Recensione: Sentenza Artificiale di Barbara Baraldi (Chiarelettere )

Sentenza Artificiale di Barbara Baraldi (Chiarelettere )

 

E’ tornata in libreria Barbara Baraldi e ci è tornata, con grande coraggio, lasciando da parte quella che potremmo vedere come una sorta confort zone, la fortunata serie di thriller di Aurora Scalviati.  Torna, edita da Chiarelettere, con un cyber thriller di grandissimo livello: “Sentenza Artificiale”.

Con questo nuovo libro ci porta a conoscere un personaggio davvero interessante, che non ricalca la figura a volte stereotipata della detective dannata che di solito troviamo nei thriller classici.

Entra in scena infatti Cassia Niro che di mestiere fa l’analista ministeriale in una Roma del futuro, di un futuro neanche troppo inverosimile, in cui si sta per mettere la giustizia in mano ad un algoritmo chiamato LexIA.

Poco prima del lancio ufficiale di questo sistema rivoluzionario Cassia scoprirà un’anomalia del sistema e questo darà il via a  una serie di situazioni che porteranno al sorprendente epilogo che lascerà il lettore immerso in un mare di dubbi, riflessioni, domande di carattere etico e morale.

La scrittura di questo libro da parte della bravissima ed ispiratissima Barbara Baraldi potrebbe tranquillamente prestarsi come sceneggiatura per uno di quei film d’azione hollywoodiani con protagonisti Bruce Willis o Tom Cruise.

Il lettore in “Sentenza artificiale”e si troverà catapultato in un mondo di virus informatici, realtà virtuale, inseguimenti, rapimenti, esplosioni improvvise, droni armati di tutto punto e codici a volte indecifrabili.

Il tutto avviene nel volgere di un numero relativamente ridotto di pagine e questo rende ancora più serrati i ritmi degli avvenimenti.

C’è una frase che Cassia ricorda sempre ed è:”…non c’è nessuna difficoltà che tu non possa superare se ragioni al di fuori degli schemi imposti dal problema. Adatta il tuo pensiero alla soluzione che vuoi ottenere…”. Sarà questo pensiero che le darà la spinta per risolvere una situazione che ad un certo punto sembra senza via d’uscita.

La protagonista per certi versi può ricordare la famosa Liesbeth Salander, eroina dei thriller di Stieg Larsson, un po’ per quel carattere non propriamente espansivo che per la grande abilità di hacker.

Nel corso dell’azione il lettore verrà coinvolto in prima persona nel dibattito, non potrà esimersi dal porsi domande a volte anche molto scomode su quello che siamo, sulla realtà che stiamo vivendo e sul futuro che ci aspetta al varco.

Barbara Baraldi non tradisce, Barbara Baraldi si dimostra una volta di più una delle signore del thriller italiano, una delle migliori penne del panorama letterario nazionale. La sua scrittura è sempre molto coinvolgente, e come sempre, non lascia punti in sospeso,  chiude i discorsi iniziati, affinché ogni pezzo del puzzle trovi il suo posto, dando al lettore la consapevolezza di avere tutto il quadro della situazione completo.

Personalmente amo molto questa scrittrice e anche stavolta ha regalato ai lettori un grande libro  che dispiacerà aver terminato di leggere.

 

David Usilla

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