Morte a San Siro di Alessandro Bastasi – Recensione

Morte a San Siro di Alessandro Bastasi –  Fratelli Frilli Editori

Alessandro Bastasi, classe 1949 ha iniziato la sua carriera letteraria scrivendo e recitando per il teatro.

Il romanzo che andiamo a recensire è solo l’ultimo di una lunga serie di testi da tempo pubblicati. “Morte a San Siro” edito da Fratelli Frilli Editori , come si intuisce dal titolo, è ambientato a Milano.

Romanzo giallo dove la figura delle cosiddette “forze dell’ordine” è marginale: qui la parte del leone la fanno padre e figlia: Guido e Laura Barbieri.

Due cittadini qualunque, o quasi, considerando che la ragazza lavora per una televisione locale Telelibera1, ed è sempre a caccia di scoop per fare il salto di carriera.

L’occasione per tentare di portare al suo direttore, da tutti chiamato “Sputacchino” per un problema di salivazione, una notizia che possa aumentare l’audience, nasce dal ritrovamento dello scheletro di una ragazza che era scomparsa mezzo secolo prima.

Aveva sedici anni quando si erano perse le sue tracce, e ricompare quello che rimane del suo cadavere tra le macerie della villa di famiglia, venduta ad un imprenditore svizzero, che ha deciso di demolirla per costruire al suo posto un ipermercato.

La notizia del ritrovamento colpisce tutti coloro che a suo tempo avevano conosciuto la ragazza, in particolare Guido Barbieri che di lei conserva un ricordo tenero di un amore adolescenziale non corrisposto.

Risentire il suo nome lo riporta indietro negli anni, e per uno spirito quasi donchisciottesco, decide di scoprire chi l’ha uccisa.

Inizia così una sorta di indagine nella quale si contatteranno con vari pretesti le persone che avevano avuto a che fare con gli ultimi giorni di vita della ragazza.

Ad ogni colloquio il cerchio si stringe, al punto che Guido subirà un’aggressione per invitarlo a smettere di metter il naso dove non dovrebbe. L’ aggressione risulterà utile alla fine della risoluzione del mistero.

Le notizie raccolte serviranno anche alla figlia Laura per preparare uno speciale per la tv locale per la quale lavora.

Dalla loro parte hanno anche un piccolo aiuto da un esponente della polizia, il commissario Daniele Ferrazza, che pur non seguendo seriamente il caso, considerato un cold case senza troppo interesse, aiuta i due perché ha un debole (ricambiato) per la giornalista, che assieme al padre, a modo loro, seguono il caso.

Storia dal sapore nostalgico che mette in luce una Milano anni 60 in cui si mescolano amori, speranze, pregiudizi duri da sconfiggere oggi come allora, dove Milano sembra un paesotto siciliano in cui pesa l’ombra del “chissà che dirà la gente”.

E’ per difendere l’onore dal giudizio degli altri si è pronti a tutto.

Esiste però un limite, e la coscienza che morde alla fine vince, seppure cinquant’anni dopo, quando il mondo forse è cambiato almeno un po’.

Giallo in cui l’amore in tutte le sue sfaccettature fa da movente ai fatti accaduti, ora come allora.

Come sempre c’è anche chi, con non poco pelo sullo stomaco, sa girare una situazione scomoda a proprio vantaggio, sentendosi intoccabile dalla forza del ricatto, ma questo funziona fin tanto che il ricattato ha qualcosa da perdere, poi per il ricattatore il gioco finisce e poco rimane da fare…

Sandra Pauletto

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