Berlusconi: Ascesa e discesa di un politico chiacchierato pt1

Berlusconi: Ascesa e discesa di un politico chiacchierato

 

Tutti conoscono, bene o male, quello che Berlusconi ha fatto in questo ultimo ventennio.

Da quel fatidico 26 gennaio 1994 dove in nove minuti, entrò nelle case degli italiani, elegante, accattivante e con il falso sorriso impostato, sostenendo che l’Italia fosse il paese che amava e che non lo avrebbe mai lasciato nelle mani dei comunisti. Parole che fecero breccia nel cuore di molti italiani. In realtà, si scoprì in seguito, il suo interesse era salvare la Fininvest fortemente indebitata. Secondo Mediobanca il gruppo di Berlusconi aveva, nel 1992, più di settemila miliardi di lire di debiti, che peggiorarono ulteriormente l’anno dopo. Berlusconi rassicurò anche di aver rassegnato le dimissione da ogni carica sociale dalle sue aziende, ma sappiamo che in realtà la sua discesa in campo portò molti vantaggi economici alle sue attività, anche con la complicità della sinistra. Dai debiti del 1993, Berlusconi passò nel 2003 ad un attivo stimato in trentamila miliardi di lire. In realtà Berlusconi cercava una protezione dai guai giudiziari che erano in arrivo. Mani Pulite aveva sostanzialmente azzerato tutte le protezioni politiche, mentre il Pool composto da Di Pietro, Davigo e Colombo stava pericolosamente indagando sui rapporti di corruzione tra gli affari e la politica. Fedele Confalonieri, in una intervista rilasciata a “La Repubblica”, nel giugno del 2000, disse: “La verità è che se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l’accusa di mafia”.

Berlusconi nel 1993, prima che decidesse di entrare in politica, era già indagato in due diverse inchieste. L’11 novembre del 1990 la Corte d’appello di Venezia lo dichiarò colpevole per falsa testimonianza in merito alla vicenda della P2, ma il reato fu estinto per l’intervenuta amnistia del 1989. La seconda inchiesta riguardava tangenti date nel 91 e che nel corso delle indagini si scoprirà essere estese fino al 94 a ufficiali della Guardia di Finanza per soprassedere sui controlli fiscali su alcune sue società. Dopo la condanna in primo grado, la Cassazione assolse Berlusconi per insufficienza di prove.

Ma non tutti conoscono quello che Berlusconi ha fatto prima del fatidico 1994.

Silvio Berlusconi nacque nel 1936, e dopo le elementari entrò nel collegio Salesiano dove, in un clima quasi monastico, studiava con profitto e contemporaneamente assorbiva l’insegnamento cattolico. Al liceo il ragazzo eccelleva in greco, latino, filosofia e matematica. Silvio dimostrava di avere già notevole predisposizione per il guadagno, e sfruttava queste sue capacità vendendo i compiti in classe. Malato di protagonismo i compagni lo chiamano “Mandrake”. All’università scelse la facoltà di Giurisprudenza, e per guadagnare qualche soldo vendeva aspirapolveri, e in estate lavorava sulle navi da crociera.

Berlusconi cantante sulle navi

A Milano frequentava un collegio dell’Opus Dei, che gli diede l’opportunità di frequentare personaggi che lo seguiranno per tutta la vita. Fedele Confalonieri detto “Fidel”e Marcello Dell’Utri. Colui che gli farà conoscere “l’eroe” Vittorio Mangano.

Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri

Silvio, seguendo i dettami del buon cattolico si sposò e nel 1966 nacque Marina e tre anni dopo arrivò il fratello PierSilvio. Nel frattempo il padre Luigi, da semplice impiegato, con sorprendente perizia, riuscì a diventare direttore della banca Rasini di Milano sita in Piazza dei Mercanti. Una piccola banca privata, proprietà del conte Carlo Rasini, che all’epoca era frequentata dall’alta borghesia milanese. Facciamo un salto in avanti, nel 1984 un giornalista americano del New York Times chiese a Michele Sindona, poco prima che morisse in circostanze misteriose, quali fossero le banche della mafia e lui rispose: <<Il Banco di Sicilia e una piccola banca a Milano in Piazza dei Mercanti>>.

