Olimpiadi Schuss prima mascotte

Le prime Olimpiadi in assoluto si svolsero in Grecia nel 776 A.C. ad Olimpia per rendere omaggio agli dei. Si celebravano ogni quattro anni fino a quando per mano dell’ Imperatore Teodosio nel 339 D.C. vennero abolite perché ritenute simboli pagani.

E’ merito del barone Pierre De Coubertin se alla fine del 1800 la manifestazione riprese vita,

mantenendo il nome Olimpiadi in onore della Grecia.

La prima di quelle che vengono definite Olimpiadi moderne risale al 1896.

Sede della manifestazione fu Atene e il successo tale, da far ripetere ogni quattro anni la manifestazione fino ai giorni nostri. le prossime Olimpiadi infatti si terranno a Rio da venerdì 5 agosto 2016

Nella storia delle Olimpiadi la prima Mascotte è del 1968 a Grenoble in Francia (Olimpiadi invernali). La Mascotte si chiama Schuss, porta i colori della bandiera francese, rappresenta uno sciatore stilizzato. Il nome scelto deriva dall’accorciamento della parola tedesca Schussfahrt: composto da “Schuss” che significa “colpo” e “Fahrt”, che significa “velocità”. Questo termine si usa nel linguaggio sportivo in ambito sciistico, quando si parla di una discesa eseguita su una linea ideale, al fine di sfruttare la massima pendenza, ed acquistare più velocità possibile.

Schuss Prima mascotte dei giochi olimpici
Schuss Prima mascotte dei giochi olimpici

La figura della Mascotte, da lì in avanti sarà sempre presente, ogni città ospitante le Olimpiadi ne inventerà una in cui cercherà di racchiudere almeno una caratteristica peculiare della città.

La Mascotte di Schuss viene attualmente utilizzata per promuovere la candidatura della città di Grenoble per le Olimpiadi Invernali del 2018.

Il nome “Mascotte” coniato nel 1880, ha un origine complessa.

Un parente dell’operettista francese Edmond Audran, proveniente da un viaggio a Firenze, portò alla moglie dell’autore un ricordo della città che, già egli stesso, chiamava “Mascotte”. Quando Edmond provò a toccarlo per osservarlo meglio, lei lo redarguì, dicendo che la sua “Mascotte” non doveva la_mascotte3essere toccata, altrimenti avrebbe perso il potere di “portafortuna”.

Legato a tale ricordo, Edmon scrisse un’operetta intitolandola appunto “La Mascotte” in cui la protagonista, in analogia con il portafortuna, per mantenere i suoi poteri non doveva essere toccata da nessuno, e tutte le persone che la circondavano, interessate ai suoi poteri, si sforzarono di difenderla dal contatto con chiunque, al punto da mantenerla illibata.

L’ operetta sortì un successo talmente ampio che il termine Mascotte divenne parte del linguaggio comune.

 

 

Da sempre ogni mascotte olimpica porta addosso, nel caso di Schuss sulla fronte, la bandiera delle Olimpiadi, cioè i cinque anelli, che inizialmente, nel 1913 quando fu ideata, erano uno di fila all’altro per rappresentare i cinque continenti, ciascuno di un colore diverso in modo da rappresentare almeno in parte i colori delle bandiere di tutto il mondo.

Bandiera delle olimpiadi e sopra il logo di Rio 2016
Bandiera delle olimpiadi e sopra il logo di Rio 2016

 

Attualmente il concetto dei cinque anelli è stato allargato in quanto, non son più uno vicino all’altro,ma concatenati per simboleggiare l’unione dei continenti e l’universalità della manifestazione sportiva.

 

 

La Francia è così legata a Shuss che lo conserva all’interno del Musée dauphinois.

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