Recensione: “L’ascensore” – Teresa Breviglieri

Recensione del film “L’Ascensore”

 

Titolo originale: De Lift

 

Paese di produzione: Paesi Bassi

 

Anno di produzione: 1983

 

Durata: 95 minuti

 

Genere: Horror, Thriller, Fantascienza

 

Regia: Dick Maas

 

Soggetto: Dick Maas

 

Sceneggiatura: Dick Maas

 

Produttore: Matthijs van Heijningen

 

Produttore esecutivo: Dick Maas

 

Distribuzione in italiano: PIC, Warner Bros.

 

Fotografia: Marc Felperlaan

 

Montaggio: Hans van Dongen

 

Effetti speciali: Leo Cahn

 

Musiche: Dick Maas

 

Scenografia: René Habes, Mattijs van Heijningen Jr., Jan van den Berg,  Hans Voors, Harry Ammerlaan

 

Costumi: Jany Temine

 

Trucco: Robert Stouthamer

 

Cast: Huub Stapel, Willeke van Ammelrooy, Josine van Dalsum

 

Siamo nei pressi della città di Amsterdam, all’interno di un palazzo condominiale, quando improvvisamente un ascensore di questa costruzione, inizia a funzionare da solo, senza alcun comando umano. Purtroppo, il malfunzionamento porta l’ascensore a mietere diverse vittime. viene così convocato un tecnico che cercherà di capire cosa sta succedendo.

Ovviamente non vi dico altro per chi non lo ha visto.

 

Pensate che questo film fu realizzato in soli 32 giorni, tra l’altro non con un grosso budget e con l’ausilio di due tecnici specializzati che hanno contribuito alla produzione del film.

 

Personalmente ho apprezzato sia questo film, che il remake del 2001, peraltro realizzato dallo stesso regista Dick Maas.

La storia è sicuramente interessante e inquietante, soprattutto per le vittime che si trovano a dover confrontarsi con un ascensore che ha vita propria e che non lascia scampo.

La storia originale del 1983, inizia con un brivido che va a trasformarsi in vera e propria pelle d’oca. Gli effetti speciali sono decisamente ottimi per quei tempi; negli anni 80’ spesso si vedevano effetti ridicoli ma in questo film sono veramente ben fatti.

 

Pensate di vedere questa storia e subito dopo recarvi in un palazzo in cui, per forza dovete prendere un ascensore. Credo che quantomeno vi sentireste un pochino inquieti e ad ogni piccolo rumore il vostro cuore sobbalzerebbe.

C’è da chiedersi se dovesse accadere che un qualsiasi macchinario o nello specifico, un ascensore, prenda vita, l’uomo come reagirebbe? Ma soprattutto, come potrebbe contrastare un “attacco” di questo tipo?

Se il governo americano ha approntato le difese contro un’eventuale attacco degli “zombies”, forse dovrebbe anche escogitare qualcosa per combattere questo tipo di “guerra” che dite?

Teresa Breviglieri

4 Risposte a “Recensione: “L’ascensore” – Teresa Breviglieri”

  1. Visto nel 1984 al Cinema un anno dopo la sua produzione quando ero ragazzino di 12 anni. Poco dopo, nella mia zona, fu vietato ai 14. Film thriller/sci-fi estremamente interessante che ci proiettava nel futuro proprio per l’argomento trattato dei biochip ecc. La musica del film fu composta dallo stesso Regista Dick Maas e la tagline nel poster italiano era veramente inquietante.

  2. Ti ringrazio perchè scrivi “te ne intendi!”. Effettivamente a me piace molto il Cinema, ossia certo Cinema del passato (sci-fi, tech-noir, noir, thriller, spy ecc), ma non il cinema attuale.

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