Unico Indizio La Luna Piena – Un blockbuster ad inchiostro.

Unico Indizio La Luna Piena

Christopher Zavisa avvicina Stephen King nel 1979, alla World Fantasy (convegno mondiale della letteratura fantastica) per commissionargli un lavoro che è un’idea innovativa: realizzare un calendario che racconta una storia, in cui ogni mese è un capitolo corredato da un’illustrazione. Il Maestro dell’orrore accetta, con la complicità dello stato d’ebrezza ma anche spinto dalla voglia di impegnarsi in qualcosa di ridotto, e inizia ad arrovellarcisi. La sensazione però è che in fase di lavorazione King non abbia saputo staccarsi del tutto dal romanzo, e seppur Unico Indizio La Luna Piena conti solo centoquindici pagine (davvero un’inezia per lui), alla fine l’idea del calendario venne cestinata con per altro il consenso di Zavisa. Verrebbe quasi da dire che l’immediatezza e la semplicità di questo libro della lunghezza di un opuscolo facciano quasi spostare maggiormente l’attenzione sulla prefazione dove King racconta l’avvicinamento e la lavorazione al progetto; compresa la parentesi cinematografica che vide coinvolto lo storico produttore Dino De Laurentiis che contribuì al film di Daniel Attias, interpretato da un giovane Corey Haim. Un’opera che non passò alla storia quella per il grande schermo, dove per altro King appose la sua firma alla sceneggiatura senza inventarsi niente di che rispetto al libro. Non che nel 1985 fosse facile farsi valere nel genere dopo Un lupo Mannaro Americano A Londra di quattro anni prima. Sfogliando Unico Indizio La Luna Piena si può comunque riscoprire il piacere di una lettura fantastico orrorifica, grazie sicuramente alle belle tavole di Berni Wrightson, e forse anche per la brevità del racconto che rappresenta un inedito nella produzione kingiana. I passaggi infatti, notevolmente asciugati, mandano lo scrittore dritto al punto che, con la sua indiscutibile capacità, riesce a trasmettere le situazioni e le atmosfere giuste in pochi attimi. Unico Indizio La Luna Piena non ha grosse pretese, è un vero e proprio blockbuster ad inchiostro e a mio avviso, se lo si comprende per quello che è non se ne può discutere la bellezza e la magia.

Il contesto è di quelli che appassionano da sempre King: una cittadina americana è sconvolta da avvenimenti spaventosi. Brutali omicidi si susseguono ma si ha l’impressione che se deve essere stato un uomo, allora somiglia ad una bestia. Ad avere l’idea più chiara di tutti sul presunto killer è Marty Coslaw, un ragazzino in sedia a rotelle che una volta incontrato il mostro riesce a tenergli testa. Tra passaggi sanguinosi, una notte di Halloween che non può certo essere ignorata e la fabbricazione di una pallottola d’argento, Unico Indizio La Luna Piena circonda il lettore con la sua suspense e i suoi timori adolescenziali, in una tenebrosa favola da leggere di notte intorno al fuoco.

Zanini Marco

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