Nudist – Incomplete
Anno: 2020
Paese di provenienza: Italia
Genere: post metal, sludge
Membri: Francesco Caprotti – batteria; Gabriele Fabbri – chitarra e synth; Lorenzo Picchi – basso, voce e synth
Casa discografica: Dio Drone
1. Roped And Tied
2. River Part 1
3. River Part 2
4. Demolition
5. Crawl In Me
6. Incomplete
Lo dico senza alcun timore: i Nudist sono a mio parere una delle migliori realtà underground italiane degli ultimi dieci anni. Cinque dischi pubblicati, approccio internazionale senza scadere nella scopiazzatura, una sapienza musicale non da tutti e un modo di fare musica affascinante, mai piacente a tutti i costi, ma piuttosto volto a mettere alla prova l’attenzione dell’ascoltatore. Voi direte: “minchia minchia, hai già detto tutto”, e invece no! Il percorso dei Nudist non è totalmente rettilineo, ha subìto una sua evoluzione, dai maggiori accenni post thrash alla Prong di See The Light Beyond The Spiral (2015), fino all’asciugatura sludge di questo Incomplete. Ricetta che va arricchendosi di qualche flusso elettronico dai synth di Gabriele e Lorenzo, comunque mai troppo vistosi. Gli arpeggi che si infiltrano nelle partiture brutali dei pezzi sballottano chi ascolta, combattuto tra momenti enfatici e massicci e fasi più alienanti e rasenti alla psichedelia. In questo caso Roped And Tied rompe ogni indugio con sette minuti e mezzo di composizione completa e cangiante, fatta di ottimi riff e guidata dai convincenti vocalizzi gutturali di Lorenzo. Impegno strutturale rinnovato in River (comprensivo delle sue due parti) che nei vorticosi giri di basso non può che rimandare ai Tool. Apice creativo di questo piccolo viaggio interno al disco è la seconda parte attraversata da una melodia esotica sognante e da voci litaniche molto ispirate.
Poderosa e velenosa, Demolition, è l’ennesimo cazzotto scagliato dal terzetto fiorentino, sempre più incisivo da un punto di vista comunicativo ed estremamente brillante in quanto a stesura compositiva. I fraseggi di chitarra più melodici parlano la lingua dei Mastodon. Per non parlare della abrasiva e serpeggiante Crawl In Me, vero e proprio graffio d’autore. A certifica di un disco che nessuno dovrebbe sottovalutare la chiusura di Incomplete, un crescendo virtuoso quasi progressivo di grande spessore. Nonostante qui si faccia riferimento ad una certa incompletezza la sensazione è che ai Nudist non manchi proprio niente.
Voto: 10
Marco Zanini