Iron Reagan – Iron Reagan – Gatecreeper (Split) – Carrarmati e satanismo.

Iron Reagan – Iron Reagan – Gatecreeper (Split)

Anno: 2018

Paese di provenienza: USA

Genere: thrashcore, death metal

Membri: Ryan Parrish – batteria; Mark Bronzino – chitarra; Phil Hall – chitarra; Tony Foresta – voce; Rob Skotis – basso (Iron Reagan)

Sean Mears – basso; Matt Arrebollo – batteria; Eric Wagner – chitarra; Chase Mason – voce; Nate Garrett – chitarra

Casa discografica: Relapse Records

  1. Iron Reagan – Warning
  2. Iron Reagan – Paper Shredder
  3. Iron Reagan – Take The Fall
  4. Iron Reagan – Proudly Unaccountable
  5. Iron Reagan – Burn For This
  6. Gatecreeper – Daybreak (Intro)
  7. Gatecreeper – Dead Inside
  8. Gatecreeper – War Has Begun

La copertina si presenta un po’ più minacciosa del solito con quel teschio alato (che fa’ un po’ Overkill) che torreggia su un carrarmato avvolto dal filo spinato e recante due figure infernali sui cingoli. D’altronde questa volta gli Iron Reagan, ultra blasonati spadaccini del thrashcore, dividono lo spazio audio con i Gatecreeper, adepti intransigenti del death metal più paludoso. Tuttavia bastano pochi secondi di Warning per farvi capire che se avevate voglia di D. R. I. e Cryptic Slaughter troverete pane per i vostri denti. Ciò che gli Iron Reagan offrono in questo split è un veloce ripasso delle basi del genere: assoli di chitarra, blast beat ai confini della legalità, cori, riff grattati che scatenano il mosh pit. Un cocktail tradizionale in cui i nostri non accettano innovazione ma vogliono solo esprimere la loro necessità di scatenarsi e distruggere tutto. Merito dei suoni riecheggianti, della spinta propulsiva inarrestabile di batteria e chitarra. Un compendio che si realizza in Paper Shredder. Take The Fall accantona la velocità in favore di un tappeto unico di mid tempo che inizia e finisce così come è stato concepito. Ma chi, dopo questo massacro sonoro, non si è divertito? Solo un cerebroleso o un inetto. Micidiale, sulfureo, tutt’altro che complicato, ma che nella sua semplicità conquista. Il video spassoso mantiene fede all’immagine iconoclasta e skate del gruppo. Dopo la trascurabile Proudly Unaccountable, abbiamo conferma della carica degli Iron Regan che risiede anche nella voce abrasiva e urlata di Foresta, che qui si sposa alla perfezione con le chitarre soliste ispiratissime e personali di Burn For This.

ironreagan.bandcamp.com/

I Gatecreeper ci fanno sprofondare in un’atmosfera sinistra e lugubre fantastica, dalla grande carica emotiva e arrangiata magistralmente. Daybreak (Intro) è un ponte inaspettato tra un gruppo essenziale ed istintivo ed un altro più complesso e diametralmente opposto, ma che rimane impresso per il gusto musicale ricercato e l’originalità. Anche Dead Inside, nonostante la tipicità, si fa’ apprezzare con la sua partenza che lascia già presagire un abisso death metal grasso e virulento. Nel marasma di scuola scandinava si distingue poco il growl di Chase Mason, ma la musica non è affatto male. Non si può dire lo stesso dell’ultima War Has Begun, poco coinvolgente e un po’ noiosa.
Uno split che avanza impietoso come un carrarmato agitato da forze maligne, le stesse che guidano tre suore con volti scheletrici esibirsi in mezzo al traffico a colpi di trick sugli skate.

Voto: 8

Zanini Marco

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