Mostra: Carrà e Martini. “MITO, VISIONE E INVENZIONE” fino al 3.10.21

 

Il Museo del Paesaggio riapre la stagione espositiva con la mostra “Carrà e Martini”. “MITO, VISIONE E INVENZIONE”. “L’opera grafica” con opere che provengono dalla collezione del Museo e da una collezione privata, a cura di Elena Pontiggia e Federica Rabai, direttore artistico del Museo L’esposizione inizia a Palazzo Viani Dugnani a Verbania sabato 12 giugno alle ore 11.30 e termina il 3 ottobre.

In mostra verranno presentate oltre novanta opere di questi due grandi artisti. Verranno esposte diverse sculture di Arturo Martini accostate ai disegni e alle incisioni. Di Carlo Carrà saranno esposte circa cinquanta tra acqueforti e litografie partendo dai paesaggi come “Case a Belgirate, 1922” alla “Casa dell’amore, 1922” e ancora “Penelope 1917”, “Mio figlio 1916” e molte altre.

Di Arturo Martini si potranno ammirare litografie e stampe come “Viaggio d’Europa: La profezia di Clori, 1942”, “Ulisse, 1944-45” e sculture come “Atmosfera di una testa, 1944”, “Testa di ragazza, 1947” solo per citarne qualcuna ma la mostra potrà soddisfare tutte le aspettative. Lo spettatore avrà di fronte a sé, pezzi unici di enorme valore storico e artistico.

 

Carlo Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) nel 1881. Dopo aver terminato gli studi all’Accademia di Brera, allievo di Cesare Tallone, nel 1910 è tra i firmatari del Manifesto Futurista con Boccioni, Balla, Severini, Russolo. Nel 1911 si reca a Parigi dove ha contatti e amicizie con personaggi di spicco e in particolare con Apollinaire, Picasso, Braque, Matisse e Derain.

Nel 1917, dopo essere stato richiamato al fronte l’anno precedente viene ricoverato all’Ospedale Militare di Ferrara e lì conoscerà Giorgio De Chirico, con il quale darà vita alla pittura metafisica, un’arte che indaga sul significato ultimo della realtà, andando oltre la mera apparenza.

Dalla metà degli anni ’20 sviluppa una pittura da lui definita “realismo mitico”. I suoi paesaggi, vogliono essere come affermò lui stesso, “un poema pieno di spazio e sogno”.

Carlo Carrà muore a Milano nel 1966.

 

Arturo Martini nasce a Treviso nel 1889, inizia a lavorare da adolescente e a diciotto anni, grazie ad una borsa di studio, andrà a Venezia per studiare scultura. Nel 1912, dopo aver vissuto a Monaco e a Parigi, rientra in Italia in occasione della morte del padre e successivamente si avvicina al futurismo. Si sposa nel 1920 e si separa dopo poco tempo per mancanza di denaro, rientra a Vado Brigida e per sopravvivere si adatta a qualsiasi lavoro.

Fortunatamente, nel 1931 vince il primo premio di centomila lire alla Quadriennale di Roma e così inizia la sua rinascita. Difatti trova anche l’amore pur mantenendo rapporti con la ex e i figli. I suoi ultimi anni, nei quali scopre il marmo sono purtroppo segnati dalla malattia che lo porterà alla morte nel 1947 a soli cinquantotto anni.

 

INFORMAZIONI

 MOSTRA: “Carrà e Martini. Mito visione e invenzione. L’opera grafica”

Sede espositiva: Museo del Paesaggio Palazzo Viani Dugnani, Via Ruga 44 – Verbania Pallanza

Periodo di apertura: 13 giugno – 3 ottobre 2021

Orari: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Lunedi chiuso.

 Ingresso Intero 5€, Ridotto 3€ (il biglietto dà diritto alla visita della mostra, della pinacoteca e della gipsoteca Troubetzkoy)

Per informazioni

Museo del Paesaggio – Tel +39 0323 557116  [email protected]

www.museodelpaesaggio.it

 

 

Ufficio Stampa Nazionale:

Lucia Crespi, tel. 02 89415532 – 02 89401645, [email protected]

 

Catalogo:

Edito dal Museo del Paesaggio

 

 

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