I fantasmi di Myrtles Plantation – Approfondimento di T. Breviglieri

Myrtles Plantation – Approfondimento di T. Breviglieri

fantasmiLa Louisiana è un paese splendido con cittadine meravigliose come New Orleans, o la bella e vivace Baton Rouge, ma per chi vuole vedere cose particolari c’è molto altro. Uno dei luoghi più suggestivi ed enigmatici di sempre è Myrtles Plantation Home, che si trova a circa tre chilometri da St. Francisville sulla U.S Hwy 61 in direzione nord.

Costruita nel 1796 dal generale David Bradford pare su un terreno dove gli indiani erano soliti seppellire i loro morti.

Questa splendida magione è considerata da molti come la casa più infestata al mondo e per moltissimo tempo ha battuto il primato che detiene Casa Matusita in Perù.

Myrtles Plantation in realtà non è propriamente una casa infestata  ma un “b&b dei fantasmi”  dato che al suo interno pare ne dimorino ben dodici, non esiste al momento la possibilità che questo primato le venga tolto.

La casa è veramente splendida e maestosa; la sua struttura vittoriana e il suo valore storico artistico, hanno fatto sì che sia stata inserita nel Registro Nazionale dei luoghi storici. Ma questo edificio è ovviamente famoso quasi esclusivamente per i suoi dodici fantasmi inquieti.

Alcuni ricercatori storici, asseriscono che al suo interno siano stati commessi almeno dieci omicidi, ma la verità pare sia diversa. Come nel più classico dei film horror sembra  sia stata costruita su un cimitero dei nativi americani e questo deve aver decretato la maledizione che imperversa su di essa.

Gli avvistamenti dei fantasmi sono molteplici; in primis ci sarebbero tre soldati della guerra civile americana che dovrebbero stati uccisi nelle vicinanze della casa. Si dice che i colpi di fucile avrebbero trapassato i loro corpi, uccidendoli e i proiettili  conficcati sulla porta d’ingresso, ma in realtà non è mai stato trovato nessun proiettile incassato nel legno della porta.

Poi si dice che due bambini fantasma vaghino nei dintorni, vestiti con un grembiulino con un grande colletto bianco inamidato. Questi due piccoli pargoli, sarebbero stati avvistati spesso nella veranda della casa pare uccisi dalla loro madre all’interno di Myrtles Plantation ma anche questa notizia non è reale, in quanto nessun bambino morì per mano della madre all’interno della casa.

C’è poi il fantasma di una donna francese in una delle stanze del secondo piano,  che piange stringendo tra le mani un fazzolettino nero di picco.

Questa donna, sarebbe stata abbandonata dal suo fidanzato a pochi giorni dalle nozze e per il grande dolore si suicida in quella stanza ai primi del 1900.

La cosa strana è che nessuno si ricorda di questa donna.

Oltre a questi fantomatici spiriti di cui in realtà non si ha nessuna prova del fatto che siano persone veramente vissute, si hanno notizie di altre due entità delle quali si parla con cognizione di causa.

Il primo sarebbe il fantasma di un uomo che sale le scale barcollando fino al diciassettesimo gradino, e ogni notte ripete questo stesso identico gesto. Un solo uomo morì all’interno di Myrtles Plantation. Il suo nome era William Drew Winter, un avvocato che ha vissuto lì dal 1860 al 1871 quando fu ucciso.

Gli spararono sulla veranda davanti a casa ed egli seppur ferito a morte, entrò barcollando, si diresse verso le scale e iniziò a salire con lentezza; il suo scopo era raggiungere il secondo piano per potersi sdraiare sul letto; ma non arrivò mai nella sua stanza, dato che arrivato al diciassettesimo gradino della scala, si accasciò e morì dissanguato.

Il fantasma che cerca di salire le scale sarà proprio lo sfortunato William?  Ma chi era quest’uomo?

Per saperlo dobbiamo studiare la storia della casa; ma di questo parlerò tra poco, perchè prima di arrivarci vorrei citare lo spirito più famoso.

Si tratta di una donna indiana chiamata Chloe che faceva la schiava presso la casa.

Il padrone, Clark Wooderuff,  era attratto da lei, e decise di violentarla e di ripudiarla subito dopo.

Ma la povera Chloe pensò bene di vendicarsi e una sera per cena, servì al padrone di casa, una torta avvelenata con la quale puntava di avvelenare tutta la famiglia. Ma non fu così perchè Clark non mangiò il dolce e fu l’unico che sopravvisse,sua moglie Sarah e le sue due figlie, morirono avvelenate.

