Striker – Striker – A tempo di record i canadesi tornano in studio per il quinto disco!

Striker – Striker

 

Anno: 2017

Provenienza: Canada

Genere: heavyspeed

Membri: Dan Cleary – voce; Adam Brown – batteria; Tim Brown – chitarra; William Wallace – batteria

Casa discografica: Record Breaking Records

 

  1. Former Glory
  2. Pass Me By
  3. Born To Lose
  4. Cheating Death
  5. Shadows In The Light
  6. Rock The Night
  7. Over The Top
  8. Freedom’s Call
  9. Curse Of The Dead

 

Li avevamo lasciati l’anno scorso con l’ottimo Stand In The Fire e a tempo di record eccoci tra le mani il loro nuovo disco omonimo. Arrivati alla quinta prova sulla lunga distanza, gli Striker sono un’eminenza della scena metal moderna. Provenienti dal rigoglioso Canada, Paese che ha saputo proporre grossi gruppi soprattutto negli ultimi anni, hanno creato un loro stile fatto di grandi melodie, accelerazioni improvvise, riff pesanti e una buona dose di epicità.

Validi interpreti dello stilema ottantiano, gli Striker ci deliziano subito con Former Glory, dove vengono espresse tutte le loro qualità: melodie di grande gusto e ritornelli orecchiabili molto sentiti. Qui emerge la voce di Dan Cleary, una delle più belle e dotate del metal moderno. Un inizio pregevole, in linea con quello proposto generalmente dal quartetto. Pass Me By non sa ripetere l’entusiasmo. Con questa traccia domina la costante più aggressiva e pompata del gruppo, arrivando a lambire i confini del metalcore nel finale con sonorità molto più moderne. Audace, ma nel complesso, episodio troppo tipico e poco riuscito. Con perfetta alternanza stilistica, in Born To Lose si torna alle coordinate più classiche, ricordando soprattutto gli Iron Maiden. Non vi dimenticherete facilmente dell’appiccicosissimo ritornello e degli assoli di chitarra di alta qualità! A questo punto inizia una fase del disco piuttosto dimessa dove sembra che gli Striker mostrino una certa mancanza di idee. Il tutto viene inaugurato dal brevissimo strumentale Cheating Death, abbastanza inutile, a cui fanno seguito Shadows In The Light e Rock The Night. L’impressione è che il gruppo canadese non sappia bene cosa fare, guardandosi intorno cercando di riproporre quello che ha sempre fatto ma senza riuscirci. Ne vengono fuori pezzi piuttosto anonimi.

Over The Top riesce finalmente a recuperare l’incisività dei pezzi più potenti di Armed To The Teeth, ad oggi il capolavoro degli Striker. L’architettura è ben costruita e convince in ogni suo fraseggio. Un episodio qualitativamente in linea con l’attacco prepotente ed epico di Freedom’s Call. Abilissimi i nostri ad alternare pesanti riff stoppati ad assoli ariosi e veloci. Indimenticabile il ritornello. La conclusiva Curse Of The Dead non è niente di particolare, ma si fa’ apprezzare per la potente e vibrante parte finale.

Striker degli Striker non farà gridare al miracolo, pena alcuni pezzi tutto sommato normali, e per una band non normale non è ciò che ci si aspetta. Tutto sommato, grazie a momenti eseguiti con la consona qualità, i nostri incidono un altro disco di solido heavy metal. Certo, considerato Stand In The Fire dell’anno scorso, magari si poteva aspettare un maggior flusso di idee, che qui a tratti sembrano latitare.

Voto: 7

Zanini Marco

 

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