Vi era una sola Banca in questa Piazza. La Banca Rasini. In effetti quando la Polizia fece dei controlli scoprì che tra i correntisti vi erano i nomi di Totò Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò e Vittorio Mangano. La Banca risultò come uno dei centri per il riciclaggio dei soldi della mafia.

Il nostro bravo ragazzo aveva 25 anni quando si laureò in legge con il massimo dei voti. Ottenne una borsa di studio per la tesi, aveva anche qualche risparmio da parte, ma non abbastanza per acquistare il terreno di via Alciati alla periferia di Milano dove avrebbe voluto costruire. Suo padre gli diede 10 milioni, per il resto ci pensò la Banca Rasini con una sostanziosa fideiussione. Ottenuti i soldi, Silvio, fondò la Cantieri riuniti milanesi, con Pietro Canali, et voilà, 4 palazzine sorsero, come d’incanto, per la felicità degli immigrati. Un po’ meno felice fu Berlusconi, perché l’operazione non ottenne i risultati sperati, ma il nostro intraprendente ragazzo non si perse d’animo, anzi nel 1963, ci riprovò con un progetto ancora più ambizioso.

EDILNORD

Costituì la Edilnord sas di cui era “socio d’opera (il suo compenso sarà l’1% degli utili), mentre i capitali erano di una Finanziaria di Lugano rappresentata dall’avvocato svizzero Renzo Rezzonico. Le Finanziarie di solito nascondono i veri proprietari, infatti non si saprà mai chi si celava dietro alla Finanzier ungesellschaft fur Residenzen Ag. Il giovane imprenditore aveva 28 anni, quando partì il progetto della costruzione di quattromila appartamenti a Brugherio. Nel 1969 vennero completati non senza problemi. Nel progetto iniziale, stando al piano regolatore, i palazzi non avrebbero dovuto superare i 5 piani, alla fine invece come per miracolo i piani levitarono fino all’ottavo. Magia? Il responsabile dell’urbanistica del comune, anni dopo disse: <<non fu un abuso ma un malinteso>> (guarda un po’). La costruzione di un asilo e 200 milioni, in cambio del malinteso, misero a posto le cose e tutti vissero felici e contenti.

Il 1968 fu un anno che registrò grandi movimenti sociali e politici in tutto il mondo, a volte anche con riscontri drammatici. Il movimento nacque a metà degli anni 60 negli Stati Uniti e arrivò in Europa ed in Italia dove il malessere sociale dei giovani operai e degli studenti caratterizzarono il 68 italiano.

EDILNORD 2

Malessere che Silvio non accusò, visto che nel 1968, a 32 anni, decise di raddoppiare le società con la fondazione di Edilnord Centri Residenziali. Era sempre una sas, ma questa volta lui non vi compariva come socio, perché come prestanome risultava sua cugina Lidia Borsani. Da questo momento Berlusconi sparì nell’anonimato coperto da molti altri prestanome. I soldi arrivavano sempre da Lugano, ma questa volta da un’altra Finanziaria nata dalla costola di una Finanziaria americana e misteriosamente fondata appena 10 giorni prima della nascita di Edilnord 2. Il rappresentante legale ancora l’avvocato Rezzonico. In seguito furono accertati agganci tra l’avvocato ticinese e Michele Sindona. Un caso? Nell’aprile del 1968 la fiduciaria elvetica senza esitazione finanziò il giovane Berlusconi con tre miliardi di lire, solo per l’acquisto del terreno di 712 mila metri quadrati del conte Bonzi, mentre il cantiere durerà 4/5 anni e risulterà molto costoso. Lascia perplessi come il giovane imprenditore sia riuscito a trovare questi imponenti finanziamenti. Milano 2 era un’oasi di lusso che però sorgeva nelle vicinanze dell’aeroporto di Linate. Un problema che non faceva dormire il nostro imprenditore rampante. Ma la notte gli portò anche consiglio visto come fece a risolvere il problema.

