Possessed – Beyond The Gates – Le bestie dell’apocalisse sono tornate.

Possessed – Beyond The Gates

Anno: 1986

Paese di provenienza: USA

Genere: thrash death

Membri: Jeff Becerra – voce e basso; Mike Torrao – chitarra; Larry LaLonde – chitarra; Mike Sus – batteria

Casa discografica: Combat Records

1. Intro

2. The Heretic

3. Tribulation

4. March To Die

5. Phantasm

6. No Will To Live

7. Beyond The Gates

8. The Beasts Of The Apocalypse

9. Seance

10. Restless Dead

11. Dog Fight

Con un Intro così raffinato sembrerebbe di aver appena fatto partire un disco dei Queensrÿche, ma The Heretic fuga ogni dubbio. La band capitanata da Jeff Becerra è tornata sempre più sinistra e serrata. Le prime due tracce vere e proprie (The Heretic e Tribulation) mettono in evidenza il grande miglioramento compositivo dei Possessed, ormai lontani dalle imprecisioni di Seven Churches. Assoli e riff di queste due tracce sono oro colato per ogni headbangers, e finalmente Beyond the Gates offre la possibilità, all’ascoltatore più esigente, di godersi un ottimo gruppo thrash con una produzione che ne risalti ogni variazione di ritmo e ogni schitarrata.

Ossessiva e tetra March To Die è uno dei momenti più convulsi di Beyond The Gates capace di esaltare il thrash metal oscuro e votato alla totale aggressività dei Possessed, come sempre guidati dal cantato riconoscibile di Becerra. Con Phantasm invece i californiani tentano un approccio diverso, più vicino a certo heavy doom spettrale. Il risultato è un mid tempo corrosivo dalle parti dei Megadeth di Peace Sells… But Who’s Buying? (1986) ma con un velo malefico ad ammantarlo. Già solo per la scelta è da considerare un’alternativa brillante al canovaccio di tupa tupa instancabili, in più l’esecuzione è magistrale.

No Will To Live è un’altra novità per i Possessed che decidono di confrontarsi con una struttura più estesa (quasi sette minuti), ma la resa non è delle migliori vista la ripetitività e la mancanza di fantasia. Ambizione e volontà di osare infatti non sempre sono sinonimi di vittoria. Per quanto Beyond The Gates rappresenti un certo tipo di maturità, non è facile sul secondo lato imbattersi in momenti del tutto esaltanti (fatta eccezione per la ottima Restless Dead, in cui si scorge una rinnovata attenzione per riff e costruzione). Diciamo che in un periodo storico che vede il thrash metal come fenomeno musicale affermato e decodificato, si comincia ad assistere ad un certo manierismo al quale nemmeno i Possessed riescono a sottrarsi; particolare reso ancora più visibile da una produzione molto più limpida. Al gruppo californiano si può solo rimproverare una mancanza di audacia che ha distinto maggiormente altre compagini come appunto i succitati Megadeth o gli Exodus. Beyond The Gates quindi bene, ma l’impressione è che l’effetto sorpresa di Seven Churches si sia un po’ andato a perdere.

Voto: 7

Zanini Marco

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