Recensione: Mariani e le ferite del passato di Maria Masella

Mariani e le ferite del passato di Maria Masella (Fratelli Frilli Editori)

 

Antonio Mariani è tornato, un po’  ammaccato dopo essere stato travolto dall’esondazione del fiume Cerusa alla fine dell’ultima sua avventura (Mariani e le giuste scelte edito da Fratelli Frilli Editori), ma è tornato e con lui è tornata la sua creatrice, una delle grandi penne del noir italiano, Maria Masella. Mariani e le ferite del passato (Fratelli Frilli Editori) segna, come detto, il ritorno di Antonio Mariani, un ritorno carico di tormenti e di insicurezze. Troviamo il nostro commissario alle prese con un non facile recupero fisico e psicologico, con un rapporto con l’amata Fran che sta rischiando di sgretolarsi, con un’apatia che lo sta logorando interiormente. Solo il ritorno al suo lavoro può salvarlo dall’autodistruzione, anche se dovrà fare i conti con un rientro non semplice, con un’indagine molto complessa che per giunta lo coinvolge personalmente e che spesso lo porterà a dubitare di se stesso e delle sue capacità investigative. Dubbi e tormenti interiori saranno una presenza fissa nel corso dell’indagine, sconforto e frustrazione saranno compagne di viaggio tanto indesiderate quanto implacabili, tanto da costringerlo, seppur solo per brevi istanti, a dubitare addirittura del fatto che sia stato un bene essere uscito vivo dall’ultimo incidente. L’indagine sarà un continuo sovrapporsi tra presente e passato, una ricerca frenetica su vecchie vicende che sembravano ormai avvolte dall’oblio. Maria Masella maneggia con la consueta maestria indizi e false piste, maneggia con eleganza e raffinatezza una storia che pianta le sue radici nel passato, distilla con sapiente parsimonia le doverose regressioni storiche e le indispensabili digressioni. La vicenda ci porta ad accompagnare Mariani, e la sua fidata collaboratrice Lorenza Petri, in giro tra la Liguria ed il Piemonte, tra il mare che incornicia Genova e la maestosità della Mole Antonelliana, attraversando in lungo e in largo un Piemonte in cui l’inverno ormai ha preso il passo all’Autunno e inizia ad ammantare le strade con i suoi fiocchi di neve. Che Maria Masella sia una delle migliori penne noir, e non solo, del panorama letterario italiano è ormai un dato di fatto, e anche con questo libro non si smentisce, regalandoci un ennesimo capolavoro, utilizzando lo stile del giallo per raccontare cose più profonde, per esplorare i tormenti esistenziali del vivere, tormenti che affliggono in vari maniere i vari personaggi a partire da Antonio Mariani naturalmente. Tutta la struttura narrativa è robusta, coerente, non lascia domande senza risposte nonostante i diversi piani spazio temporali che si intrecciano nel corso della vicenda narrata. Colpi di scena e picchi emotivi si alternano a momenti dove le emozioni e le riflessioni dei protagonisti trovano il loro giusto spazio. Che dire, la lettura di questo libro è assolutamente consigliata a tutti coloro che hanno imparato ad amare negli anni Antonio Mariani, a tutti coloro che amano i gialli ben scritti e raffinati, a tutti coloro che amano leggere bei libri che lasciano un qualcosa di speciale al lettore una volta che si è chiusa l’ultima pagina, una volta letta l’ultima parola.

David Usilla

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