Recensione: Terra sporca – Marco Speciale – Altrevoci Edizioni
Il bello del genere giallo è che può essere collocato in ogni tempo e in ogni luogo e non perde mai il suo fascino. C’è forse qualcuno che non conosce e non ama Sherlock Holmes perché è diventato troppo datato?
Il romanzo “Terra sporca” di Marco Speciale è collocato ai giorni nostri e si svolge in Brianza ma la Brianza è solo il punto di partenza per ramificarsi come una macchia tentacolare.
Il romanzo è a mio avviso scomodo e assolutamente non politically correct, anzi della politically sottolinea tutta la non correct.
Un giallo ambientale come forse il titolo “Terra sporca” fa intuire in cui a muovere la mano del o dei (non voglio spoilerare) sicari è l’interesse e il malaffare.
La figura di riferimento o protagonista se preferite, è una persona integra e di “buona famiglia” ma non è il supereroe di turno anzi dimostra la sua umanità e debolezza al punto che Matteo Caserta potrebbe essere ognuno di noi.
Il romanzo punta i riflettori su quanto i rifiuti siano un business in cui più o meno illegalmente c’è chi ci guadagna a discapito dei cittadini onesti e del pianeta stesso.
Libro costruito bene che scorre veloce e che si chiude solo una volta finito.
Del resto come detto “Terra sporca” è edito da Altrevoci Edizioni e quindi non poteva essere diversamente.
Marco Speciale è uno scrittore di livello che sta trovando il suo spazio nel complicato mondo della narrativa, anche attraverso la scrittura di racconti che non mancando di ricevere premi e riconoscimenti e il romanzo Terra sporca non è da meno.
Il libro è uno di quei romanzi che un libraio serio dovrebbe avere ben in vista nella sua libreria perché quando un autore è capace di emozionarti e farti ragionare, farti conoscere verità che ignoravi o conoscevi solo per sentito dire, allora quello che ha scritto è più di un libro e la vetrina è il posto che merita.
Sandra Pauletto