La giostra della vita (Nua Edizioni) di Lisa Beneventi

La giostra della vita (Nua Edizioni) di Lisa Beneventi

 

Prima di iniziare devo dire che, se con “Siamo come le farfalle” (Nua edizioni) Lisa Beneventi mi aveva conquistato, ora con il suo nuovo “La giostra della vita” (Nua Edizioni) mi ha fatto definitivamente capitolare, sono follemente innamorato di lei come scrittrice. Credo che i volumi scritti da Lisa siano degli autentici tesori, opere che hanno il grande merito di raccontare la storia del nostro paese, o comunque un pezzo importante di esso, attraverso gli occhi di persone normali, gli occhi di quella gente che ogni giorno deve fare i salti mortali per poter provvedere almeno ai bisogni basilari della propria famiglia.

Le vicende narrate in questo libro iniziano il 23 giugno 1859, quando troviamo Domenico Colombo che partito da Montù Beccaria, paesino dell’Oltrepò pavese, si trova a dover decidere dove andare e cosa fare della sua vita, e terminano nei primissimi anni del duemila quando Donatella, la bisnipote di Domenico, chiude per l’ultima volta la porta di quella che fu la casa di famiglia a Boretto, paesino della bassa reggiana.

Nel mezzo c’è un secolo e mezzo di vita dei membri della famiglia Colombo e c’è un secolo e mezzo di storia del nostro paese, una storia che comincia con la Seconda Guerra d’Indipendenza e termina con quelli che sono i giorni nostri, con l’inizio del 2000.

Vivremo le due grandi guerre mondiali, il ventennio fascista, il boom economico, gli anni di piombo, il benessere percepito degli anni 80, la crisi della politica degli anni 90.

Quello che ci viene raccontato da Lisa Beneventi è più nello specifico il contesto sociale in cui sono calate le vicende dei Colombo, quelli che erano gli usi ed i costumi del tempo, e i erano i rapporti tra le persone, con una evidente sottolineatura del ruolo di subordine della donna verso l’uomo.

Lisa Beneventi riesce a trasferire al lettore tutte le emozioni che i suoi personaggi provano, le gioie, i dolori, le paure, le incertezze, lo smarrimento, la rassegnazione e la speranza, e noi li a gioire per un amore corrisposto, per un successo lavorativo, per una situazione conclusasi per li meglio, ma anche a soffrire per un bimbo morto ancora in fasce o una prematura scomparsa di una moglie o un marito, o ancora a vivere la suspense di un fiume che non si sa se rimarrà entro gli argini o ne uscirà spazzando via ogni cosa, magari il frutto di una vita di sacrifici.

Ma non basta, nella Giostra delle vita  troviamo anche la paura per i propri cari mandati a combattere al fronte, lo stupore per le prime televisioni e automobili, la determinazione dell’impegno politico, il bisogno e la caparbietà di molti degli uomini della famiglia di voler emergere, risalire i pioli della scala sociale.

Questo libro, oltre che essere uno stupendo esempio di saga famigliare, è sicuramente a tutti gli effetti un romanzo storico, un saggio in cui si descrive in maniera precisa e puntuale come la vita degli italiani è cambiata nel tempo.

Un libro così pieno, così importante, così ricco di Storia e di vite è difficile da raccontare nelle poche righe che ho a disposizione, quindi non posso fare altro che consigliarvi di leggerlo, di consigliarvi con tutto il cuore di prendere il gettone e salire sulla Giostra della Vita.

David Usilla

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