Recensione “Panico a Milano” Gino Marchitelli – Red Duck edizioni

Recensione “Panico a Milano “Gino Marchitelli Red Duck edizioni

 

È da tempo che ho l’onore e il piacere di leggere e recensire i romanzi di Gino Marchitelli, e ammetto che,  onestamente, ogni volta è una sorpresa.

“Panico a Milano” è la terza indagine del suo personaggio: il professor Moreno Palermo  e anche questa volta la storia lascia il segno.

Marchitelli ha la capacità narrativa del grande divulgatore che unisce ad una storia noir una base storica degna del miglior saggio, senza di questo avere la “pesantezza”.

Leggere un romanzo di Marchitelli significa scoprire non solo il colpevole, ma anche fatti storici che molti di noi purtroppo ignorano e che, proprio grazie al romanzo, tornano di attualità, offrendo ai più curiosi e/o interessati, lo spunto per andare ad approfondire qualcosa che, per quanto, raccontato magistralmente, essendo fatto storico realmente accaduto, può sempre essere approfondito.

Il periodo storico che Marchitelli predilige è quello della seconda Guerra mondiale ed è esattamente su queste radici che si ramifica: “Panico a Milano”

La vendetta è un piatto che va assaporato freddo pare e quando nonostante il passare degli anni, la memoria non ci abbandona, non è mai troppo tardi.

Nella storia di Gino Marchitelli c’è spazion ache per chi decide di vestire i panni del moderno Simon Wiesenthal anche se utilizza  metodi un po’ più sbrigativi… Dando il via ad una serie di delitti, solo apparentemente, senza movente e senza collegamento.

Il ritmo nel libro non manca e devo ammettere che trovo la scrittura di Gino Marchitelli più matura ed incisiva rispetto ai suoi primi libri da me recensiti.

“Panico a Milano” è uno di quei libri che non sono fini a sé stessi ma ti danno modo di imparare, e in questo mondo sempre più vuoto di contenuti e dalla memoria corta, Panico a Milano è prezioso come l’acqua nel deserto.

 

Sandra Pauletto

 

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