Noan il principe perduto di Antonio La Vecchia (Youcanprint)

Noan il principe perduto di Antonio La Vecchia (Youcanprint)

 

Dopo il successo di “Noan Il Re dei banditi” (Youcanprint), Antonio La Vecchia torna con il secondo capitolo della trilogia “La Saga di Noan da Rione”. Questo volume si intitola “Noan il principe perduto” (Youcanprint) e inizia là dove si era concluso il primo. Noan, dopo le vicissitudini patite sul finale del capitolo precedente, riprende i sensi e questa è un’immagine che a mio avviso è molto evocativa considerando anche quello che sarà il corso della storia, quello che in questo viaggio scoprirà circa le sue origini. Fin dal prologo il lettore è catturato da uno scorrere della storia adrenalinico, suggestivo, ricco di pathos in cui non manca mai tutto quello che è il bouquet di sentimenti ed emozioni che questo genere di romanzi portano con sé. Coraggio, amicizia, tradimento, viltà, amore, odio, paura, dolore, forza d’animo, solidarietà, sono solo alcuni dei sentimenti e delle emozioni profonde di cui questo libro è ricco. Le ambientazioni sono descritte in maniera molto attenta e precisa senza però che questo dia mai l’impressione di rallentare quello che è lo scorrere della storia, i personaggi sono caratterizzati in maniera molto profonda e molto scrupolosa e queste permette al lettore non solo di sentirsi esso stesso calato nella vicenda, ma di provare verso i protagonisti sentimenti molto profondi ed intensi. Ovviamente Noan è colui che più di tutti entra prepotentemente nel cuore del lettore, però a mio avviso ci sono molti altri personaggi che nel corso della storia riescono a ricavarsi un proprio spazio in cui mostrare i propri vizi e le proprie virtù, le proprie qualità e le proprie debolezze. Io personalmente non sono mai stato un grande amante del genere fantasy devo ammettere, però autori come Antonio La Vecchia riescono a farmi abbandonare la ritrosia ad affrontare questo genere letterario e mi permettono di affrontare questo tipo di storie con un atteggiamento mentale molto più disteso e ben disposto alla lettura. Mi piace il fatto di trovare nei lavori di La Vecchia sempre degli spunti per riflettere sul mondo attuale, il mondo che ci circonda, sulla realtà che affrontiamo ogni giorno. Un tema che ho trovato ben trattato in questo libro è quello della fede, della religione, di come alle volte, accecati dal credo religioso, ci si dimentica di seguire il ragionamento, l’intelletto, il buonsenso, e ci si scorda di porsi le domande fondamentali. Ovviamente come ogni buon fantasy che si rispetti non mancano esseri sovrannaturali, magia, scontri epici tra il bene ed il male, fate, semidei e tutti quelli che sono gli ingredienti che rendono accattivante questo genere letterario. La scrittura di Antonio La Vecchia è sempre molto fluida, scorrevole, avvincente, con uno stile sobrio, leggero ma sempre assolutamente originale. La lettura di questo libro, come fu per il precedente, risulta molto piacevole, molto coinvolgente anche, come ho già avuto modo di accennare prima, per chi è neofita di questo genere. La storia racchiude in sé delle potenzialità molto importanti soprattutto per i messaggi che sa lanciare, per le riflessioni che riesce a seminare qua e là tra le righe e che spetta al lettore saper cogliere e far proprie. Ora ovviamente il sentimento che si fa strada nel lettore una volta arrivati alla parola fine è quello di una certa nostalgia, quella della malinconia che subentra in tutti noi quando dobbiamo salutare un amico che se ne va. Certo la consapevolezza che si tratti di un arrivederci e non di un addio rende sicuramente meno malinconico questo distacco e ci fa sperare di ritrovare presto Noan impegnato in nuove incredibili avventure.

 

David Usilla

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