Morte ad Asti – Fabrizio Borgio – Fratelli Frilli Editori- Recensione

BorgioIn questa nuova pubblicazione della Fratelli Frilli Editori torna Fabrizio Borgio con il suo investigatore privato Giorgio Martinengo.

La struttura del romanzo è la stessa di “Asti ceneri sepolte” , libro precedente della serie, da noi recensito.

Troviamo quindi salti temporali, per l’esattezza il romanzo si sviluppa nel suo presente ambientato nel 2016 e i vari antefatti di vent’anni prima, 1996.

Anche in questo romanzo, Borgio sceglie delle frasi di autori o romanzi famosi per introdurre in qualche modo il capitolo.

L’inizio del romanzo è quello che si dice un quadro d’autore. Perfetto. Descritto con precisione quasi scientifica, da non lasciare niente all’immaginazione, neppure gli odori.

Un giallo quello di Borgio che ci fa conoscere scene del passato di Martinengo e della sua vita sentimentale, della quale ha fatto parte anche VIttoria Squassino. (Una donna con cui nel 1996 aveva avuto una storia, e che ora torna nella sua vita, vent’anni dopo, come soggetto da pedinare e controllare, solo un lavoro e basta.

Ma la nostalgia per il passato non sarà sufficiente a rovinare i giorni e le notti di Martinengo.

Vittoria viene uccisa ed è lui che trova il cadavere.

A questo punto  il suo lavoro su commissione sarebbe brutalmente interrotto, ma Martinengo, come prevedibile, vuole vederci chiaro e scoprire chi abbia voluto e potuto uccidere l’avvenente Vittoria Squassino a quel modo.

Collegamenti tra passato e presente, facce note, volti amici che per anni si erano persi di vista, per riapparire in questo intreccio, dove si scopre che il tappeto del salotto buono, molto spesso, è solo uno specchietto per le allodole. Meglio non alzarlo mai, perché sotto si trovano le seconde facce, le vite segrete, quello che non tutti possono sapere, quello che si fa ma non si dice.

Da questo romanzo si percepisce chiaramente come Fabrizio Borgio stia crescendo e affinando la sua scrittura, che trovo a tratti perfetta. Il suo forte sono, secondo il mio gusto, le sequenze riflessive che denotano una personalità sensibile e attenta ai dettagli.

Di recente ho potuto apprezzare la penna di Borgio anche sulla breve distanza nel suo racconto: “La dama bianca, la dama nera” inserito nell’antologia: “Una finestra sul noir” (Fratelli Frilli Editori) dove l’autore torna al suo vecchio amore, il paranormale, e anche in quella circostanza la mia sensazione ha trovato conferme.

Borgio è uno che la Fratelli Frilli Editori deve tenersi stretto, sentiremo a lungo parlare di lui.

Sandra Pauletto

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