Star Wars: Il Risveglio Della Forza – Un ritorno che sa troppo di già visto.

Star Wars: Il Risveglio Della Forza

Star Wars-Il Risveglio Della Forza Anno: 2015

Titolo originale: Star Wars: The Force Awakens

Paese di produzione: USA

Genere: fantascienza, azione

Regia: J. J. Abrams

Produttore: Kathleen Kennedy, J. J. Abrams, Bryan Burk

Cast: Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega,Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Peter Mayhew, Max Von Sydow

Luke Skywalker, dopo aver contribuito insieme ai Ribelli, alla distruzione dell’Impero, è scomparso. Sono passati trent’anni da quel giorno che ha visto la Galassia godere di un periodo di pace. Ma le forze del male hanno continuato a tramare nell’oscurità e da qualche tempo sono tornate a palesarsi. Ecco quindi ergersi,trapiantata in un pianeta ghiacciato, la Base Starkiller del Primo Ordine, che semina il panico distruggendo interi sistemi stellari e mira con intransigenza, come fece l’Impero, a sterminare gli oppositori. Al comando della Base Starkiller c’è il Generale Hux, affiancato da un individuo tetro, mascherato e incappucciato, Kylo Ren, che ha intrapreso il sentiero del Lato Oscuro. Nell’ombra, a muovere i fili del Primo Ordine, opera un signore malvagio, il Leader Supremo Snoke.
Decisi a ristabilire la pace armata sono i soldati della Resistenza, guidati dalla veterana Leia Organa. Tutti sono sulle tracce di Luke:il Primo Ordine perché vuole eliminarlo, in quanto ultimo Jedi esistente,la Resistenza perché ha bisogno del suo aiuto.

Poe Dameron, il migliore pilota di quest’ultima fazione, si reca su Jakku per ottenere da Lor San Tekka la parte di una mappa che dovrebbe condurre a Skywalker. Nello stesso momento però giunge il Primo Ordine con Kylo Ren che con un’azione violenta cerca di impossessarsi della mappa.
Star Wars: Il Risveglio Della Forza si apre con questa bella sequenza, ben girata e d’effetto, dove i primi piani degli assaltatori del Primo Ordine,pronti all’azione a bordo delle navette, si intravedono in un gioco di luci che offre una prospettiva inedita e adrenalinica.

Per non parlare dell’arrivo dell’astronave di Ren, visivamente perfetto e squisitamente terrificante, che insieme ad altri minuziosi dettagli sembrano confermare che ci troviamo davanti ad un’opera di altissimo livello per quanto riguarda gli effetti speciali. Però come espressamente richiesto da J. J. Abrams, strenuamente legato emotivamente alla saga di fine anni ’70 e primi ’80, nel corso del film è facile incappare in vere e proprie riproduzioni tridimensionali tangibili che mettono da parte il digitale proprio per stabilire un collegamento nostalgico col passato. Molti fan di sicuro saranno rimasti ammaliati dalla volontà del regista americano, ma dovendo guardare con occhio critico la resa finale, la coesistenza di effetti speciali digitali e non stona, e a perderci sono proprio i pupazzoni, che sembrano ancora più finti. Questo detto da uno che ama gli animatronics e gli effetti speciali di Jurassic Park.

Comunque non è certo nell’aspetto visivo che risiedono i difetti di questo settimo capitolo.

 

Star Wars, da noi Guerre Stellari, ha riunito uno stuolo di ammiratori che ha vissuto i mesi antecedenti alla nuova uscita con febbrile trepidazione, fomentati da un trailer che ha colpito un po’ tutti, me compreso. Non vedevamo l’ora di visionare ciò che Abrams, Lawrence Kasdan e Michael Arndt avevano sceneggiato.


