L’inadeguato ordine delle priorità altrui – Cristina Aresu – Catartica

L’inadeguato ordine delle priorità altrui di Cristina Aresu (Catartica Edizioni)

 

Ci sono libri che hanno la capacità di attrarci a loro fin dal momento in cui li vediamo esposti in una libreria. Grazie alla loro immagine di copertina spiccano e fanno si che il lettore non possa fare a meno di andare nella loro direzione, quasi attratti da una forza magnetica. Se poi pure il titolo ha la capacità di incuriosire il potenziale lettore, beh il gioco è fatto e arrivare alla cassa con il libro in mano è davvero un attimo. Questo è sicuramente il caso di “L’inadeguato ordine delle priorità altrui” (Catartica Edizioni), bellissimo romanzo di Cristina Aresu. Ambientato in un remoto angolo della Sardegna di inizio Novecento, questo romanzo ci porta indietro nel tempo in un contesto socio-culturale dove i concetti di onore e rispetto assumono contorni molto liquidi e molto poco chiari, spesso più piegati ed asserviti ad una convenienza del momento che non ad un reale sentire comune. Al centro del romanzo c’è Giovanni Manca, un ragazzo di ventiquattro anni, che finalmente, dopo un lungo servizio militare al di là del mare, fa ritorno al suo paese natale. Finalmente potrà riabbracciare i suoi cari, e soprattutto la sua amatissima Teresa, la donna che vorrebbe portare un giorno all’altare. In realtà nulla va per il verso giusto e in un attimo dall’avvicinarsi al suo sogno finisce con il precipitare pian piano in un incubo. La sera stessa tutta una serie di eventi lo portano a dover cambiare per sempre il corso della sua vita, a dover radicalmente modificare i suoi progetti per il futuro. Sicuramente il suo essere stato per tanto tempo lontano dal paese natio gli ha impedito di comprendere le dinamiche che durante la sua assenza si erano sviluppate, i rapporti ed i nuovi equilibri che si erano pian piano creati e questo inevitabilmente sarà cagione di guai e di situazioni decisamente complicate. Prima ho accennato all’immagine di copertina che ha suscitato in me una ridda di emozioni intense, e devo dire che andando poi a leggere la trama quell’immagine ha assunto ancora più potenza, è diventata, se possibile, ancora più evocativa. Io nella figura di Giovanni chiuso nella sua cella alla ricerca sempre di un modo per guardare oltre le sbarre ci vedo un po’ la metafora di ognuno di noi, imprigionato dalle sbarre del vivere quotidiano, incatenato ai paletti dei limiti e dei doveri imposti dalla morale comune, che cerca con affanno di guardare fuori, ad un mondo diverso, forse irraggiungibile con la consapevolezza che difficilmente lo raggiungerà. Credo che a dispetto delle poche pagine di cui è composto, questo sia un libro che ha moltissimo da dire, che contenga in sé una grande quantità di spunti sui quali soffermarsi per riflettere intensamente. Nel leggere questo romanzo mi sono sentito travolto da un bouquet di sensazioni emotivamente davvero impattanti e credo che non possa essere diversamente quando si ha tra le mani un libro di questo livello. Complimenti a Cristina Aresu perché è riuscita in poche pagine a regalare un’esperienza di lettura davvero importante.

David Usilla

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