Pets – Vita Da Animali – Bello fino all’esaurimento del contenuto del trailer.

Pets – Vita Da Animali

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Anno:2016

Titolo originale: The Secret Life Of Pets

Paese di produzione: USA

Genere: animazione, commedia, avventura

Regia: Chris Renaud, Yarrow Cheney

Produttore: Chris Meledandri

Cast:Louis C.K., Eric Stonestreet ,Kevin Hart, Jenny Slate, Steve Coogan, Ellie Kemper, Bobby Moynihan, Lake Bell, Dana Carvey, Hannibal Buress, Albert Brooks, Tara Strong, Chris Renaud, Michael Beattie

 

Il cane Max vive a New York con la padrona Katie. I due si vogliono molto bene, tanto che Max, una volta che Katie esce di casa per andare a lavoro, passa la giornata davanti alla porta ad aspettarne il ritorno. Ma gli altri animali del suo palazzo cosa fanno quando i loro padroni se ne vanno? A giudicare dal trailer il tema del film è questo. O meglio, doveva essere questo.

Una gatta grassa che rifiuta i croccantini per andare a depredare il frigo di nascosto, un cane nevrotico che abbaia agli scoiattoli ad intervalli regolari, un pappagallo che finge di volare con gli aerei in tv sospinto da un ventilatore, un cane che si massaggia con uno sbattitore elettrico e un gruppo di animali che fingono di apprezzare la musica classica per poi scatenarsi col rock.

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Uno dei pochissimi momenti esilaranti di Pets – Vita Da Animali.

Le premesse erano fortissime e la curiosità generata da quel trailer quasi straripante.
Peccato che tutta questa folle ilarità venga liquidata dopo i primi 10 minuti.
Insomma, l’hanno studiata proprio bene quelli della Illumination, attirando l’attenzione del pubblico con quella che poteva essere una trovata straordinaria, ma che si perde in una bolla di sapone. Un sotterfugio che sembra quasi volerci costringere ad assistere al solito spettacolo. Pare che quello che i creatori del film vogliano farci sapere è che ciò che fanno gli animali quando i loro padroni non ci sono è semplicemente vivere un’avventura in giro per la città,venendo a contatto con una fauna rivoluzionaria e violenta.

Ad un certo punto sopraggiunge pure la delusione per le enormi potenzialità insite nel progetto, trascurate per mettere in scena il classico racconto di formazione. Katie infatti, nonostante l’amore di Max,decide di portare a casa un altro grosso cane, il prepotente Duke, che però nasconde qualcosa di triste. E’ guerra interna tra i due migliori amici dell’uomo per aggiudicarsi l’affetto di Katie,inscenando la tipica battaglia di gelosia e invidia. Insomma, trito e ritrito. Quando la situazione precipita entra prepotentemente in scena Gidget, la candida cagnetta innamorata di Max che si getta determinatissima alla sua ricerca. La sua risolutezza tira fuori una grinta eccezionale dal personaggio forse meno indicato del lotto e costituisce la cosa migliore del film, oltre che la fonte maggiore di comicità. Anche per quanto riguarda le risate, Pets – Vita Da Animali fallisce, divertendo solo parzialmente. Quasi subito, oltre ad essere banalotto, si rivela un film d’animazione estremamente infantile, molto più per bambini di quello che si potesse pensare. Sono poche le cose che meritano di essere ricordate. Oltre alla simpatica Gidget, si salva la scena nello stabilimento di salsicce, dove Duke e Max vivono un’esperienza acida e psichedelica con dei wurstel danzanti. Quando si era quasi fatta una frittata, ci si aspettava che almeno i cattivi fossero degni di nota, ma nonostante l’aspetto fintamente tenero del coniglietto bianco, Nervosetto è fortemente stereotipato e non fa’ nulla che possa mettere in discussione il personaggio.

Pets – Vita Da Animali è incentrato molto sulla plasticità delle espressioni dei musi, esasperate per comunicare aggressività di qua e sgomento di là. Così lo studio che l’ha creato, Illumination Entertainment, molto probabilmente non replicherà il successo avuto con Cattivissimo Me e i suoi Minions. Gli omuncoli gialli tra l’altro qui compaiono prima del film in un corto senza infamia ne lode, oltre alla prevedibile citazione nel finale. Carino ma niente di più, se non altro per le perfette animazioni, ma a livello concettuale una delusione cocente.

Zanini Marco

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