Recensione: “Dietro la maschera” – Pasquale Dente – Autoprodotto

RECENSIONE: “DIETRO LA MASCHERA” – PASQUALE DENTE – AUTOPRODOTTO.

Il romanzo autoprodotto di Pasquale Dente è un mix di vari generi ma sicuramente un romanzo drammatico, per quanto le pagine iniziali prospettino giornate di vacanza e svago tra i giovani che, fuori dall’Italia, sono pressoché ignari della minaccia prima, e pandemia poi, del SARS COV-2, più famigliarmente detto COVID-19.

La protagonista è Lucia una giovane ragazza napoletana che lavora in un ospedale di  Bergamo.

Se lavorare in una struttura sanitaria è un lavoro duro, farlo durante la prima ondata di COVID-19 diventa veramente una guerra, come essere in prima linea dentro la trincea.

Quello che vede Lucia supera di molto tutto quello a cui, in qualche modo, lavorando in ospedale era abituata, e non tutti sono in grado di sopportare un così grosso carico di stress.

Al lavoro si mescola la vita privata in un intreccio continuo. Tra le varie sfaccettature delle tematiche affrontate in: “Dietro la maschera” fa capolino anche la fede religiosa proposta con la figura di un sacerdote ultra-osservante.

Questo racconto lungo è davvero un colpo allo stomaco drammatico e toccante ma che fa riflettere su come ognuno di noi viva e affronti i problemi, e mette in risalto l’incapacità umana (salvo rari casi) di mettersi nei panni degli altri al punto da capirne la sofferenza.

In “Dietro la maschera” si riflette anche sulla figura troppo spesso “dimenticata” dell’infermiere che sta in prima linea e deve sopportare l’angoscia dei malati rispondendo con un sorriso, o almeno dovrebbe farlo.

Il libro nel suo complesso è ben costruito e mi trova d’accordo nel non approvare la fede che sfocia nel  fanatismo religioso che, come qualsiasi tipo di fanatismo, è da condannare.

“Dietro la maschera”, (non fatevi ingannare dalla copertina dove è raffigurata una mascherina e non una maschera…e non dico altro) ha tutti i limiti dell’autoproduzione dove è umano possa scappare qualche refuso di cui prendiamo atto senza farci una tragedia.

Matteo Melis

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