Nijls – Il Disco Di Pietra – Un disco che suona come un fumetto.

Nijls – Il Disco Di Pietra

Anno: 2018

Paese di provenienza: Italia

Genere: post thrash

Membri: Centurione Valerio XIX – batteria; Androide Markingenio – chitarra; Toseland Tosynsky – basso; Maledetto – chitarra

Casa discografica: Redneck For Life

  1. Il Disco Di Pietra

Bisogna pur inventarsi qualcosa di nuovo per rendere interessante un genere poco di moda. I Nijls hanno imparato a farlo, dopo aver dimostrato di essere dei competenti artigiani del metal strumentale. Si perchè nelle loro composizioni il cantato non compare mai in mezzo alle trame evolutive di chitarra, che circondano il vecchio metal traghettandolo ad uno step successivo più groovy e trascinante e meno carburato. E’ chiaro che dall’interesse del gruppo per le melodie e le armonizzazioni il modello di riferimento primario siano i Metallica, ma non pensate che il quartetto non ci metta del suo.

Oltre alla personalità musicale i Nijls arrivano infatti alla peculiare scelta di comporre Il Disco Di Pietra con un’unica traccia strumentale di quasi ventinove minuti. Voi vi chiederete il perchè di questa scelta così bizzarra, ma il motivo c’è. Perchè Il Disco Di Pietra non è solo un disco ma è anche un fumetto di trentasette pagine, disegnato da Berlikete e scritto da Toseland Tosynsky stesso dei Nijls, che arriva a comporre e corredare la custodia del CD. Perciò, proprio come una colonna sonora, la musica scorre a fiumi ed ogni passaggio descrive ciascuna pagina del fumetto. La storia affonda le radici nell’epica e si avvale di un disegno essenziale ma azzeccato, che fa’ riaffiorare una passione per l’esotico; un curioso ibrido tra Medioevo, antica Cina, antica Roma e mondo Maori. Il Disco Di Pietra è prima di tutto il secondo episodio delle avventure della congrega di questi Nijls con il vizio della narrazione, iniziate col precedente Il Disco Nero, che vi consiglio di recuperare. Volo di gabbiani, il mare con le sue onde che si infrangono. I Nijls si dirigono verso la Cina, imbarcati sulla flotta imperiale romana di Caius Maximo Metallus, con un manipolo di soldati che la vogliono conquistare. I Nijls però non vogliono conquistare la Cina, vogliono solo strappare al Golem di Pietra il Pugnale Ligure, l’unica arma in grado di sconfiggere il demone che li perseguita. Un lampo di luce accecante e vediamo un’isola. Musicalmente la partenza è grandiosa e stentorea, volta a recuperare i vecchi gloriosi riff armonici dei Manowar. A difendere l’isola c’è una nave immensa che si arma immediatamente per respingere gli invasori. I nostri quattro in missione però hanno sempre e solo in testa il loro obiettivo: il Pugnale. Le chitarre si lamentano, frustate dalle dita indemoniate di Androide Markingenio che decanta la genesi del Pugnale Ligure. Forgiato all’alba dei tempi da maestri di spade, utilizzato dai gladiatori, custodia dell’anima dei guerrieri morti utilizzandolo. Il demone lo prese e lo nascose nel Golem di Pietra. Stilisticamente si passa ai fraseggi post thrash più tipici di Metallica e compagnia metal. Chitarre ipnotiche e oscillanti scortano i guerrieri nella foresta. Mentre in mare avviene una guerra sanguinosa, nella foresta i Nijls ricevono la rivelazione del Grande Vecchio. L’unico modo per sconfiggere il Golem è inserirgli in bocca il Disco di Pietra, in un lampo di squisita e genuina metanarrazione.

nijls.bandcamp.com/music

Ora i riff semplici e solenni si preparano ad uno scatto puramente thrash vecchia scuola. Il Golem viene risvegliato ed è l’apocalisse. Cerca di scappare in mare ma i nostri provano a fermarlo bersagliandolo con lattine di birra! Ma mentre i Nijls paiono annegare sconfitti nell’acqua avviene la migliore intuizione musicale del Disco di Pietra. Suoni chitarristici liquidi perfetti per descrivere la scena, seguiti da una trovata tanto demenziale quanto indicata per il racconto: i nostri eroi possono respirare sott’acqua grazie a tutta la birra che hanno ingerito! Arpeggi nebbiosi di grande effetto conducono ad un assolo melodico eseguito con gusto. Chitarre grattatissime si affidano ad un ritmica mai troppo sostenuta e forse è proprio in questo che i Nijls ricordano così tanto i Metallica. Parere confermato un attimo dopo dal riff serpeggiante che accompagna la sconfitta del Golem e la conseguente conquista del Pugnale. I Nijls si allontanano cavalcando i tonni bramando una cena a base di gabbiani, ma purtroppo senza birre, vuotate in mare contro il Golem. Il finale riprende l’inizio e presenta le affascinanti sagome dei Nijls avatarizzati con melodie epiche e leggendarie.

Valutandola nel suo complesso l’esecuzione del gruppo è solida, ben fatta e nemmeno così arzigogolata come si potrebbe pensare. Le fasi sono ben chiare e godono di momenti che si fanno ricordare. E poi ragazzi, Il Disco di Pietra è un fumetto che suona come un disco e un disco che illustra fantastici scenari come un fumetto. Mica cazzi…

Voto: 8

Zanini Marco

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