Al centenario dalla nascita excursus su J.D. Salinger e il giovane Holden

J.D.Salinger e il giovane Holden

Salinger

Jerome David Salinger é nato a New York il primo Gennaio 1919 (quest’anno quindi se ne festeggia il centenaio) Prese parte come sergente di fanteria alla seconda guerra mondiale, esperienza che lo segnò per tutta la vita. Nonostante il trauma subito però, Salinger non ha mai raccontato l’orrore della guerra nelle sue opere, scegliendo invece di riversare nel suo lavoro tutto il disprezzo per la classe medio/alta borghese americana degli anni 50.

I suoi personaggi sono alienati in una realtà che non sentono come propria, si muovono in ambienti dove il conformismo e le regole fanno da padroni in una cornice di benessere economico e insieme di struggente esistenzialismo.

A partire da Franny and Zooey (1961), Salinger si riallaccia alla trama iniziale dei suoi Nove racconti (1953), proseguendo poi con Alzate l’architrave, carpentieri e Seymuor (1963) la “saga” della famiglia Glass, che ci viene presentata attraverso flash più o meno lunghi raccontati in prima persona dai figli, persone geniali e fragilissime coinvolte in personali crisi esistenziali dovute proprio ad un malessere generico causato dal periodo storico.

Il romanzo che gli ha dato la celebrità è senza dubbio The catcher in the rye (1951), gioco di parole intraducibile che in Italia è stato pubblicato come Il giovane Holden.

Il giovane Holden non è un semplice romanzo di formazione, ma una lunga, struggente sinfonia di dolore e frustrazione narrata in prima persona dal protagonista Holden Caulfield, un adolescente (forse l’archetipo dell’adolescente medio nel mondo) intrappolato nella sua realtà borghese e privilegiata e dissociato da tutto ciò che la rappresenta.

Una voce lucida, quella di Holden che racconta di se stesso, che si perde nei meandri della sua mente traumatizzata, che inciampa in ampie dissertazioni che riversa sul lettore in un flusso di coscienza continuo, inarrestabile, narcisista e assolutamente irresistibile. Salinger ha usato per questo romanzo un linguaggio nuovo, tutto imperniato sullo slang giovanile dell’epoca. Gli adulti sono out, il lusso e i privilegi della ricchezza non hanno alcuna importanza, Holden cammina tra i personaggi come illuminato da un riflettore che, invece di lenire il suo dolore, lo accentua in modo esponenziale.

Espulso dall’esclusiva scuola privata dove studia, alla vigilia delle vacanze natalizie, Holden decide di scappare e gironzolare per conto suo aspettando il momento giusto per poter tornare a casa senza rivelare di essere stato buttato fuori dalla scuola. Una volta giunto a New York, si fa derubare da un ladruncolo che gli promette una prostituta, quindi si trova di nuovo per strada senza mezzi di sostentamento. Ogni persona che incrocia il suo cammino, che sia un taxista imbambolato o una vecchia amica sentita al telefono, pare perfettamente inquadrata nella propria vita, mentre Holden annaspa tra digressioni senza alcuna logica apparente e momenti di estraniamento dalla realtà, momenti in cui pensa e ripensa a Allie, il fratello morto di leucemia.

Holden incontra di nascosto Phoebe, la sua sorellina, una bambina che, a modo suo, è anch’essa molto più a suo agio nel mondo rispetto al fratello, e si fa prestare dei soldi. Chiede poi ospitalità a un insegnante, da cui fugge perché pare che questi voglia sedurlo, ed è preda di una delusione verso ogni istituzione che lo porta sull’orlo della disperazione.

Sarà proprio la sorellina Pheobe a “risolvere” la situazione, e a guidare Holden verso l’unica strada possibile per cercare di arginare il dolore.

La vita privata di Salinger è sempre stata un tabù. Ha concesso pochissime interviste nella sua vita e ha condotto una vita ritirata e per niente mondana. Sappiamo comunque che Holden è stato il suo personaggio preferito, perché simile a lui. Nei tardi anni 60 Salinger si è ritirato dalle scene letterarie e si è chiuso nel silenzio per tutta la sua vita. E’ morto il 27 Gennaio 2010 all’età di 91 anni.

Il Giovane Holden, dapprima criticato da molti e messo al bando dalla maggior parte delle scuole dell’epoca, perché ritenuto un romanzo dai “contenuti scurrili”, è oggi un classico contemporaneo amato in tutto il mondo, tanto da essere stato inserito come lettura obbligatoria in moltissimi college americani.

Didi Agostini

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