Intervista a Fabrizio Borgio – Morte ad Asti – Fratelli Frilli Editori

Intervista a Fabrizio Borgio – Morte ad Asti

Asti

Ciao Fabrizio bentornato! Quando ci siamo incontrati la prima volta sulle pagine de I gufi narranti non te lo chiesi, ma visto che ritrovo la stessa abitudine anche nel tuo nuovo romanzo da noi recensito: “Morte ad Asti” lo faccio ora. Perché introduci i capitoli con una frase di personaggi o libri famosi?

R.Ciao e grazie per l’interesse… Gli stralci introducono concettualmente il contenuto di ogni singolo capitolo, un gioco di rimandi e citazioni che vuole essere un omaggio alle letture che mi hanno formato. Inoltre nei libri di Martinengo le citazioni tendono a essere mono tematiche: il vino per Vino rosso sangue, il fuoco per Asti ceneri sepolte e la bellezza per Morte ad Asti

È estita nella vita di Fabrizio Borgio una Vittoria Squassino speriamo ancora viva rispetto all’alter ego letterario?

R. È esistita ed esiste, certo e l’ho anche sposata ma siccome Vittoria è una sorta di donna archetipica penso che sia esistita nella vita di tutti gli uomini

La domanda che ti faccio è una curiosità da lettrice donna. Perché nei libri le donne presenti devono esser sempre delle Vamp? Si segue il vecchio adagio per cui: “Gli eroi son tutti giovani e belli?” (F. Guccini)

R. Dici nei miei libri oppure in generale? Perchè francamente nei miei tento sempre di costruire personaggi femminili credibili e, a parte Vittoria, dalla bellezza non convenzionale; poi si sa’, è facile idealizzare e la bellezza è una costante ossessiva nelle culture umane

Come si sceglie il nome del proprio personaggio? Nel tuo caso ne hai due Giorgio Martinengo e Stefano Drago, investigatore del paranormale stile Dylan Dog, ma raccontaci di Giorgio.

R.Cerco sempre cognomi che ben identificano geograficamente i personaggi; Nel mio caso sono quasi tutti cognomi piemontesi; i nomi seguono per assonanza; In origine Giorgio doveva essere il nome di Drago, con evidente richiamo al santo, avevo poi optato per un nome dal riferimento meno diretto e ho scelto il cacciatore di draghi per il nome del mio investigatore privato. Giorgio Martinengo é un uomo dalla mentalità aperta, l’evoluzione del piemontese chiuso e attaccato alla sua terra nell’epoca del “glocal”; come dico in un racconto di prossima pubblicazione, si sente cittadino del mondo ma sempre figlio di quelle colline

Martinengo è un personaggio ritirato e dalla risata non facile, tu che lo conosci bene, che cosa ci vuole per farlo ridere?

R.Martinengo qui svela la sua natura piemontese più tradizionale, un uomo serio ma non cupo, discreto maironico. È solitario ma la sua è una solitudine serena, la vita di chi sta bene con se stesso. La risata sguaiata non gli appartiene, non ne sarebbe mai capace ma il sorriso si’, mettilo a suo agio, con un bicchiere di buon vino, pane e salame e vedrai

Grazie per la chiacchierata e in bocca al lupo per i tuoi personaggi e i loro libri dai gufi narranti!

Grazie a te di cuore, spero ci si ritrovi alla prossima pubblicazione

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