Recensione: La Città di Ember – Jeanne Duprau.

Recensione: La Città di Ember – Jeanne Duprau.

 

Iniziamo subito col dire che prima di leggere “La città di Ember” dovete accertarvi di recuperare tutti i volumi della quadrilogia, ossia:

  • La città di Ember
  • La gente di Sparks
  • Il diamante di Darkhold
  • La profetessa di Yonwood (prequel)

Al momento di questa recensione tutti i volumi escluso il primo sono praticamente introvabili in qualsiasi formato compreso quello digitale.

La città di Ember, scritto da Jeane DuPrau è un godibile young adult la cui età consigliata sarebbe dai dieci anni in su.

Due ragazzi (Lina e Doom) vivono assieme agli altri abitanti nella città di Ember.

Ember è uno stano posto dove non esiste alternanza naturale tra giorno e notte, la sola fonte di luce è data dalla illuminazione artificiale elettrica

. Ember è un microcosmo dal quale nulla entra e nulla esce perché a scuola insegnano che non c’è null’altro all’infuori di Ember, ma il ritrovamento di una scatola con uno strano messaggio fa pensare che non è proprio così.

Saranno i due ragazzi a scoprire quello che per generazioni era stato tenuto nascosto.

Libro decisamente ben scritto grazie alla traduzione di Berenice Capatti.

L’atmosfera di Ember con le sue luci artificiali e un presente molto simile al più buio passato, in contrasto con l’esistenza della corrente elettrica di cui nessuno conosce il funzionamento, rende il romanzo accattivante anche agli adulti.

La parte finale, leggermente rimanda alla fine della cantica dall’inferno di Dante, ma è un rimando che solo gli adulti (e non tutti) possono cogliere.

Il nero, nerissimo neo del libro, La città di Ember e iè finale troppo aperto che necessita assolutamente di leggere il secondo volume (La gente di Sparks) che però, come detto, al momento è introvabile.

Di questo romanzo hanno fatto anche una trasposizione cinematografica uscita nel 2008 “Ember – il mistero della città di luce” per la regia di Gil Kenan distribuito dalla Eagle Pictures.

Sfortunatamente il film non ha raggiunto il successo sperato, quindi anche per la trasposizione cinematografica ci si ferma quindi al primo libro.

Faccio un appello alla Fabbri Editore affinché mandi in ristampa il seguito della quadrilogia o ne faccia uscire almeno l’edizione digitale, perché tenere in catalogo solo il primo volume, che in pratica non finisce, non ha nessun senso.

Sandra Pauletto

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