Intervista a  Stefano Santarsiere – “L’alba del Dio Falco” – Altrevoci edizioni

Intervista a  Stefano Santarsiere – “L’alba del Dio Falco” – Altrevoci edizioni

Abbiamo da poco recensito “L’alba del Dio Falco”, scritto da Stefano Santarsiere, edito da AltreVoci Editore e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore. Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?

 

Certo! Vada per il Tu!

 

  • Sei un appassionato di videogame?

 

Una volta lo ero di più. Ora mi riconosco nella vasta comunità degli appassionati del retro game.

 

 

  • Qual è il tuo rapporto con l’occultismo?

 

Mi incuriosisce come sotto cultura della psicologia o dell’ antropologia. Ho diversi libri sull’argomento e ho anche preso parte a qualche rituale… Nulla di pericoloso, intendiamoci.

 

  • L’occhio di Horus è al centro di teorie definite complottiste. Tu le conosci e cosa ne pensi?

 

Credo più alla scienza e al metodo sperimentale che alle chiacchiere alimentate all’ombra della rete.

 

  • Come nasce l’idea di fondere tecnologia e tradizioni mistiche?

 

Credo che la tecnologia abbia raggiunto un livello oggi più che mai di una sorta di magia. Attraverso essa l’uomo sperimenta un sentimento di onnipotenza, si crede capace di qualsiasi cosa. Ed è lì che cade in errore. Nel momento in cui smarrisce la sua umanità e si crede un essere divino.

 

 

  • Sull’Egitto e le sue piramidi viene scritto qualsiasi cosa dalla “semplici tombe” al portale “stargate” a te quale teoria affascina di più?

 

Quelle proposte abilmente da Graham Hancock che argomentano intorno alla retro datazione dell’origine delle piramidi. Il suo libro Impronte degli Dei è molto affascinante.

 

  • Il tuo libro è, a mio avviso, visto gli inseguimenti e la suspence, ottimo per una trasposizione cinematografica, chi vorresti (potendo scegliere) interpretasse gli attori principali?

 

Non ho mai pensato al testo in questi termini, ma vista la tua domanda  … giochiamo pure. Nelle vesti dell’ispettore direi un Giuseppe Zeno, Lamerre lo affiderei a un attore americano tipo Cris O’Donnel, Roberta potrebbe interpretarla Noomi Rapace e nei panni di Charles Fort, infine, vedrei bene  Claudio Santamaria.

 

  • Qual è stata la parte del romanzo più difficile da scrivere?

 

Forse la parte in cui metto in scena la vicenda della cerimonia inaugurale del tunnel. Ma direi che tutte le tessere del mosaico sono andate al loro posto. Mi sono divertito molto a scrivere L’alba.

 

  • Stai lavorando a un nuovo romanzo?

 

A un giallo, ambientato in Basilicata.

Un mondo e un genere molto diversi da quelli descritti ne L’alba del dio falco.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

Grazie mille a voi!

Sandra Pauletto

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