Il Corriere – The Mule – Lezione di vita ma messa in scena imperfetta.

Il Corriere – The Mule

Anno: 2018

Titolo originale: The Mule

Paese di produzione: USA

Genere: drammatico, poliziesco

Regia: Clint Eastwood

Produttore: Clint Eastwood, Dan Friedkin, Bradley Thomas, Tim Moore, Kristina Rivera, Jessica Meier, Jilian Apfelbaum

Cast: Clint Eastwood, Bradley Cooper, Michael Anthony Peña, Dianne Wiest, Andy Garcìa, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio, Loren Dean, Laurence Fishburne, Victor Rasuk, Manny Montana, Clifton Collins Jr., Noel Gugliemi, Eugene Cordero, Robert LaSardo

Earl Stone è un anziano che ha trovato nella floricoltura dell’emerocallide (fiore dal vivissimo colore giallo) la sua realizzazione. Ha sempre amato così tanto il suo lavoro da aver costantemente trascurato la famiglia, dalla moglie alla nipote. Dodici anni dopo la vittoria di una prestigiosa fiera, l’attività di Earl cade in disgrazia a causa del commercio online. E’ ufficialmente senza casa e a spasso. Potrebbe essere il momento per ricongiungersi finalmente ai suoi cari, ma proprio quando raggiunge la nipote Ginny per il suo matrimonio, un amico gli rifila un biglietto da visita di un nuovo lavoro che potrebbe fare al caso suo. Si tratta di guidare tanto e Earl ama guidare. Convinto dal fatto che in questo modo potrebbe aiutare economicamente anche Ginny e un po’ per farsi perdonare della sua continua assenza, accetta l’offerta. Si presenta in un garage pieno di messicani armati e inizia a viaggiare sul suo pick – up trasportando merce qua e là. Le commissioni si susseguono, i soldi arrivano, i pick – up diventano sempre più moderni e i cellulari continuamente cambiati. Il dubbio sarebbe lecito, ma fin’ora Earl non ha mai saputo cosa contenevano i borsoni consegnati. Un giorno ne apre uno e scopre di essere diventato un nuovo corriere del cartello messicano.

Il Corriere – The Mule è ispirato alla storia vera di Leo Sharp, il più anziano corriere della droga arrestato dalla DEA. Clint Eastwood sfrutta questa insolita vicenda per mettere in scena una buona lezione di vita e uno scontro generazionale che fa’ riflettere. Come tramite c’è proprio il regista e attore principale che, interpretando quasi se stesso, non può non risultare spontaneo.

Proprio per questo si può dire che la prova attoriale di Clint è tra le poche positive, in mezzo a diverse interpretazioni non memorabili e dialoghi in cui manca una certa fluidità. Colui che si rese noto nei western e stupì tutti con la sua iper produttività alla regia (spesso fornita di ottimi prodotti), risente chiaramente del peso dell’età e, a causa del suo retaggio ormai antiquato e delle sue famose uscite pubbliche ambigue, ciò che finisce dentro Il Corriere – The Mule è figlio di una mentalità controversa che convince poco ma allo stesso tempo riesce a strappare qualche sorriso. E’ ancora innegabile il fascino e il carisma del personaggio che Eastwood ha saputo costruirsi e che in maniera immarcescibile continua a bucare lo schermo. Questo succede quando deve aver a che fare con le donne, che siano etero o lesbiche, o quando deve aiutare qualcuno in difficoltà.

Earl Stone (Clint Eastwood) rinviene nel suo pick – up un’abbondante mazzetta!

Un uomo d’altri tempi, con i suoi difetti, ma che non smette mai di ammaliare. Un anziano in cui emerge la cupa consapevolezza della morte, ma anche un desiderio febbrile di voler vivere fino alla fine dei suoi giorni. Perfetta in questo caso quindi la parabola di Earl Stone, eterno pentito ma fermamente determinato a scegliere il brivido dell’ignoto e dell’avventura. Voglio una vita spericolata insomma. Fine ultimo quello di trasmettere una morale assolutamente accettabile: affrontare la vita anteponendo il lavoro alla famiglia è sbagliato. Ma se c’è una cosa davvero interessante in questo film è lo scontro generazionale dell’”era Eastwood” con quella moderna ultra tecnologica, quella in cui il commercio online sconfigge le attività manuali e il passaggio da un fuoristrada vecchio e logoro ad uno moderno e lucido simboleggia il maggior controllo che il cartello adopera sul suo corriere. Per niente scontato in più è l’incontro fra l’anziano uomo qualunque con la malavita, due realtà agli antipodi in cui cerca di farsi strada un briciolo di umanità. Vecchie memorie di Million Dollar Baby (2004) (in quel caso era Hilary Swank a dover lottare terribilmente con il significato di dignità di vivere) ci ricordano quanto il regista sia abile nel descrivere i drammi e impressionante nell’affrontare il tema della morte (qui è la moglie di Earl, Mary, a combattere con il tumore). Sono momenti devastanti e dolorosi. Così Il Corriere – The Mule si muove, su una super strada infinita, tra road movie, indagini poliziesche e potente dramma.

Purtroppo, nonostante le buone premesse che potevano rendere densa una trama già di per sé coinvolgente, vengono spesso sgonfiate dalle scelte di Clint che indeciso sul mostrare il lato più feroce della storia e quello più emotivo, interviene con la cesoia oscurando entrambi, togliendo il giusto minutaggio e profondità ad una delle due cose. Comprensibile sullo snodo narrativo non fossilizzarsi su momenti già visti, a rischio di risultare scontato, ma una volta scelta la strada emozionale, allora si sarebbe potuto fare di più. Per non parlare poi di certe cadute di stile di cui si sarebbe potuto tranquillamente fare a meno in questa sede, tipo il dinosauro Earl che vuole farsi vedere ancora giovane portandosi a letto più di una prostituta in più di una occasione. E’ per questi motivi che Il Corriere – The Mule suona non come un brutto film, ma come un’opera incompiuta e di certo non trascendentale all’interno della filmografia del cineasta americano.

Zanini Marco

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