Come punizione a Chloe venne tagliato un orecchio e poi venne giustiziata per impiccagione sulla veranda di casa. Pertanto, pare che sia lei il fantasma che viene avvistato in veranda.

Non solo la casa ma anche gli oggetti che contiene sono dimora di fantasmi.

Si dice anche che lo spirito di Sarah e delle due figlie siano imprigionate all’interno di uno specchio che si trova nell’ingresso. La leggenda vuole che quando una persona muore gli specchi di casa vengano coperti affinché l’anima non possa restarvi imprigionata all’interno. Questa precauzione non fu presa alla morte delle bimbe, dando origine a questa ennesima storia di fantasmi.

Si racconta che specchiandosi si possano vedere i volti spaventati della donna con le figlie e  che nella parte inferiore dello specchio si possano vedere (ma nella parte interna dello specchio) delle impronte di piccole mani.

C’è chi dice ancora che chi si specchia in quel vetro vede la sua immagine distorta o putrescente come fosse morto.

Ma torniamo alla storia  di Myrtles Plantationn e dei suoi vari abitanti

David Bradford è il primo protagonista.

Nacque nel 1777 in America, da immigrati irlandesi, primo di cinque figli. Comprò un piccolo pezzo di terra e una piccola casa in pietra nei pressi di Washington County in Pennsylvania.

Uomo molto ambizioso e furbo, divenne un avvocato di grido nonché Vice procuratore Generale della contea. Nel 1785, dato che lavorativamente aveva trovato la sua giusta collocazione, decise di sistemarsi sentimentalmente sposando Elizabeth Porter dalla quale ebbe cinque figli. La casa che possedeva non gli bastava più, era troppo piccola, perciò decise di trasferirsi a Washington city; dove a non potè rimanervi a lungo perché coinvolto nella “Whiskey Rebellion” ossia la rivolta del popolo che protestava contro l’introduzione di una tassa sui liquori.

Così nell’ottobre 1794, fuggì da casa sua, lasciando la famigliaal sicuro in Pennsylvania e si trasferì a St Francisville, in Louisiana.

Era esattamente il 1796 e Bradford comprò seicento ettari di terra, per costruirvi un anno dopo, una piccola casa di otto stanze alla quale diede il nome di “Laurel Grove”. Nel 1799, tre anni dopo, tornò quindi in Pennsylvania per portare la moglie e i figli nella nuova casa in Louisiana.

Ed ecco che arrivano gli intrecci dei nostri personaggi.

Bradford incontrò un giorno un giovanissimo Clark Woodrooff che era nato nella Contea di Litchfield nel Connecticut, nel 1791, da una famiglia di contadini molto poveri. Clark amava viaggiare e nel 1812 arrivò a St. Francisville con per iniziare a studiare legge. Iniziò i suoi studi appunto con il giudice David Bradford che aveva messo un annuncio sul giornale per trovare un giovane che lo aiutasse nella gestione delle numerose pratiche che doveva terminare. E così Clark si presentò a Bradford che lo assunse subito e lo ospitò a casa sua dato che il ragazzo non aveva un posto dove soggiornare.

Una mattina di giugno, Clark vide per caso la figlia di Bradford, Sarah Mathilda, stendere i panni e si innamorò all’istante della ragazza e dopo soli cinque mesi i due innamorati si sposarono. Da allora il nome delle tenuta fu cambiato da “Laurel Grove” a “Myrtles Plantation” che tradotto significa “La piantagione dei mirti” perchè proprio sotto ai mirti era nata la storia d’amore.

Clark però, pensò di ingrandire i suoi possedimenti, perciò comprò altri 650 ettari di terra, sui quali piantò altri mirti e piante di cotone. Assunse molti schiavi per lavorare la terra e proprio per questo, secondo la leggenda avrebbe conosciuto Chloe, ma questa leggenda rimane tale dato che il nome della donna non risulta in nessun registro della piantagione.

Clark e Sarah Matilda ebbero tre splendidi babini: Cornelia Gale, James e Maria Ottavia. Purtroppo, il 21 luglio 1823, Sarah Matilda morì di febbre gialla, ed ecco sfatata la leggenda che voleva la donna avvelenata da una torta preparata da Chloe.

A quel punto, Clark si ritrovò da solo con tre figli e fu costretto a chiedere aiuto alla suocera Elizabeth; da solo non ce l’avrebbe fatta ad accudire figli e a badare all’enorme piantagione ma la sfortuna si abbattè di nuovo  su Myrtles Plantation; nel giugno 1824, il figlio maschio morì di febbre gialla e dopo qualche mese anche la figlia maggiore morì della stessa malattia.

