Recensione: Nelle viscere di Bologna – Massimo Fagnoni – Fratelli Frilli Editore

Nelle viscere di Bologna di Massimo Fagnoni (Fratelli Frilli Editore)

 

È uscito nelle librerie Nelle viscere di Bologna, il nuovo episodio della saga che Massimo Fagnoni ha dedicato al suo personaggio più amato, il detective privato Galeazzo Trebbi. Questa volta il nostro protagonista dovrà fare i conti con il passato, con i sensi di colpa, con i rimorsi. L’inizio della storia ha una data precisa, il 23 maggio del 2005, quando Trebbi ed il suo collega, ma soprattutto inseparabile amico, Giorgio Vincenzi si ritrovano coinvolti in un disastroso conflitto a fuoco nel quale lo stesso Vincenzi rimane ucciso e Trebbi gravemente ferito, nel corpo prima e nell’anima poi.  Il piano narrativo ci porta al 23 maggio del 2017 quando Trebbi si reca al cimitero monumentale della Certosa per ricordare l’amico morto, per rendergli in qualche modo omaggio. L’incontro con gli ex colleghi, che non gli hanno mai perdonato la morte dei Giorgio e della quale lo ritengono responsabile, non è certo dei più sereni. Un amico intanto lo prega di rintracciare una donna scomparsa e dopo qualche momento di riluttanza Galeazzo deciderà di aiutarlo. Gli sviluppi di questa indagine si incroceranno in maniera prepotente con i fatti che hanno portato all’uccisione di  Giorgio Vincenzi e sarà grazie a questa indagine che finalmente Trebbi potrà fare luce sulle reali circostanze che portarono alla tragica dipartita dell’amico. Sarà questa l’occasione per affrontare i fantasmi del passato che lo stanno consumando, sarà questa l’occasione per guardare in faccia i demoni che da troppo tempo lo stanno torturando, sarà questa l’occasione per sotterrare finalmente un passato che da troppo tempo gli sta dilaniando l’anima. Personalmente amo molto il personaggio di Galeazzo Trebbi, uomo provato dalla vita, segnato da profonde cicatrici fisiche e morali, che ha visto la morte in faccia svariate volte, che ha dovuto fare i conti con le violenze e le perversioni più abbiette e nonostante questo riesce ad assaporare i piccoli piaceri che comunque la vita sa offrire. Sa gustarsi il piacere di un bicchiere di Lambrusco, l’aroma di un Toscanello, le carezze della sua compagna, il gusto delle chiacchiere in dialetto con i pochi amici, ed il sapore della buona cucina bolognese. Come detto in questa storia in cui si intreccia presente e passato Galeazzo dovrà combattere i suoi demoni, i fantasmi di un passato doloroso per mettere finalmente al loro posto i pezzi di un puzzle da troppo tempo lasciato incompiuto. La trama è strutturata in maniera magistrale, i colpi di scena fanno si che l’attenzione del lettore non venga mai meno e i continui passaggi tra presente e passato rendono ancora più avvincente l’intero dipanarsi della storia. Bologna non è solo la città teatro delle storie raccontate da Massimo Fagnoni, è  una delle protagoniste più importanti grazie anche all’amorevole passione con cui ogni volta l’autore la descrive, nelle sue luci e nelle sue ombre, nei pregi e nei difetti. I dialoghi in dialetto bolognese, con relativa traduzione a piè pagina, rendono ancora più piacevole la lettura de Nelle viscere di Bologna. Massimo Fagnoni è ormai sicuramente un punto di riferimento del noir italiano, la sua penna non tradisce mai, il suo Galeazzo Trebbi è ormai tra le figure più amate dai lettori. Come al solito a questa casa editrice vanno i miei complimenti per la linea editoriale che punta sul noir italiano.

Inutile dire che consiglio a chiunque ami i bei libri questa piccola perla.

 

David Usilla

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