Ogni orizzonte della notte – Maurizio Vicedomini. Recensione
Libro edito dalla “Augh! edizioni” nella collana ” Frecce”
Da sempre la notte è stata ispiratrice, vuoi per assenza di luce, vuoi per il silenzio. Silenzio che
l’ autore Maurizio Vicedomini riempie con ragionamenti e parole, timori e riflessioni che mette in
bocca al personaggio principale (se stesso?) o a chi , nei vari racconti che si susseguono, interagisce
con lui.
Scrittura fluida e ben impostata, lontana dal clamore moderno in cui si rincorre l’eccesso per colpire
il lettore, o perché non si sa bene cosa dire.
Una lettura pulita e morbida, quasi romantica che si fa con reale piacere.
Undici racconti, undici personaggi, undici modi di esistere, su cui riflettere, ma anche undici
possibili incipit per altrettanti libri. Sono convinta che la scelta del racconto stia stretta ad ognuno
dei singoli testi che avrebbero potuto esser sviluppati in romanzi tale è la bellezza e la profondità
degli argomenti trattati.
Il primo racconto già dalle prime battute ci lega al personaggio. Un timido ragazzo che vuol vivere
l’ esuberanza dei suoi anni nonostante si trovi a fianco la donna/ragazza sbagliata.
Lo si accompagna per un tratto di vita per poi cambiar pagina, situazione.
Come abbiamo detto i racconti son undici, inizialmente non ci ho fatto caso, fino a quando non son
arrivata al racconto che porta il titolo “Nove”. Un racconto con caratteristiche particolari che strizza
l’ occhio alla numerologia, a Dante e al significato “magico” del numero. A quel punto ho ripensato
al numero dei racconti. Anche il numero undici nella cabala numerica ha una sua importanza
trattandosi del primo dei numeri maestri, quindi probabilmente non è stato un caso, ma glielo
chiederemo direttamente quando avremo il piacere di intervistarlo. Se un libro avesse la colonna
sonora, molte musiche potremmo associarne a questo, ma il mio primo pensiero è andato a: La
gente della notte” di Jovanotti per quanto la melodia non leghi con la vena riflessivo nostalgica che
si respira nei racconti e che accompagna il lettore pagina dopo pagina.
Quante realtà si incontrano di notte, e come appaiono sempre in qualche modo più affascinanti di
quanto non lo sarebbero di giorno.
Anche le confessioni di un vecchio solo e ubriaco, son qualcosa di più di parole e pause. Sono pezzi
di vita che tacendo il clamore del giorno, si fanno ascoltare.
Un libro profondo da leggere e rileggere, anche aprendone una pagina a caso perché in ognuna di
quelle pagine c’è un pezzetto di vita che può essere la nostra, un momento nel trascorrere degli anni
di qualcuno che vuole farsi conoscere, per vivere ancora una volta nel ricordo o nella fantasia.
Libro consigliato anche a chi non ama i racconti, ma ama leggere un’opera scritta bene, questa
decisamente lo è.
Non facciamo il riassunto dei racconti perché non è nel nostro stile, e perché se già è difficile
evitare lo spoiler nei romanzi raccontando la trama, nel racconto diventa ancora più rischioso.
Dovete solo leggerlo. Gustarlo a piccoli pezzetti, e lasciarvi trasportare dalla delicatezza della notte,
e ho la sensazione che i protagonisti non vi lasceranno tanto presto una volta finito il libro quando la
notte vi sorprenderà svegli torneranno nella memoria a farvi compagnia, come succede sempre
quando si finisce di leggere un buon libro.
L’autore è laureato in Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II. È direttore della rivista culturale online “Grado Zero”, lavora come editor e ha collaborato in passato con diversi portali e riviste digitali. Ha al suo attivo oltre al libro sopra recensito diversi riconoscimenti per testi fantasy