Recensione: Donne ai confini dell’impero di Alberto Costantini – Gilgamesh Edizioni 

Donne ai confini dell’impero di Alberto Costantini (Gilgamesh Edizioni)

 

Donne ai confini dell’imperoCon il suo ultimo, splendido, libro, “Donne ai confini dell’impero” (Gilgamesh Edizioni), Alberto Costantini ci porta indietro nel tempo,  nel IV secolo d.C., in una Roma che deve fare i conti con la decadenza del suo impero. La protagonista, nonché voce narrante, è Velia che racconta la sua vita e con essa  uno spaccato di un periodo storico assai turbolento e tormentato. Le avventure della protagonista iniziano quando a 16 anni rimane incinta di Vindicio, soldato di origine barbara che diverrà comandante di una guarnigione ai confini dell’impero, sul limes del Danubio, territorio che segna il confine con le terre mesopotamiche. Ovviamente il matrimonio, con il consenso di suo padre, avviene quasi per obbligo, come soluzione riparatrice alla sua gravidanza. Il legame si consoliderà giorno per giorno e l’umanità, la gentilezza, la dolcezza di Vindicio conquisteranno Velia e quello che nasce come matrimonio riparatore diventa invece un legame fatto di amore forte ed indissolubile. Letta così sembrerebbe di essere davanti ad un romanzo d’amore classico, con tutti i cliché che quel genere narrativo porta con sé. Nulla di più sbagliato, leggendo Donne ai confini dell’impero ci troviamo calati in un grandissimo romanzo storico, che racconta della Roma ai tempi del Sacro Romano Impero, la Roma del IV secolo d.C. durante il regno della dinastia costantiniana, un periodo fatto di grandi cambiamenti, di svolte epocali, in cui il cristianesimo cominciava ad imporsi in maniera importante ma il paganesimo non voleva cedere il passo alla nuova religione, in cui la contaminazione tra romani e barbari era sempre più forte. In questo romanzo il tema centrale non è la vita che scorre nella capitale dell’impero ma quella che si vive ai suoi più remoti confini, quella fatta di guarnigioni di soldati che devono ogni giorno fare i conti con le popolazioni straniere che vogliono conquistare porzioni di territorio ed espandere la propria influenza. Il comando di una di queste guarnigioni viene affidata a Vindicio che quindi deve prendere bagagli e famiglia e intraprendere il viaggio fino al confine danubiano dell’impero. Qui Velia dimostra di essere una donna forte, una donna in grado di adattarsi alle situazioni più complicate, di saper affrontare i pericoli peggiori senza perdere mai la sua ironia, la sua generosità e la sua forza d’animo. L’accuratezza storica con cui è scritto questo libro è davvero esemplare, la capacità di descrivere luoghi, persone e vita vissuta è davvero magistrale, ricca di particolari, la scrittura è piacevole, coinvolgente, scorrevole. Al di là della storia che è davvero bella, avvincente, a tratti emozionante, il romanzo ha il grande merito di accompagnarci attraverso le vicende, gli usi, i costumi della Roma tardo imperiale e delle terre di confine dell’impero stesso. Il fulcro attorno a cui gira il romanzo è la figura della donna nell’epoca in cui avvengono i fatti narrati, le differenze tra le varie categorie di donne, dalle nobili alle schiave, le loro condizioni di vita. Le donne vengono raccontate in maniera molto profonda e precisa, l’autore ne coglie in maniera perfetta le varie sfumature caratteriali senza però ridicolizzarle o svilirle, senza ricorrere a cliché abusati, senza mai scadere nel farsesco ma sempre rimanendo molto fedele ad una narrazione onesta e trasparente sottolineando sempre pregi e virtù dell’universo femminile dell’epoca. E’ un libro che io ho adorato dalla prima all’ultima pagina, che mi ha emozionato molto e che mi è dispiaciuto finire. Come sempre, quando un libro appassiona, è difficile salutare i personaggi che ti hanno accompagnato nell’esperienza di lettura e in questo caso è esattamente ciò che è successo. Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo perché saprà soddisfare sia l’amante del romanzo storico che quello del romanzo d’avventura che sicuramente quello che ama le grandi storie, le belle storie di vita. L’autore, Alberto Costantini merita un grande applauso per essere riuscito a scrivere un libro così intenso, coinvolgente e pieno di riferimenti storici e di spunti di riflessione.

David Usilla

 

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