C’è una femminilità dolce nel mare,
una nella terra, una nell’aria
una forza che crea il nulla per ricomporlo
come tutto
e noi in mezzo alla creazione come indici di mano,
come gabbiani che cercano pesce di mare,
come ladri di tesori d’anima.
C’è una femminilità soporifera e attiva
che riesce a mediare il freddo col caldo,
la violenza con la pace e il silenzio con il rumore.
Dalla silloge “Cerchi e linee” di Eloisa Ticozzi che ringraziamo.