Voivod – Angel Rat – Partenza verso nuvole romantiche e nostalgiche.

Voivod – Angel Rat

Anno: 1991

Paese di provenienza: Canada

Genere: metal progressivo/ rock progressivo

Membri: Denis Bélanger – voce; Denis D’Amour – chitarra e tastiere; Jean – Ives Thériault – basso e tastiere; Michel Langevin – batteria

Casa discografica: MCA Records

  1. Shortwave Intro
  2. Panorama
  3. Clouds In My House
  4. The Prow
  5. Best Regards
  6. Twin Dummy
  7. Angel Rat
  8. Golem
  9. The Outcast
  10. Nuage Fractal
  11. Freedoom
  12. None Of The Above

Se negli anni ’80 si è assistito alla lenta traiettoria che ha portato i Voivod a scoprire sempre di più le sofisticate elaborazioni prog, l’inizio degli anni ’90 rappresenta lo spostamento verso nuovi lidi. Con Angel Rat rammarica un po’ notare come la ferocia e l’acidità di Killing Technology e Dimension Hatröss siano ormai un lontano ricordo. Tuttavia ciò che colpisce di questo disco è il ricorso ad un’intimità e forse anche ad un intimismo che non si pensava potesse appartenere al gruppo canadese. Certo, la scomparsa dei consueti pseudonimi potrebbe già lasciar trasparire un cambiamento, come una sorta di maturità non solo musicale, ma anche umana. Va ricordato che i Voivod, rispetto a tanti gruppi a loro contemporanei, hanno davvero bruciato le tappe in termini di evoluzione stilistica, passando anche bruscamente da attitudini primordiali ad inflessioni sempre più ambiziose. Angel Rat non è un lavoro privo di ricerca a partire dal fatto che se Nothingface si era distinto per i suoni cristallini, qui abbiamo un ritorno a produzioni più grezze, meno asettiche e più cariche di sentimento, cosa che spinge i Voivod a far emergere un lato rock come mai si era sentito prima!

Angel Rat sa un po’ di letteratura horror, in connessione tra passato e presente. Tra le chitarre anni ’70 rockeggianti e stradaiole sembra quasi di avvertire il sapore di ricordi pre adolescenziali, come se un bambino rinvenisse in soffitta antichi manufatti inquietanti. La visione che perviene all’ascoltatore è di un rock romantico, malinconicamente scandito dalle chitarre poetiche di Denis D’Amour e dai vocalizzi di Denis Bélanger, meno irosi e rancidi e solo leggermente più melodici. L’attacco spumeggiante e un pochino ruffiano di Panorama fa’ quasi pensare alle hit radiofoniche di Ratt e Mötley Crüe, ma il ritornello sbilenco ed ipnotico non tradisce il marchio di fabbrica del gruppo che si mantiene ancora bizzarro in maniera unica al mondo. A costituire una scia emozionale Clouds In My House ammalia per il suo sentore plumbeo e sonnacchioso che avvolge come una densa nube di ricordi nostalgici. Scavando ancora di più negli anni ’70 arriva la sognante The Prow, compendio di rock evanescente dal quale probabilmente Papa Emeritus III avrà tratto la maggior ispirazione per la timbrica vocale. Per non parlare di Best Regards, semplicemente irresistibile nonostante la semplicità, condita comunque dal talento indiscutibile di D’Amour alla chitarra. Giusto per comprendere l’immensa poliedricità e la sapienza dei Voivod basta poi ascoltare Twin Dummy, capace di miscelare in maniera geniale hardcore melodico e vaneggiamenti psichedelici. Sicuramente la stessa Angel Rat all’interno della scaletta si distingue per il suo piglio melodico, forse un po’ troppo mesto per convincere a pieno. Molto meglio l’attualissima Golem, in cui come al solito Bélanger riesce a farsi ricordare in un modo o nell’altro con linee vocali accattivanti.

Più convincente di The Outcast è Nuage Fractal, brano in cui le chitarre spettrali liberano definitivamente qualcosa di psichedelico che sembrava represso fino a questo momento. E dopo tutta la particolarità, forse un po’ troppo fuori soglia, di Freedoom si arriva ad una conclusione di grande sentimento quale è None Of The Above, che sembra custodire sempre qualcosa di estremamente intimo e personale. In definitiva Angel Rat è un album a suo modo sorprendente che va ad arricchire la narrativa musicale dei Voivod, piacevolmente adagiati, senza strafare, in una nicchia romantica e malinconica.

Voto: 7

Zanini Marco

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