“Non voglio morire” (Torino 6 /12/ 2007), Stefano Peiretti, Echos Edizioni

Recensione “Non voglio morire” (Torino 6 dicembre 2007), Stefano Peiretti, Echos Edizioni

 

Il volume proposto dalla Echos Edizioni e che porta la firma di Stefano Peiretti con l’escamotage del romanzo, racconta attraverso le reali testimonianze ddei parenti delle vittime, la dolorosa, per non dire drammatica, vicenda dell’incidente avvenuto una notte di dicembre alla acciaieria ThyssenKrupp nella sede di Torino.

Un libro inchiesta con la scorrevolezza del romanzo che mette in luce la verità di quella maledetta notte del 6 dicembre 2007, sulla quale la giustizia italiana ha espresso il suo giudizio e preferisco non entrarci in merito.

Il libro permette al lettore di venir a conoscenza dei fatti senza tralasciare nulla, anzi approfondendoli di volta in volta, facendoci conoscere meglio la vita delle sette vittime e delle loro famiglie, quello che avevano fatto e soprattutto quello che avrebbero voluto fare, perché la vita davanti a loro avrebbe dovuto essere ancora tanta.

È un libro drammatico ma necessario, che tocca le corde più profonde del lettore, che attraverso le pagine viene a sapere (se mai avesse avuto dubbi) che  tutto quel massacro avrebbe potuto essere evitato.

È un saggio perché definirlo romanzo non sarebbe corretto, che a differenza di tutti gli altri volumi (mai troppi) che sono stati scritti sulla questione, ha il vanto di dar la parola ad Antonio Boccuzzi unico superstite dell’ “incidente”, che ne  fonte oggettiva e diretta di verità, che firma la prefazione del volume.

È un libro molto fluido, ordinato  dai toni educati,  all’interno del quale non c’è spazio per l’odio verso i colpevoli, ma incredulità, “nostalgia” per le vittime i loro sogni spezzati.

Per come è strutturato il libro, l’ autore Stefano Peiretti ci permette di arrivare alla ThyssenKrupp partendo dall’inizio della storia della Torino industriale dell’800, interessante spaccato e approfondimento che aiuta ancora di più a immergersi nei fatti del 6 dicembre 2007.

Un libro che va letto e fatto leggere, che va promosso e divulgato perché oggettivo e non gratuitamente polemico, che vuole impedire che la gente dimentichi, perché purtroppo accade, ma anche per permettere ai più giovani di conoscere, di sapere, tramandando nero su bianco la vicenda.

Onore all’ autore e alla Echos Edizioni, che tra i suoi volumi in precedenza ha trattato altri argomenti “spinosi”, andando a colmare un vuoto dell’editoria italiana, spesso poco audace nell’ affrontare certi temi.

Sandra Pauletto

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