Miscreance – Convergence – Il giardino delle nostre sepolture.

Miscreance – Convergence

Miscreance – Convergence

Anno: 2022

Paese di provenienza: Italia

Genere: death metal progressivo

Membri: Emiliano Zinà – basso; Andrea Feltrin – batteria e voce; Andrea Granauro – chitarra; Tommaso Cappelletti – chitarra

Casa discografica: Danex Records, Unspeakable Axe Records

1. Flame Of Consciousness

2. Fall Apart

3. Incubo

4. No Empathy

5. The Garden

6. Alchemy

7. My Internment

8. Requiem For Sanity

Ricordo la mia conoscenza dei Miscreance come qualcosa di pressoché istantaneo. Un attimo prima erano gli Atomic Massacre, fautori di un thrash molto scuro sulla scia della scuola tedesca, immediatamente dopo avevano cambiato nome appunto in Miscreance e avevano già rilasciato il demo From Awereness To Creation. Era il 2018 e me ne feci spedire una copia in cassetta. Le impressioni erano chiare: con una prima uscita così il gruppo non può che far presagire bene per il suo futuro. Per scaldare e allo stesso tempo accontentare la curiosità del pubblico, dopo aver annunciato l’uscita di un primo album, i Miscreance hanno partecipato allo split con gli americani Vile Apparition. Infine ecco finalmente venire alla luce Convergence.

A partire da una copertina peculiare e a suo modo suggestiva, l’opera in questione catapulta direttamente ai primi anni ‘90, quando soprattutto in America e in scandinavia il death metal proliferava e lasciava tutti attoniti con la sua brutalità, il suo mistero e il suo immaginario cupo. Ma parliamo anche di un genere musicale che, in quanto derivante dal metal, ha saputo in breve tempo coniugare alla sua pesantezza anche un’eleganza, un rigore e una classe devotissimi al progressive. Non ci sono dubbi, ascoltare i Miscreance ci immerge fedelmente nella poeticità e nell’aggressività delle compagini più tecniche del movimento. Dall’attacco di Flame Of Consciousness, con i suoi duelli di chitarra, le sue scorribande e i suoi assoli ispirati, sono le trame dei Death di Human e degli Atheist a tornare in mente.

Passando per Fall Apart, Incubo e No Empathy emergono vere e proprie finezze sia di chitarra che di basso, che ogni tanto fa’ capolino in pieno stile Steve Di Giorgio. Sprazzi di thrash metal convulso e tecnico sulla linea dei Sepultura di Beneath The Remains e degli Holy Moses di The New Machine Of Liechtenstein a sferzare partiture che altrimenti risulterebbe troppo ostiche; in questo senso l’equilibrio è eccellente. Di fatto Convergence è un album che coinvolge e appassiona senza stancare e questa non è una cosa scontata. Con due pezzi bellissimi come Alchemy e My Internment i Miscreance si dileguano in un finale misterioso fatto di arpeggi e armonizzazioni magiche. Nient’altro da dire, dopo un disco del genere la mia attenzione verso i Miscreance cresce ancora di più.

Voto: 9

Zanini Marco

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