Recensione Il sangue di Luino di Cesare Gigli (Dialoghi)

Il sangue di Luino di Cesare Gigli (Dialoghi)

 

Come spesso accade da una situazione casuale scocca la scintilla e da un momento all’altro ti ritrovi con l’idea giusta, con l’ispirazione che bussa alla porta e tu non puoi far altro che farla entrare e lasciarla libera di esprimersi. Leggendo la postfazione di “Il sangue di Luino” (Dialoghi) di Cesare Gigli è proprio questo il pensiero che mi è balzato alla mente. Come racconta lo scrittore questo romanzo nasce in una pizzeria milanese dalla sua curiosità, dalla sua voglia di approfondire un episodio storico che ha sconvolto per qualche giorno l’Italia di fine 1800, un’Italia alle prese con il difficile compito di integrare le varie anime appena riunite sotto un’unica bandiera. Siamo nella prima metà del 1898, in tutta la Penisola i movimenti popolari iniziano a protestare contro il governo per il rincaro dei prezzi del pane, per il lavoro e contro le tasse. A Gennaio le prime cariche di fanteria coinvolgono i manifestanti di Bologna e Modena. Da li in poi, fino a Luglio, è un susseguirsi di proteste e di scontri tra manifestanti ed esercito regio che lascia sul terreno un grande numero di vittime. Il caso più importante avviene a Milano l’8 maggio 1898 quando per ordine del generale Fiorenzo Bava Beccaris l’esercito spara sui manifestanti lasciando sul campo alcune centinaia di morti e un considerevole numero di feriti. Due giorni dopo, il 10 maggio la stessa cosa succede a Luino ed è da questo fatto che prende il via tutto il romanzo di Cesare Gigli. Il protagonista della storia è Italo Fornari, ragazzo abruzzese che dopo aver conseguito, a fronte di studio e sacrifici, il grado di sottobrigadiere della finanza, viene mandato a Luino. All’inizio seguiamo il percorso di adattamento di Italo alla nuova realtà, al rapporto con in nuovi colleghi e con la popolazione del posto, che non nasconde una certa avversità e diffidenza verso lo “straniero”, verso il meridionale, verso il “terrone”. Con il tempo amicizie ed amori sembrano far girare la ruota del destino nel senso giusto ma c’è da fare i conti con la realtà, con la storia che con il suo corso cambia vite e destini in un lampo. È un romanzo delicato scritto in punta di penna che racconta di amori, amicizie, che racconta di un’Italia appena fatta e di italiani ancora lontani dall’essere fatti. Un romanzo che prende il cuore del lettore, ci gioca, lo accarezza, lo stritola ed infine lo strazia. Il sangue di Luino dà molti spunti su cui riflettere, temi importanti come l’integrazione, l’ostinazione anacronistica nel difendere confini che man mano sono resi sempre più permeabili dal corso inesorabile della storia. Un romanzo tuttosommato breve, ma pieno di contenuti, una buona occasione per tutti gli amanti della lettura di scoprire una pagina della nostra storia finita colpevolmente nell’oblio.

David Usilla

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.