Recensione: Indagine Parallela di Rocco Ballacchino (Mursia)

Indagine Parallela di Rocco Ballacchino (Mursia)

 

Luca Moretti, scontroso, egocentrico e cinico caporedattore di un piccolo giornale locale torinese, è il nuovo personaggio nato dalla sempre sapiente penna di Rocco Ballacchino, ed è il protagonista di Indagine parallela (Mursia) ultimo splendido thriller del bravissimo autore torinese. Moretti è un personaggio molto particolare, un antieroe, grande bevitore della omonima birra, mette il lavoro davanti a tutto e a tutti, non ha nessuna intenzione di stringere legami seri con le donne in quanto convinto che possano essere di disturbo al suo lavoro oltre che una minaccia al suo disordine casalingo. La sua indole lo porta a voler sempre essere in controllo della storia che racconta, sempre padrone della situazione. Questa volta però si troverà ad essere al centro di una storia dove lui non è più il controllore ma il controllato, nella quale un serial killer, denominato Macchia Nera, lo coinvolge suo malgrado in una difficile ed estenuante corsa contro il tempo per evitare che degli innocenti debbano diventare vittime ignare della sua follia omicida. Attorno a Luca Moretti si muovono alcuni personaggi davvero interessanti e molto ben costruiti dall’autore, molto funzionali all’ottima riuscita del thriller. Il personaggio che più spicca vicino a Moretti è la collega ed amante Donatella, donna con cui spesso condivide il letto oltre che naturalmente l’ufficio. Tra i due i rapporti sono stati sempre molto chiari, la loro è sempre stata, per volontà di entrambi, una storia di letto pura e semplice senza implicazioni sentimentali. Da quando però la storia del serial killer ha coinvolto entrambi, li ha spinti a portare avanti un’indagine parallela a quella svolta dalla polizia mettendo a rischio molto più della loro carriera giornalistica, le carte si sono rimescolate sia lavorativamente che, soprattutto a livello sentimentale. Un altro personaggio molto ben concepito e caratterizzato è quello del commissario Caruso che si ritrova nella scomoda posizione di dover scoprire chi si cela dietro l’identità di Macchia Nera e al contempo deve tenere a bada i bollenti spiriti di Moretti. A me ha fatto parecchio simpatia la figura del porcaro di via Unione Sovietica, che, tra un panino e qualche birra, coinvolge Moretti in giochi di parole ed elucubrazioni davvero molto divertenti ed interessanti. La scrittura di Rocco Ballacchino risulta assolutamente fluida ma al contempo decisamente veloce, il ritmo serrato della narrazione è ben abbinato ad una lunghezza relativamente breve dei capitoli che fa sì che l’attenzione del lettore non trovi mai momenti di stasi. Credo che lo stile con cui è scritto questo libro sia quasi cinematografico, molto adatto ad una sceneggiatura da fiction. Torino risulta essere più di una semplice location, è quasi una coprotagonista del racconto, viene descritta in maniera interessante, molto coinvolgente, una descrizione minuziosa da cui traspare in maniera forte tutto l’amore che l’autore ha per questa città. Bella l’idea di mettere alla fine del libro una lista di luoghi di Torino che l’autore ci invita a visitare. E’ un libro davvero molto bello che piacerà senza dubbio sia a chi ha amato i precedenti gialli di Rocco Ballacchino, quelli con protagonisti Crema e Bernardini, sia a chi a questo bravissimo autore si avvicinano solo ora. E’ un libro divertente, adrenalinico, avvincente, coinvolgente, che ha la capacità di attrarre il lettore all’interno della storia e di coinvolgerlo in prima persona nelle vicende narrate. Il mio invito è a non perdere l’occasione di leggere questo thriller perché sarebbe un peccato non vivere un’esperienza di lettura così piacevole ed emozionate.

David Usilla

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