Nottambuli a cena di Otello Marcacci (Les Flaneurs Edizioni)

Nottambuli a cena di Otello Marcacci (Les Flaneurs Edizioni)

 

Tutti noi nel corso della nostra vita ci troviamo ad affrontare situazioni più o meno difficili, abbiamo periodi in cui la vita ci sorride ed altri in cui sembra che tutti facciano a gara per darci il calcio nel sedere più forte, momenti di grande esaltazione ed altri di totale scoramento. È normale, è il bello ed il brutto di quel vizio antico che chiamano vita e a questo scorrere delle cose non fa certo eccezione Luca Migliorini, voce narrante e protagonista del nuovo libro di Otello Marcacci, “Nottambuli a cena” (Les Flaneurs Edizioni). Il romanzo si struttura come un taccuino nel quale l’ingegnere Luca Migliorini decide di imprimere i suoi pensieri, di raccontare ciò che gli sta succedendo. Titolare di un’azienda sull’orlo del baratro, alle prese con debiti a cui ormai far fronte è pressoché impossibile, con il pensiero rivolto ai suoi dipendenti pensa a Sterpeto (che per evitare spoiler non vi dico dov’è). Certo all’inizio il personaggio di Luca Migliorini fatica ad essere simpatico al lettore, forse sarà per quel piangersi un po’ addosso, sarà per il suo tono un po’ lamentoso, sarà per un certo cinismo almeno apparente. È un libro che va letto fino all’ultima pagina, fino all’ultima riga, fino all’ultima parola per poi riuscire a farlo proprio, a coglierne ogni sfumatura. Questo è senz’altro un romanzo di grande impatto e di grande carica emotiva ma che come tutte le cose di qualità ha bisogno di tempo e di pazienza per essere completamente compreso, digerito, fatto proprio. E’ un libro che tramite Luca e le persone che gli gravitano intorno, racconta l’attualità, le luci e le ombre di quello che è l’animo umano, parla di paure, incertezze, contraddizioni, sentimenti ed emozioni. C’è sicuramente un riferimento importante al tema, da sempre così tanto caro alla letteratura di ogni epoca, del viaggio quasi come strumento di catarsi, di redenzione e di rinascita. Ovviamente non mi soffermo a raccontare del viaggio in sé che è meglio leggere con le parole dell’autore ma sicuramente posso dire che è un momento intenso e coinvolgente. Diciamo che è un libro che come un tarlo scava dentro l’anima, dentro ai meandri più reconditi del nostro io, e che soprattutto non ti lascia in pace, non ti lascia stare dalla prima all’ultima parola, ti accompagna in un viaggio interiore (e rieccolo ancora lì il viaggio) dal quale si ritorna diversi, cambiati, evoluti. Come al solito Les Flaneurs Edizioni propone ai propri lettori delle piccole grandi perle, che sicuramente sono un tesoro prezioso del quale approfittare in maniera piena e completa.

 

David Usilla

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