Sebastian De La Mala Suerte di Piero Partiti (Sillabe di sale editore)

Sebastian De La Mala Suerte di Piero Partiti (Sillabe di sale editore)

 

Partiamo subito con il dire che Sebastian De La Mala Suerte (Sillabe di sale editore), meraviglioso libro di Piero Partiti, non difetta sicuramente in originalità e genialità. Già vedendolo esposto in libreria ci si rende conto che sicuramente non è un thriller come tutti gli altri, l’immagine di un di albatro con un sigaro in bocca e vestito di gilet, di certo non può lasciare indifferente il lettore più curioso.

Il protagonista è in effetti un albatro, ma non un albatro normale, parliamo di un albatro parlante di oltre 800 anni d’età con cui le persone interagiscono tranquillamente come fosse una persona.

Nella sua lunga vita Sebastian ha la possibilità di incontrare e conoscere personaggi del calibro di Gustave Eiffel, Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo, Antonio Stradivari e di partecipare ad alcuni dei momenti storici più importanti della storia dell’umanità e ad esserne lui stesso protagonista.

Il libro è un continuo viaggio spazio temporale che va dal medioevo ai giorni nostri, ricco di suggestioni, di colpi di scena, di situazioni grottesche e di riflessioni profonde.

La scrittura di Piero Partiti è di grande livello, riesce con maestria a mantenere viva la tensione che il genere thriller impone, riuscendo a distillare con  precisione quasi chirurgica le digressioni storiche necessarie a collocare spaziotemporalmente, in maniera precisa,  l’epicentro da cui prende il via tutta la storia.

La trama intessuta dall’autore è davvero coinvolgente e ti impone di restare attaccato alle pagine del libro al di là di tutto, al di là di ogni stimolo esterno, tanto da far perdere la cognizione del tempo.

Troviamo il nostro protagonista, Sebastian, a Parigi, intento a portare a termine quello che dovrebbe essere l’ultimo atto della sua lunga vita, il cerimoniale che ogni albatro adulto deve prima o poi celebrare, il cosiddetto “Ultimo volo”.

Per Sebastian la location ideale è la cima della Tour Eiffel, è da li che ha intenzione di saltare per poi dispiegare l’ultima volta le ali e schiantarsi al suolo. Qualcosa però interrompe i suoi propositi qualcosa che ha a che fare con le ultime parole di suo padre che lui deve onorare (“Insegna agli uomini a volare”), qualcosa che arriva dal suo lungo passato, una congiura mondiale che partendo dal medioevo ha coinvolto e coinvolge Papi, presidenti, ed in un certo senso l’umanità intera, qualcosa per cui vale la pena arrivare anche al rapimento ed all’omicidio plurimo.

Io personalmente parto a giudicare un thriller dal suo finale, perché spesso molte belle storie vengono rovinate da un finale non all’altezza.

Non è di sicuro il caso di questo libro che ci regala un finale stupefacente, imprevedibile, all’altezza di tutta l’opera. È uno di quei libri che arrivati all’ultima parola dell’ultima pagina dispiace dover riporre nel cassetto, dispiace dover definitivamente salutare personaggi a cui in un certo senso ci si è affezionati.

Tra le righe di questo libro non mancano spunti per riflessioni anche profonde sulle nostre radici, sulla nostra storia, sulle fondamenta della nostra cultura, sul nostro modo di pensare e vedere il mondo.

È un libro che consiglio vivamente a tutti coloro che da un noir vogliono qualcosa di più della semplice avventura e della semplice indagine, è consigliato a coloro che vedono ogni lettura come un momento di crescita, per tutti coloro che hanno voglia di pensare anche fuori dagli schemi e dalle sovrastrutture che spesso limitano le nostre riflessioni.

David Usilla

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