Clark si dimostrò in quel frangente, molto forte;si dedicò anima e corpo al lavoro e rilevò definitivamente la piantagione dalla suocera, continuando a coltivare mirti e cotone. Nel 1830, morì anche Elizabeth e il povero Clark rimasto con la figlia minore Ottavia, capì che non riusciva più a fare tutto da solo e nel 1834, Clark e la figlia Ottavia partirono lasciando Myrtles Plantation in gestione ad un custode, certo Ruffin Grey Stirling che faceva parte di una famiglia benestante in possesso di altre piantagioni.

Presa in carico Myrtles Plantation decise di restaurarla ingrandendola con un largo corridoio nella parte centrale della casa; inoltre le pareti furono rimosse e riposizionate per creare quattro grandi stanze, poi utilizzate come salotto, sala da pranzo e sala giochi. Alla morte di Stirling, nel 1854, ereditò tutti suoi possedimenti la moglie, Mary Cobb, descritta come donna straordinaria con un eccezionale fiuto per gli affari, lei riuscì da sola a portare avanti l’eredità al meglio. Ma anche sulla sua famiglia si abbattè la sventura.

Dei loro nove figli ne rimasero quattro. Il figlio maggiore Lewis fu ucciso veramente sulla veranda dopo la Guerra Civile, la casa fu saccheggiata e le piantagioni di zucchero distrutte

. Il 5 dicembre 1865, Mary Cobb assunse William Drew Winter, marito di figlia Sarah Mulford, in veste di avvocato per aiutarla a riprendere il controllo delle piantagioni. In cambio, la donna aveva dato ai due sposi, la casa che sorgeva su Myrtles Plantation. William e Sarah ebbero 6 figli: Mary, Sarah, Kate, Ruffin, William e Frank ma anche questa famiglia fu sfortunata dato che la piccola Kate morì di tifo a 3 anni. Inoltre William, perse la casa a causa di un fallimento; fortunatamente riuscì a riprendersela anche se con molte difficoltà. Quel fallimento però erq sospetto secondo lui, e decise di indagare ma nel gennaio 1871, mentre era in casa, sentì un cavallo avvicinarsi e una voce che lo chiamava; Winter uscì e qualcuno gli sparò a sangue freddo.

Il povero Winter, morì sotto il portico e non sulle scale come si racconta per spiegare l’identità del fantasma che sale i gradini e si ferma al diciasettesimo scalino.

L’omicida non fu mai trovato. Dopo la morte di Mary Cobb nel 1880, Myrtles Plantation fu comprata da uno dei figli, Stephen Stirling che però vendette poco dopo dato che non riusciva a pagare i debiti che gravavano sulla proprietà.

Il compratore, tal Oran D. Brooks, riuscì a tenerla fino a gennaio 1889, dopodichè fu venduta a Harrison Milton Williams, un vedovo del Mississipi che vi portò la seconda moglie, Fannie Lintot Haralson e il figlio. Questa famiglia gestì al meglio la proprietà e la piantagione, fino a che durante una tempesta, il figlio maggiore di Fannie, mentre cercava di riportare indietro i bovini che erano spaventati a causa dei fulmini, cadde nel Mississipi e annegò. La casa continuò ad essere gestita dai Williams e nel 1950, fu divisa tra gli eredi. La casa fu venduta a Marjorie Munson, una vedova dell’Oklahoma che amò dal primo momento Myrtles Plantation e la trasformò in un b&b. Ed ecco che iniziarono a circolare le voci di fantasmi nella casa; voci che sicuramente erano alimentate dal passato doloroso della stessa e da tutte le tragedie che si accavallarono negli anni. Molti degli eventi accaduti sfaterebbero la sua fama di casa infestata, ma bisogna anche ricordare che ci sono molte testimonianze in merito. Nel 2002 “Unsolved Mysteries”, ha girato un servizio su questi presunti fantasmi, ma la troupe si imbatté in parecchie difficoltà tecniche. Sarà un caso? L’unico modo per avvalorare l’ipotesi dell’esistenza di fantasmi è andare sul posto. Certo che l’dea del B&B popolato dai fantasmi deve garantire ai proprietari una gran bella rendità 😉

Se avete velleità  da ghostbuster prenotate li per una notte, e se vedete i fantasmi contattateci!

Teresa Breviglieri

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