A giudicare dai numeri ($936.7 milioni in Nord America e $1.131,5 miliardi nel resto del mondo, per un totale complessivo di $2.068,2 miliardi) Star Wars – Il Risveglio Della Forza è il maggior incasso del 2015, il maggiore di sempre in Nord America e il terzo della storia del cinema. Dati che fanno girare la testa a conferma della popolarità di cui può ancora godere l’invenzione di George Lucas. Numeri che danno allo stesso tempo l’idea di come Star Wars sia diventato merce, materia commerciale, fonte di guadagno a tutti gli effetti, e per questo può parlare la sterminata produzione di oggettistica e simili che gli sono stati dedicati. Un impero del consumismo.

A mio parere si parla di una popolarità che ha annullato in maniera consistente l’obbiettività. Una cosa che ho spesso sentito dire al riguardo di tutta la saga è che non brilli per grandi sceneggiature, parere che può trovarmi d’accordo. Sono fermamente convinto però che ne Il Risveglio Della Forza ci si trovi davanti a ciò che di più mediocre sia stato scritto fino a questo punto nel panorama di Star Wars. A partire dalle fondamenta il film non offre niente di nuovo. Come si può evincere dal breve preambolo scritto all’inizio della recensione, tutti i canoni della seconda trilogia sono stati selezionati, imbustati e copia incollati. Ad aggiungersi a ciò che è già stato detto, durante la pellicola ci si imbatte in un nuovo droide indistruttibile, BB – 8, che nasconde informazioni e riproduce gli stessi suoni di R2 – D2; c’è un pianeta desertico, che per una volta, in un incredibile slancio di originalità hanno deciso non essere Tatooine, ma Jakku; ci sono dei legami di parentela tra personaggi importanti della storia che prevedono un passaggio dal mondo dei Jedi a quello del Lato Oscuro e nel finale si assiste ad un bombardamento massivo della Resistenza ai danni della Base Starkiller, che stancamente, a distanza di quasi quarant’anni prevede una distruzione del suo reattore interno per essere arrestata.
Per non parlare dei risvolti della trama, che vengono totalmente sacrificati sull’altare della mitologia di Star Wars. Per rievocare il clima di ottimismo e di alchimia tra i personaggi infatti Abrams ricorre a soluzioni disperate e decisamente poco credibili, come quella dell’assaltatore, addestrato per uccidere, che nel giro di poche ore si converte alla causa della Resistenza fraternizzando con un suo membro. E’ chiaro in ogni anfratto che tutte le scelte sono fatte con un preciso scopo:omaggiare Luke Skywalker, il Millenium Falcon, Han Solo, Chewbacca, la Forza e il suo apprendimento, che stranamente in questo film non ha bisogno di addestramenti per essere insegnata. Abrams vive un attaccamento mono direzionale per Una Nuova Speranza a cui sembra voler tributare un rifacimento sotto mentite spoglie. C’è pure la scena del bar,dove moltitudini di specie aliene tramano i peggiori affari peccato che non centri niente con il fascino che era riuscito a infondergli Lucas nel 1977. E’ un vero peccato però, perché il regista statunitense aveva fatto molto bene a mio parere, con Star Trek, riuscendo a dargli un tratto distintivo apprezzabilissimo. Non si può dire lo stesso in questo caso perché tutta la sua personalità è affogata in un citazionismo esasperato ad uso e consumo del pubblico.

L’unica ventata di freschezza di Star Wars:Il Risveglio Della Forza è rappresentata dal fatto che a contrapporsi, per i relativi schieramenti sono Rey, una ragazza tenace e indipendente e Kylo Ren, un ragazzo malvagio quanto debole e dal volto tutt’altro che cattivo.

Daisy Ridley nella parte di Rei
Daisy Ridley nella parte di Rey.


Ciò che aveva reso estremamente efficace e unica la prima trilogia era la storia che vedeva la crescita di Anakin e la sua trasformazione in Darth Vader, carattere che la differenziava notevolmente dall’epica avventurosa dei tre film successivi.
Sarebbe stato bello se anche il nuovo corso che si sta aprendo avesse annunciato qualcosa di mai visto, ma purtroppo per ora non è stato così.

Zanini Marco

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