Passato In-giudicato (Robin Edizioni) di Gabriele Cantella

Passato In-giudicato (Robin Edizioni) di Gabriele Cantella

 

Ogni tanto è bello potersi accoccolare sul divano ed avere tra le mani un bel giallo, magari non troppo lungo, per regalarsi qualche oretta di tranquillità. “Passato in-giudicato” (Robin Edizioni) di Gabriele Cantella è il libro ideale.  È un giallo costituito da poche, ma molto ben scritte, pagine  che portano fin da subito il lettore a calarsi nelle atmosfere e nelle vicende raccontate.

Bello a mio avviso l’inciso iniziale nel quale l’autore mette un po’ a confronto la Gela odierna, deturpata da uno sfrenato abusivismo, una manutenzione delle strade a dir poco inefficiente, sacchi dell’immondizia che fanno capolino dai balconi,  vie allagate ad ogni acquazzone, con la Gela gloriosa che fu, quella che un tempo, ormai davvero molto lontano, era una florida realtà della Sicilia del 500 a.C. e che fu citata anche da Virgilio nella sua opera più importante, l’Eneide.

Nella Gela di oggi si muove l’investigatore privato Giovanni Alma, personaggio davvero molto ben concepito e molto ben caratterizzato, da ogni punto di vista,  che porta dentro di sé un dolore costante, un tormento interiore irrisolto ed irrisolvibile.

La storia vera e propria inizia con la morte di un giudice ufficialmente attribuita a cause naturali. Non tutti sono convinti di questa tesi e Alma viene ingaggiato per fare luce sulla questione. I personaggi che si muovono tra le pagine di questo libro non sono molti ma sono sicuramente tutti molto ben costruiti e ben caratterizzati, specialmente dal punto di vista psicologico.

L’indagine è più complessa del previsto e porta alla luce una situazione di rapporti famigliari assai deteriorati, fatti di dissapori e di conflitti con i quali non si è mai fatto davvero i conti.

Riuscire a trovare il colpevole, se un colpevole c’è, non sarà però la difficoltà peggiore per Alma, la vera partita che deve giocare è quella con se stesso, è guardarsi dentro e fare i conti con il suo passato con i suoi demoni, per provare dare un senso a ciò che un senso sembrerebbe non avere (Vasco Rossi mi scuserà per aver un po’ storpiato un suo verso).

Alla fine il lettore avrà tutte le sue risposte, tutte le tessere troveranno la loro corretta collocazione nel puzzle e l’esperienza di lettura troverà il suo degno compimento.

La lettura risulta davvero gradevole e stimolante grazie ad una scrittura molto scorrevole e fluida, che riesce a tenere il lettore incollato alle pagine dalla prima all’ultima parola. Questo libro ha rappresentato l’esordio letterario per Gabriele Cantella, ma se tanto mi da tanto credo che sentiremo ancora parlare bene di lui.

David Usilla

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