, anzi più che in mente, avevo già programmato l’intreccio che avrebbero seguito tutti e tre i capitoli.
In principio, l’idea era un unico romanzo autoconclusivo, ma, essendo io un autore esordiente, mi sembrava piuttosto presuntuoso pretendere da un lettore di immergersi in un libro di 600/700 pagine scritto da un perfetto sconosciuto, quindi ho optato per una trilogia che ne alleggerisse la lettura; inoltre, differendo le uscite, riesco anche a capire come e dove migliorare, proprio grazie alle critiche di lettori e Blog.
Ovviamente, qualche novità rispetto il progetto iniziale è stata integrata strada facendo.

  • Anche in questo caso, come fu per il primo capitolo della trilogia “La saga di Noan di Rione”, all’interno della cornice del fantasy si possono apprezzare accenni a quello che è il mondo attuale. La questione che secondo me è più approfondita in questo libro è quella della fede, della religione, e di come attraverso un’interpretazione distorta di essa si riescano a compiere atti di inaudita crudeltà. Che rapporto hai tu con la religione?

Sono credente, anche se non particolarmente praticante, come si suol dire…
Ritornando al libro, prendo spunto dalla religione, ma in linea generale, cerco di sottolineare come la mente umana, pur di restare fedele, coerente, con le proprie idee, sia disposta, come hai ben detto tu, a compiere gli atti più crudeli; questo vale sia per convinzioni religiose, ma anche politiche, sociali, sportive, etc etc…
Spesso, tendiamo a difendere così fortemente le nostre posizioni da mutare la coerenza in ostinazione, temiamo che cambiare idea possa farci sembrare deboli o insicuri.
Al contrario, credo che nulla vada mai dato per scontato e che sia giusto valutare ogni volta fatti e pensieri in base al contesto.
Personalmente, non vedo nulla di sbagliato nel “cambiare idea o opinione”, piuttosto che rimanere fermi sulle proprie posizioni anche quando palesemente errate, come uno scoglio che si lascia inabissare dall’alta marea.

  • Immagino che scrivere un fantasy sia probabilmente più complicato rispetto ad un romanzo ambientato nel mondo reale. Immagino che non sia semplice dover gestire un universo parallelo popolato da esseri sovrannaturali, entità magiche, luoghi fantastici, personaggi mitologici, sia molto più complicato di quanto non lo sia il calare i propri personaggi nel mondo attuale. Come si riesce a mantenere una coerenza ed una certa linearità in un universo così diverso da quello che è il nostro mondo?

Sì, in effetti non è per nulla semplice, l’errore è dietro l’angolo.
Siamo alle basi della narrativa Fantasy, quella parte della stesura del libro definita generalmente world building, letteralmente, la costruzione fisica del mondo in cui si svolgerà la storia.
Un lavoro di world building ben fatto, ben strutturato, diviene necessario per far sì che la trama del romanzo poggi su fondamenta concrete e coerenti.

  • Dopo aver sondato il mondo del fantasy pensi di cimentarti su altri generi letterari o credi che questo sia il tuo habitat creativo naturale? Se dovessi cambiare genere cosa ti piacerebbe scrivere?

Il Fantasy conta così tanti sottogeneri da offrire grandi possibilità di ampliare e dare sfogo alla propria immaginazione, permettendo di esplorare nuove forme di narrazione e di uscire da quella che potrebbe diventare una sorta di comfort zone.
Non escludo, comunque, in futuro di cimentarmi in altri generi, ad es. thriller storico o fantascientifico. Vedremo…

  • C’è un romanzo, o una saga che avresti voluto scrivere tu, una di quelle che ti fa dire “Accidenti, ma perché non l’ho scritta io?” ?

In verità, mi capita spesso di invidiare un lavoro o un’idea di altri autori, più o meno famosi.
Restando in ambito nazionale… ho invidiato tantissimo la saga “Pandora” della Regina Italiana del Fantasy, Licia Troisi, e l’idea di fondo di “Voodoo” di Andrea Zanotti.

  • Oggi giorno vedo che sempre di più il fantasy è diventato un genere molto utilizzato nelle serie televisive. Credi che un universo come il tuo si adatterebbe ad una trasposizione su piccolo schermo?

Forse sono di parte, ma credo si adatterebbe benissimo! Scherzi a parte, sarebbe un sogno una serie (credo che in linea generale le serie offrano una migliore rappresentazione di una saga fantasy composta da più libri) ispirata alla mia trilogia.
Meglio evitare voli pindarici e restare con i piedi per terra, per ora sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti attraverso la scrittura.

  • Nel tuo libro si parla di un’epidemia che ha sterminato una popolazione, di come quella malattia fosse stata la scintilla per una guerra tra etnie diverse. Non so perché ma per un certo verso ci ho visto un riferimento ad una situazione da cui forse ci stiamo liberando a poco a poco solo ora, è solo una mia impressione?

Può sembrare strano, ma, come anticipato in una precedente risposta, l’intreccio di questo secondo capitolo della saga l’ho elaborato diversi anni fa, quando iniziai a scrivere le avventure di Noan, siamo nel 2015/2016… Le similitudini dell’epidemia raccontata in “Noan, il principe perduto” con la pandemia da Covid purtroppo sperimentata dal mondo negli ultimi due anni è puramente casuale.

  • Tra i tuoi progetti futuri, oltre alla conclusione della trilogia su Noan, cosa bolle in pentola? Hai qualche anticipazione per noi?

Ad oggi, sono totalmente preso dalla chiusura della Saga.
Ho diversi progetti in cantiere, ma sono nella fase embrionale, quindi preferisco non sbilanciarmi troppo.
Spero di potervi dare qualche dettaglio in più nella prossima intervista.

 

 

Grazie Antonio La Vecchia per essere stato ancora una volta nostro gradito ospite e speriamo di averti ancora presto qui con noi per parlare ancora delle avventure di Noan e dei suoi compagni.
Grazie a voi, ripeto, è sempre un piacere e spero anche io di ritrovarci presto.

David Usilla

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