So Beast – Fit Unformal – Elettrorock etnico e jazzato dall’attitudine punk.

So Beast – Fit Unformal

Anno: 2019

Paese di provenienza: Italia

Genere: rock alternativo, musica elettronica, sperimentale

Membri: Katarina Poklepovic, Michele Quadri

Casa discografica: Oh Dear Records, U – Bac, UR Suoni, Music For Nobody

  1. Intro
  2. Fuzzlight
  3. Street Selector
  4. Mekano (Labosch Capri Dub Remix)
  5. Polar Magnet
  6. Summer Steam
  7. Supernatural
  8. Beastride
  9. Outro

La musica non può essere sempre mera questione di replica. Perchè bisogna dirlo, ci sono i generi e a volte ci sono i gruppi che ci si accodano, che magari suonano bene ma personalizzano poco, se non pochissimo, la base di partenza. I So Beast invece non so bene da che folle idea siano saltati fuori, ma sono sicuro che ci sia molta personalità in quello che hanno registrato. Questo duo di Bologna non si cura per nulla di appartenere ad un filone, piuttosto si preoccupa meticolosamente di far coincidere le influenze più disparate in maniera sensata. E ragazzi, ve lo dico sinceramente, ce la fanno dannatamente bene. Fit Unformal coordina rock alternativo, musica elettronica, jazz e world music, verso una sintesi sperimentale allucinata, ipnotica ma allo stesso tempo ricercata. Tra le tracce è spesso immediato un rimando ad un periodo compreso tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ‘2000, anni in cui il rock alternativo abbinato all’elettronica dava il suo meglio. Allo stesso tempo i So Beast mantengono vivo all’interno delle partiture un gusto musicale alternativo molto italiano. Ma nonostante una certa vena nostalgica, sarà impossibile nell’Intro non paragonare la voce di Katarina a quella di Yolandi dei Die Antwoord, che si può dire condividano con i So Beast un approccio molto bizzarro e sopra le righe. La breve anticipazione porta ad un inizio di scaletta che lascia senza dubbi. Go! Fuzzlight parte come un pezzo punk che si fonde perentoriamente al jazz e alla sperimentazione. Un labirinto intricato di fraseggi disparati ma favolosi. Un ascensore rock alternativo senza un piano d’appartenenza. Mutaforma e baciato dall’ispirazione.

sobeast.bandcamp.com/album/fit-unformal

Non si può dire diversamente della stranissima ed allucinata Street Selector. Una spirale ipnotica di jazz funk. Mekano (Labosch Capri Dub Remix) è forse il momento più alto del disco. Un piccolo gioiello che funzionerebbe benissimo come colonna sonora. Per ora si può solo rimanere a bocca aperta davanti a questa musica indefinibile che riesce a trasmettere sensazioni indescrivibili. Se poi Polar Magnet è il pezzo più irresistibile ed incalzante, Summer Steam è sicuramente il rock alternativo più italiano anni ’90 del lotto. Beastride accentua le influenze etniche ricreando una sorta di danza tribale che si trasforma in scariche di rock elettrico. Outro chiude il cerchio con scintille di elettronica compressa e mutante, condite da echi di world music. A volte si tratta di alzare l’asticella, che è quello che hanno fatto i So Beast con questo Fit Unformal, album pazzo e sperimentale dall’attitudine punk e ribelle. Un’opera che riconcilia l’ascoltatore (forse quello più esigente) al gusto della scoperta.

P. S. : normalmente ciò che il gruppo attribuisce al proprio lavoro nell’intro verrebbe considerato un po’ una sboronata, ma a posteriori, come dargli torto.

Voto: 9

Zanini Marco

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