The Bastard Sons Of Dioniso – Sulla Cresta Dell’Ombra – Il nuovo disco!

The Bastard Sons Of Dioniso – Sulla Cresta Dell’Ombra

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Anno: 2016

Provenienza: Italia

Genere: rock alternativo/ acustico

Membri: Michele Vicentini – chitarra e voce; Jacopo Broseghini – chitarra, basso, voce; Federico Sassudelli – chitarra, batteria, voce

Casa discografica: Fiabamusic/ Believe

 

  1. Io Non Compro Più Speranza
  2. Sulla Cresta Dell’Ombra
  3. Trincea
  4. L’Amor Carnale
  5. Ti Sei Fatto Un’Idea Di Me
  6. Versa La Mia Testa
  7. Suite: Judy Blue Eyes (cover Crosby, Stills & Nash)
  8. Samurai
  9. Precipito
  10. Rumore Nero
  11. Vorrei Un Déjà Vu
  12. Sangue Stasera

 

La storia dei The Bastard Sons Of Dioniso la conoscono diverse persone, principalmente i più avvezzi a certi spettacoli televisivi, come X Factor; programma che li mise davanti al grande pubblico nel 2008 – 2009, alla sua seconda edizione, classificandoli al secondo posto. Prima di tutto questo, il trio valsugano, formatosi nel 2003, aveva già inciso due dischi: Great Tits Heat! (2006) e Even Lemmy Sometimes Sleeps (2007).  La vetrina di X Factor gli permise di fare un grande salto che li portò ad ottenere un disco d’oro per l’EP L’Amor Carnale (2009), che vendette più di 35.000 copie. Nello stesso anno vide la luce il loro terzo disco, In Stasi Perpetua.
Nel 2011 la grande svolta: The Bastard Sons Of Dioniso annunciarono la rottura con le etichette Sony Music e Non Ho L’Età, quest’ultima della manager Mara Maionchi.
In seguito il gruppo partecipò a diverse iniziative benefiche e prese parte al progetto Rezophonic di Mario Riso incidendo il singolo Ci Vuole Un Fiore. Sempre nel 2011 incisero Per Non Fermarsi Mai, il quarto album in studio, che venne premiato dall’Associazione fonografici italiani come migliore disco indie rock dell’anno.
Nel 2014 pubblicarono il quinto disco omonimo che li vide al 59° posto della classifica degli album italiani ed infine, arrivando al presente, ecco Sulla Cresta Dell’Ombra, sesto disco dei The Bastard Sons Of Dioniso composto da 9 riadattamenti acustici, più Suite: Judy Blue Eyes, cover di Crosby, Stills & Nash e i due inediti Sulla Cresta Dell’Ombra e Vorrei Un Dèjà Vu. L’album acustico è un impegno che il gruppo trentino si era già preso con Even Lemmy Sometimes Sleeps e devo dire che in questo caso il risultato è di gran lunga superiore. Complessivamente la nuova natura delle canzoni funziona molto bene, trasformando il loro rock alternativo, già di per se non scontato, in un quadro intimista, originale e di grande effetto. Ovviamente siamo distanti dall’approccio originale del trio, che aveva dimostrato grande caparbietà e personalità, nel riuscire a coniugare sonorità post moderne con un sentimento molto anni ’70, in un crocevia ideale tra Verdena, The Beatles e The Knack. Tuttavia questa veste più melodica e contemplativa si sposa benissimo e gli dona molto riuscendo a mantenere intatta la loro natura a metà tra mondi agli antipodi.

Quanto sia stata azzeccata la scelta dei The Bastard Sons Of Dioniso si nota subito nella versione acustica di Io Non Compro Più Speranza, dove emergono i loro grandi pregi: grande gusto, buona preparazione musicale ed un interesse non indifferente per i testi che sono tutti scritti, senza timore, in italiano. La decisione di utilizzare il nostro idioma rafforza il senso di appartenenza e trasmette ancora di più quella passione per l’indimenticabile epoca del progressive e del cantautorato, che vive palesemente nella musica del gruppo valsugano. L’accompagnamento dell’orchestra GnuQuartet in questo senso, rappresenta la ciliegina sulla torta.
La seconda traccia, che da’ il titolo al disco, è il primo dei due inediti ed è veramente bella. L’ombra su cui i nostri si trovano è ben espressa da una lieve oscurità di fondo, accompagnata dalle note di basso, e sembra quasi sancire definitivamente il loro allontanamento da quel mondo che li aveva visti sempre sulla cresta, ma dell’onda. Sarebbe bello se potessero confermarcelo loro.. Parole, musica e melodie vocali sono perfette e fanno si che Sulla Cresta Dell’Ombra diventi un pezzo di indubbio fascino che non riesce ad intrappolare la loro provenienza stilistica; in questo caso sarebbe interessante se il gruppo decidesse di operare il procedimento inverso dandogli più decibel.

Uno dei pezzi e dei testi più belli dei The Bastard Sons Of Dioniso, Trincea, non raggiunge l’intensità della versione originale ma rimane un episodio molto emotivo ed intimista. Semplicemente da brividi. Per quanto riguarda l’iconica L’Amor Carnale, GnuQuartet ha dovuto fare un grande lavoro per sostituire il muro di chitarra e, nonostante l’arrangiamento di archi non sia la stessa cosa, la canzone rimane godibile. L’originale comunque rende indubbiamente più merito alla sfrontatezza del testo. Passando per la simpatica Ti Sei Fatto Un’Idea Di Me, frutto della collaborazione con il cantautore Bugo, si giunge a Versa La Mia Testa, che nella nuova veste e con l’accompagnamento orchestrale guadagna ancora più sapore anni ’70. Romantica e semplicemente fantastica. Sapore che dispiega definitivamente le ali con la cover di Suite: Judy Blue Eyes, uno dei tanti magici momenti di Sulla Cresta Dell’Ombra. Bellissima ed egregiamente ripresa, da pelle d’oca. Rimango rapito dai testi enigmatici e liberatori di Samurai, Precipito e Rumore Nero, canzoni che nella loro semplicità ed immediatezza riescono a stupire con la loro cadenza malinconica e dolce ma mai stucchevole. Vorrei Un Dèjà Vu è il secondo ed ultimo inedito, un pezzo riflessivo ed abbastanza triste ma bellissimo. Sulla Cresta Dell’Ombra si conclude con l’ottima Sangue Stasera.

Arrivo completamente svuotato alla fine, un po’ triste e malinconico, ma consapevole di aver ascoltato un lavoro ispirato, interessante e di grande classe. Dove si colloca Sulla Cresta Dell’Ombra però? E’ di musica acustica che stiamo parlando e di certo non può definirsi un ascolto impegnativo. Diciamo che i casi sono due: per chi desiderasse utilizzarlo come sottofondo saprebbe di essere stato accompagnato da qualcosa di gradevole; ma Sulla Cresta Dell’Ombra non è solo questo. E’ solo ascoltandolo, dandogli la giusta attenzione, che si può rimanere rapiti dalle sue peculiarità fino a capire il valore dei The Bastard Sons Of Dioniso. Si può dire quindi che la nuova opera si collochi esattamente a metà tra il facile ascolto e lo sfaccettato tentativo di conquistare con personalità fregandosene delle mode del momento. Dodici tracce acustiche di ragazzi che cantano e suonano con il cuore e con grande sensibilità. Consiglio vivamente, per chi non li conoscesse, di andare a recuperare i loro lavori precedenti perché meritano davvero!

 

Voto: 10

Zanini Marco

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