Berlusconi, che ufficialmente non risultava più come socio, perché la società era intestata alla cugina Lidia Borsani, architettò la maxi speculazione e chiese la licenza, per costruire, al comune di Segrate. Il Comune, che era retto da una coalizione Dc e Psi, debitamente foraggiato, concesse la licenza senza esitazione. Ma la Giunta Provinciale amministrativa si oppose perché il piano regolatore considerava l’area verde e quindi non edificabile. Nel marzo del 1972 la Giunta decadde e le competenze passarono alla Commissione Regionale di controllo che avendo una connotazione partitica divenne facilmente corruttibile e che, di conseguenza, approvò immediatamente una nuova convenzione favorevole alla Edilnord. Espletate queste ultime formalità la società del giovane imprenditore incominciò ad edificare tramite imprese edili esterne. Gli aerei continuavano a solcare i cieli sopra la zona con fragorose rotte, e il nostro speculatore guardava il cielo preoccupato. Il rumore deprezzava notevolmente il valore degli appartamenti con il probabile rischio di non riuscire a venderli tutti. Ma un’idea si fece strada, come il sole all’alba del mattino d’estate, nella mente di Berlusconi.

Berlusconi
Silvio Berlusconi e don Verzè

L’aeroporto era difficile spostarlo, ma le rotte molto meno. Il caso volle che, adiacente all’area dove doveva sorgere Milano 2, si trovava anche l’Ospedale di San Raffaele di don Luigi Verzè, un prete nato in provincia di Verona da una ricca famiglia latifondista, che avrebbe in futuro legato saldamente l’amicizia con Silvio, re di Arcore. Si racconta che don Luigi sia stato sospeso a divinis nel 1964, ma è una voce mai confermata. Rimane comunque un personaggio controverso, megalomane ed autocrate ritenuto un affarista e uomo senza scrupoli, che godette della prescrizione per alcune condanne per truffa e ricettazione e che fu anche indagato per dei rimborsi gonfiati al San Raffaele. Berlusconi e il suo confinante chiesero di far spostare le rotte degli aerei in decollo da Linate sostenendo che il rumore insostenibile non fosse compatibile con il riposo dei malati. Il lavoro sinergico dei due ottenne il risultato che Il 15 settembre 1973 gli aerei cessarono di passare sulla zona dove sorgevano l’ospedale e il complesso residenziale di Milano 2. Gli aerei vennero dirottati sul comune di Segrate. Le rotte continuarono ad essere modificate scontentando sempre qualcuno per il rumore intollerabile ventiquattro ore al giorno. La Edilnord, che pagò un prezzo medio di lire 4.250 al metro quadro, dopo il dirottamento degli aerei vide il valore del terreno salire a lire 15.000 al metro quadro. Il 30 marzo il Pretore di Monza condannò il Direttore dell’Aviazione Civile per il cambio delle rotte degli aerei in partenza da Linate, ma ormai il danno era stato fatto, e Berlusconi poté finalmente coniare lo slogan di Milano 2: “Un’oasi di pace ai confini della città”. Naturalmente il nome di Berlusconi non venne mai fuori, coperto dai prestanome e lui rimase sempre nell’ombra.

Prima parte.

 

Alberto Zanini

 

2 Risposte a “Berlusconi: Ascesa e discesa di un politico chiacchierato pt1”

    1. grazie per l’apprezzamento. Se ti può interessare, le prossime puntate dell’approfondimento saranno pubblicate di domenica.
      Alberto Zanini

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